Capitolo 22- Pensavo la musica si potesse ascoltare solo grazie agli auricolari.

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Due giorni dopo Nicole mi aspetta al bar. Le racconto cosa mi è successo con la professoressa di Greco e con Edward.
Purtroppo la sua risposta è: << Edward sa che hai una professoressa che sa il suo nome?>>

<< No, e non c'è bisogno che lo sappia. Tanto neanche io so bene chi sia>> Mi rendo conto che sto girando il cucchiaino nel bicchiere del caffè da tre ore. Vedendo il barista perplesso gli regalo un sorriso e bevo in un colpo il caffè. << Scusa, ma credo sotto ci sia qualcosa di grave, quindi non vorrei fare danno>>

<< Tranquilla, ti capisco. Però stai attenta, non vorrei fosse qualcosa di troppo grande>> Le prometto con un sorriso che lo farò, anche perché mettermi nei guai con Edward sarebbe pesante. Finito il caffè, paghiamo e usciamo dal bar. Mentre camminiamo verso la scuola incrocio gli occhi di Edward, che mi provocano una sensazione strana, ma ormai ci sono abituata. Decido di affrontarlo, dopo quello che è successo è il minimo.

<< Hei, alla fine hai deciso di uscire con Will, vero?>> Parla con tono acido

<< Sì, ho deciso di uscire con Will>> Dopo quel tramonto e la mia goffa caduta, mi era arrivata una notifica dove Will mi chiedeva la risposta. Edward si è arrabbiato e subito mi ha portata a casa senza parlarmi per tutto il tragitto. Non vedo cosa ci sia di male, lui non vuole relazioni serie, ed io voglio comunque essere solo amica di Will.

<< Brava, ti consiglio di fare attenzione>>

<< La cosa non ti riguarda affatto>> Rispondo cercando di essere il più acida possibile

<< Lo sai che tutti potrebbero sapere quello che hai fatto con me, lo sai? Pensa a tuo fratello>> Mi sta minacciando di dire a tutti le cose che abbiamo fatto insieme? Ma come si permette questo imbecille. Il solo pensiero mi fa venire i brividi e il vomito. Non sapendo cos'altro fare rivolgo la mia attenzione a Nicole che preoccupata mi sta guardando e senza degnargli di uno sguardo mi allontano. Le ore volano in fretta e soddisfatta della mia interrogazione di latino, mi dirigo verso casa, finché una macchina si ferma accanto a me.

<< Hei Primula, vuoi salire?>>  vedo Federica che mi guarda con un sorriso. Credo sia l'attrice più brava del mondo, inoltre è bellissima...potrebbe diventare una bravissima attrice di Hollywood...le sto facendo dei complimenti...cavolo

<< Ehm...va bene>> Ho paura di incontrare Edward, quindi senza pensarci due volte salgo in macchina e la ringrazio.

<< Quando prenderai una macchina tua?>> Dice accendendo il motore e guardandosi nello specchietto.

<< Bella domanda...vorrei comprarla per questo Natale>> Mi è sempre piaciuta l'idea di essere indipendente e non chiedere il passaggio ai miei o ad altre persone.

<< Magari ti potrei aiutare a scegliere la macchina giusta per te>> aspetto la continuazione, ovvero tipo: " la macchina adatta a te sarebbe una Dacia Sandero usata", ma invece non dice nulla. Non sentendo una risposta continua.<< Venerdì sarà il tuo compleanno, stai organizzando qualcosa?>> Continua a guardare la strada.

<< In realtà non amo festeggiare il mio compleanno...lo sai bene>> Dico diventando rossa al pensiero della canzoncina.

<< Quest'anno si cambia, inviterò tutti a casa mia e festeggerai il tuo compleanno...siamo vicino ai diciotto>> Dice con entusiasmo, magari mi vengono i brividi << Domani shopping, come regalo ti comprerai il vestito adatto, se vuoi puoi portare le tue amiche, non è un problema>>

<< Ehm...ti farò sapere, grazie...non devi fare questo per me>> Spegne il motore e mi guarda intensamente.

<< È il minimo...e lo sai bene>> Mi abbraccia e spaventata ricambio. Scendo dalla macchina e la saluto.

Schiava del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora