Capitolo 24- Baciami, ho bisogno di te

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Entrando in macchina vengo travolta da un profumo che conosco bene: Tom Ford. Divertita dalla cosa scoppio a ridere, Will perplesso mi guarda e preoccupato diventa rosso.

<< S-scusa, ma hai messo il profumo Tom Ford?>> Dico con la speranza di non offenderlo, in fondo non è questo quello che voglio, però non pensavo fosse uno da seicento euro.

<< Sì, Oud Wood Intense Eau de Parfum>> Risponde facendo finta di essere un vero francese. Sciolta la tensione e l'imbarazzo iniziamo a ridere per qualsiasi cosa per tutto il tragitto, finché arriviamo a destinazione. Felice scendo dalla macchina senza accorgermi che ho rischiato di cadere. Will, dopo aver chiuso la macchina, cerca di avvicinarsi sempre di più a me, finché non mi prende una mano e mi chiede che film vedere. Imbarazzata cerco qualcosa di interessante, la mia attenzione viene presa dal film: "Big eyes", e felice scelgo questo.

Prima di entrare nella sala decidiamo di prendere dei popcorn e della Coca Cola, anche se io non la bevo. Finalmente siamo seduti, e mentre aspettiamo l'inizio del film cerco di iniziare una conversazione, ma i miei pensieri vengono interrotti dall'inizio del film: che tempismo.

<< Vorresti cenare fuori?>> Propone mentre usciamo dal cinema: guardo l'orario e vedo che sono le 19:30, e inoltre ho una fame tremenda: nonostante abbia mangiato i popcorn.

<< Perché no?>> Invio un messaggio a mio padre per dirgli che cenerò fuori e soddisfatta del film entro in macchina. << Ti è piaciuto il film>> Dico mentre metto nella borsetta il mio cellulare.

<< Sì, anche se sono uno che preferisce i film horror>> divertita gli rispondo: << Mai nella vita, a me fanno paura>> mentre confesso la mia paura, mi viene in mente quando mio fratello mi costrinse a vedere Annabelle: orribile, buttai tutte le mie bambole.

<< Credo sia questo lo scopo>> ride per poi continuare, << dove vorresti mangiare?>>

<< Per me è uguale...>>

<< Allora è una sorpresa>> accelera il motore facendomi spaventare, e divertito dalla mia faccia,  corre sempre di più. Entriamo in un piccolo parcheggio di un edificio in mattoni che ospita una pizzeria.

<<In questo posto si mangia divinamente>>, dice Will, scendendo. Gira intorno la macchina e mi apre lo sportello per farmi scendere: rossa lo ringrazio.

Entriamo e andiamo a sederci: il locale non è né vuoto né pieno per essere un giovedì. Subito una cameriera giovane ci porta dei menù, ma Will rifiuta con un cenno della mano e ordina la specialità, e mi invita a prendere la stessa cosa. Mi fido di lui, ma preciso che non voglio nelle patatine la maionese.

Mentre aspettiamo parliamo del più e del meno, finché non mi pone la stessa domanda che mi aveva fatto al nostro primo incontro, << Cosa vorresti fare dopo il liceo?>>

<< Mi trasferirò al nord, e spero di entrare in una università di Medicina. So che è stupido perché prima volevo fare la psicologa, ma ho visto che sono più portata per la medicina...inoltre mi vorrei specializzare in medicina legale>>, aggiungo, imbarazzata dalla vastità delle mie ambizioni. << Me l'avevi già chiesto, ricordi?>> vedendolo confuso continuo, << quando ci siamo conosciuti>>

<< No, non ricordo. Comunque conosco qualcuno che potrebbe aiutarti per realizzare questo sogno. Sono amico del capo di uno studio, si chiama Flores. Se vuoi posso scambiarci due parole; è un po' lontana da qui, ma potresti fare domanda per lavorare come assistente...tanto per la tua età hai un curriculum perfetto...almeno sentendo le tue parole>>

Schiava del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora