Capitolo 3

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Dopo che Davide mi ha scelto il vestito, andai a lavari per togliere l'odore dell'orfanotrofio e infine mi truccai leggermente mettendo un po' di matita sugli occhi per poter risaltare i miei occhi scuri. Finito di truccarmi uscì dalla porta e lo vidi. Vidi Davide che mi stava aspettando fuori dalla porta vestito elegante con una camicia bianca, dei pantaloni neri e delle scarpe alla moda.

-''sei stupenda''- mi disse continuando a scrutare ogni singola parte del mio corpo -''il tuo Fratellone ha gusto''- mi disse sorridendo.

Appena arrivammo nella sala da pranzo vidi i miei genitori adottivi seduti a tavola e vestiti anch'essi in modo elegante.

-''Ellie sei stupenda''-mi disse Stefano, il mio nuovo padre -''dai caro lasciala sedersi che adesso si mangia, Ellie vieni a sederti vicino a me così possiamo parlare da donna a donna''- mi disse Francesca, la mia nuova madre facendomi l'occhiolino -''certo Francesca''-

La serata passò in un lampo, non abbiamo discusso molto io e la mia famiglia. Mi hanno detto che tra una settimana incominciavo una scuola speciale, una scuola che di giorno insegna agli umani e di notte insegna ai vampiri.

Era la prima volta che assaggiavo una cena così squisita mi avevano servito un bel pezzo di carne cotto a puntino mentre la mia nuova famiglia lo aveva mangiato al sangue, ma ciò non mi stupì.

Finita la cena andai in camera mia per finire di sistemare le mie cose.

Ecco fatto e anche il mio ultimo libro è al suo posto.

Appena mi sdraiai sul mio letto guardai l'ora, le 01:30 di notte adesso era ora di dormire.

Non feci tempo a chiudere gli occhi che sentì un tonfo provenire dalla stanza accanto. Mille pensieri mi attraversarono la mente ma solo alla fine capi che era la stanza di Davide che confinava con la mia.

Una volta varcata la soglia che dalla mia stanza conduceva al corridoio vidi la porta di mio fratello socchiusa, la curiosità prese il sopravvento su di me facendomi tendere un braccio verso la maniglia dell porta.

Quando la aprì abbastanza per far si che il mio sguardo potesse vedere al suo interno, vidi Davide accasciato a terra pieno di sudore che permetteva ai suoi capelli di attaccarsi sulla sua fronte, con una mano alla gola che si stava disperando dal dolore.

Lo accorsi subito e con una voce tremolante gli dissi -''Davide stai bene? O mio Dio cosa devo fare.... Stai tranquillo vado a prendere dell'acqua''- quando mi stavo per rialzare Davide mi prese per il polso e mi tirò a se.

Appoggiò la sua faccia piena di sudore sul mio collo permettendo ora ai suoi bei capelli neri di circondarlo che mi guardava con quei occhi rossi color del sangue. Ad un tratto si mise a leccarmi il collo dolcemente e ad un tratto il piacere che provavo si trasformò in un improvviso dolore che attraversava il mio collo.

Fu la prima volta che mi sentivo come se le mie forze mi abbandonavano il corpo.

Mi misi a tremare solo allora vidi il corpo di mio fratello staccarsi lentamente dal mio e a ritornare il Davide che ho conosciuto quello stesso pomeriggio.

Lessi nei suoi occhi profondi dei sentimenti di paura e di dispiacere che provava nei miei confronti.

Mi lasciai cadere e l'ultima cosa che sentì sotto di me fu il pavimento duro, i miei occhi minacciavano di chiudersi mentre il mio sguardo era rivolto verso il volto terrorizzato di Davide che si inginocchiò per prendermi tra le sue braccia virili e setacciarmi il viso con le sue mani che tremavano.

-''cazzo Ellie no!! Cosa ho fatto mi dispiace io non volevo, Ellie non lasciarmi ti prego... MAMMA PAPÀ VI PREGO CORRETE HO FATTL UNA CAZZATA ELLIE...!!!! ''- sentì il pavimento tremare sotto le mie gambe, mentre il busto e la mia testa erano sorrette da un Davide terrorizzato e in lacrime.

Vidi le facce terrorizzate di Francesca e Stefano che mi guardavano.

-''Davide cazzo hai fatto ad Ellie?!?!? ''- disse mio padre -''mi dispiace i-io non v-volevo, mi s-sentivo male e l-lei m-mi ha accorso d-dopo n-non ricordo nulla p-perdonatemi''- disse Davide in lacrime -''ne parliamo dopo ora procuriamoci qualche sacca di sangue compatibile con il suo e curiamola, Davide apoggiala sul tuo letto noi arriviamo con il sangue''- detto questo credo di essermi addormentata in un letto comodo perché poi non sentì e non vidi più nulla

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