Capitolo 4

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Aprì lentamente gli occhi, non ero nella mia stanza.

Mi alzai di scatto dopo che nella mia mente si era presentata l'immagine di Davide accasciato per terra, ma un capogiro mi travolse e mi ritovai di nuovo sdraiata a letto.

Con i miei occhi seguì il filo della flebo che dal mio braccio passava ad una sacca di sangue appesa allo schinale del letto.

Una voce proveniente dal corridoio mi strappò dai miei pensieri profondi, anche perché quella stessa voce che mi sembrava appartenesse a Francesca era arrabbiata ed urlava -''Davide cazzo lo sapevi fin dall'inizio che possiamo bere il sangue di un umano per tutta l'eternità e tu hai bevuto quello di tua sorella cazzo!!! Io e tuo padre non volevamo che questo accadesse anche perché ora tu ed Ellie siete legati per l'eternità capisci?!?! Dovrai trasformarla in una vampira un giorno perché se lei muore non potrai più nutrirti quindi morirai te ne rendi conto?!? Proprio come fece tuo padre con me la differenza è che lui mi amava e dopo mi ha sposato''-disse lei con i singhiozzi che le alternavano le parole -''mamma mi dispiace non ero in me perdonami''- Disse Davide a Francesca.

Decisi di alzarmi per non sentire più mia madre urlare contro a Davide, un ragazzo gentile, aprendo piano la porta vidi nostra madre alzare il braccio per poter scontrare la sua mano contro il viso in lacrime e pieno di rimorsi di Davide.

Sapevo che i vampiri non sentivano dolore se provocato da una sola sberla, ma non potevo rimanere li ad ascoltare da dietro la porta, quando Davide, per colpa mia, vieni rimproverato dai nostri genitori.

-''FERMA!!... Francesca... Volevo dire mamma Davide non è il colpevole, è colpa mia per essermi avvicinata ad un vampiro nella mia ignoranza dei vostri malesseri.... ''-dissi con un filo di voce debole -''ma vi prego di non punirlo per un'azione che ha fatto inconsapevolmente''-detto questo alzai il mio viso rigato dalle lacrime che incessantemente scendevano sulle mie guance, vidi il viso di mia madre e quello di mio padre fissarmi costantemente mentre il viso del vampiro per il quale provavo dei sentimenti era chinato verso il basso come se stesse cercando con tutte le sue forze di evitare il mio sguardo -''cara''- disse Stefano, mio padre -''la bambina ha ragione oramai quel che è fatto è fatto, dobbiamo prendere atto di questa cosa''- detto questo smise di fissare Francesca e i suoi occhi si posarono suoi miei -''Piccola, d'ora in poi ti dispiace se dovrai nutrire nostro figlio?''- mi guardò con quei occhi pieni di speranza ma anche di tristezza <<Padre, non le faccia fare questo posso sempre nutrirmi della carne di anim-''- -''Davide taci''- disse nostro padre con una voce possente e arrabbiata -''allora piccola puoi farlo? Ovviamente sta nella tua scelta... Sei libera di nom farlo''- -''non preoccuparti papà posso farlo questo solo per lui''- gli dissi con un sorriso stampato sulla mia faccia.

Finito la lunga chiacchierata siamo andati tutti a dormire, mia madre, dopo che mi ebbe tolto l'ago che collegato al mio braccio mi legava alla flebo (dopo tutto lei aveva più autocontrollo di tutti), si coricò in camera con Stefano lasciando me e Davide in corridoio da soli.

-''Davide io.. ''- tentai di dirgli accennando al mio miglior sorriso per poter tirare su di morale quella persona che aveva catturato il mio cuore dal momento in cui io fui salita in macchina -''Ellie chiudi la bocca!! Se loro non ti avessero adottata questo non sarebbe mai successo, ora io non sarei legato ad una misera umana, dovevi morire con i tuoi genitori!! ''- queste parole mi fecero male come se mi avessero pugnalato varie volte al cuore, posai il mio sguardo addolorato sul suo sguardo e quello che vidi non fu un sentimento di menzogna ma vidi quel barlume di verità che gli luccicava negli occhi.

Con le lacrime, che prima credevo si fossero arrestate, iniziarono a scendere come torrenti.

Scavai nei suoi occhi che mi fissavano come quando qualcuno si era reso conto che aveva detto più di quel che pensava realmente.

Di corsa, con le lacrime che mi offuscavano la vista, mi diressi in entrata, misi le prime ciabatte che mi furono capitate sott'occhio, mi infilai il primo giubbotto che mi capitò sotto mano e mi affrettai a lasciare la villa in preda alla tristezza

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DAVIDE 'S POV

-''Ellie chiudi la bocca!! Se loro non ti avessero adottata questo non sarebbe mai successo, ora io non sarei legato ad una misera umana, dovevi morire con i tuoi genitori!! ''- gli dissi con tutta la rabbia che ebbi in corpo, ma come lei posò i suoi occhi sui miei, solo allora mi resi conto che non stavo dicendo ciò che stavo pensando realmente, io volevo solo dirle che non era successo nulla e che lei non era costretta a cibarmi. Ma questo non fu ciò che io le ebbi detto.

La vidi in lacrime correre giù per le scale prendendo la mia giacca e mettendo delle ciabatte estive in un periodo invernale, per poi abbandonare la casa.

Scoppiai in lacrime (non lo so quando si tratta di lei vorrei solo stringerla tra le braccia ma non come un fratello farebbe con una sorella, ma come due innamorati, vorrei baciarla.... ) ripensando a quello che ho detto.

Mio padre aprì la porta della stanza e si diresse verso di me, come se fosse un serpente che stesse attaccando la sua preda.

Allora mi sferrò un pugno diritto in faccia, il colpo era talmente potente da farmi andare a sbattere contro il muro più lontano da noi

-''Bastardo, figlio ingrato non sai quale pene sta passando tua sorella e tu sei anche capace di dirle di morire con i suoi genitori!!!''- da dietro dalla porta della camera matrimoniale vidi mia madre in lacrime -''io non volevo dirle ciò''- detto questo mi alzai poggiandomi una mano sulla guancia -''vado a riprenderla''- dissi prima di uscire dalla porta.

ELLIE DOVE SEI? VENGO A CERCARTI

NOTA DELL'AUTORICE
salve ragazzi questa è la mia prima storia spero che vi piaccia.
Commentate se vi piace e io sarò felice di accettare commenti sia positivi che negativi ed eventuali correzioni ;)
al prossimo capitolo

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