Capitolo 12

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DAVIDE'S POV

Il suo odore mi pizzica le narici mentre la stringo ancora di più nella mia morsa. Le immagini del mio desiderio più profondo di farla sdraiare sul suo letto e di farla mia, mi attraversavano la mente lentamente come se stessi vivendo due realtà, ma l'una l'opposto dell'altra.

Da una parte c'era il me che voleva reprimere questo desiderio di possederla, di fare il fratello innamorato e aspettare che la sua amata sorella si decida di offrirgli cuore e corpo, ma dall'altra parte c'era un Davide selvaggio che non voleva rispettare le decisioni di lei e possederla contro la sua volontà.

Questo nostro abbraccio durò più del previsto e la parte irrazionale di me stava per prendere il controllo della situzione.

-'' Davide che ti succede? stai rispirando affannosamente''- mi disse lei con una voce spaventata.

Ahh che voce soave....e poi quelle sue labbra che mi stavano chiamando come se stessero aspettando di incontrarsi con le mie.

Incominciai a sudare e la mia vista si stava offuscando più del dovuto, devo allontanarmi da lei, devo andare a darmi una sciacquata alla faccia....ma che sto dicendo devo immegermi nell'acqua gelida per farmi passare questo desiderio che mi stava portando alla pazzia.

-''Davide davvero mi stai preoccupando''- mi disse sollevando il suo volto dalla mia spalla -'' che ti sta succeden-'' no ti prego non guardarmi con quegli occhi pieni di paura, lo so sono un mostro che vuole solo il tuo sangue scappa prima che io ti possa far del male...no non guardarmi con quegli splendidi e dolci occhi, non sorridere solo per compiacermi, devi solo pensare a scappare e a rinchiuderti dentro il bagno o dentro alla cabina armadio.

Queste mie parole non volevano uscire dalla testa, non volevano raggiungere le mie labbra che poi gli avrebbero dato quel suono così da permettergli di uscire e arrivare alla persona che mi stava riabbracciando dopo aver sorriso gentilmente a quella mia visione.

Lei mi ha visto, ha visto il demone anzi meglio dire il mostro che sono sempre stato.

Lei mi ha visto, il mondo non fa altro che andare per il verso sbagliato.

Lei mi ha visto, deve scappare, deve cacciarmi dalla sua stanza, se lo farà io me ne andrò da qui senza dire nulla....... Allora perché non sta scappando? Perché mi abbraccia dolcemente senza tremare?

-'' Davide?''- mi chiese gentilmente irruppendo quel silenzio posto tra di noi -'' hai sete? Non mi dispiace se ti nutri un po', basta che mi lasci qualche goccia del mio sangue tanto che basti a far pompare il mio cuore''- detto questo si staccò da me, si slacciò i primi bottoni della sua maglia, così da mettere in bella vista quel suo collo esile e così dolce.

Prima che me ne resi conto, la mia bocca raggiunse quella graziosa cavità che si trova tra il capo e la spalla sinistra.

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