Abbraccio

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Chapter 15

Ero seduta su una sedia abbastanza comoda, in pelle nera e lui era di fronte a me. Giostrava con qualche altro ragazzo millemila tasti in questo enorme studio di registrazione. Adoravo guardare le sue mani tatuate, sembravano così sicure di se, e adoravo quando le poggiava sui tasti del pianoforte e poi cantava. Poi a volte si stropicciava i capelli e si mordeva le mani a mo di pugno quando qualcosa non andava come voleva lui. Ed io lo ascoltavo, lo scrutavo, cercavo di scrutare tutti i suoi particolari, perché era così bello. Ma lo odiavo. L'ho odiato quando mi guardava in un certo modo, sembrava innocente, sembrava che gli sorridessero gli occhi nel guardarmi.
L'ho odiato quando stavo male, ma lui è venuto sotto casa mia perché non mi vedeva. L'ho odiato quando mi diceva di affacciarmi al balcone perché lui era affacciato ad una balconata frontale a casa mia e ne potevo scorgere la sagoma.
L'ho odiato tante volte ed in tanti modi diversi.
-A che pensi?- mi guardò distruggendo il silenzio di quel momento.
-No, niente-. Sorrisi gesticolando con la mano.
Lui si alzò e si sedette vicino al piano.
-Vieni accanto a me-. Mi fece spazio vicino a lui e picchiettò la sedia con la mano. Aveva le braccia scoperte, una maglia completamente nera. Mi sedetti accanto a lui e la mia mano sfiorò la sua.
Poi lui la prese e la mise sul piano.
-Suona- mi disse.
-Non sono capace- lo guardai.
Sorrise e mise le mie mani sulle sue.
-Allora seguimi- mi guardò serio.
Io lo guardai e avevo il viso in fiamme.
-Sei pronta, Flo?- mi guardò di nuovo.
Annuii.
Iniziò a suonare "Giusy". Solo piano. Avevo le mie mani sulle sue. Sembrava suonassi io.
Tolsi le mani appena si fermò.
-Potevi rimanere- mi guardò riprendendo una mano.
-Non volevo rovinare la tua performance- sorrisi.
-Non sei tu a rovinarla. Comunque secondo me, dovresti imparare a suonarlo- mi guardò attentamente.
-Perchè?- lo guardai raccogliendo i miei capelli con una coda, avevo le guance e il collo in fiamme.
-Denny ne sarebbe felice e sarebbe fiero di te, e anche io-. sorrise.
-Mi piacerebbe. Però...-. Abbassai lo sguardo.
Mise la testa sotto di me, e i miei occhi si incontrarono con i suoi.
-Però?- sussurrò.
Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l'intero percorso perché me le ritrovai a metà strada, ad un tocco dalle mie.
Quando però qualcuno sbattette la porta.
-Oh Nic, daje. Muoviti a registrà- urlò un signore.
Si allontanò da me e si alzò chiudendo il pianoforte.
-Arrivo- lo guardò facendo segno di chiudere la porta.
Io mi alzai.
-Io vado-. Avvicinandomi alla porta.
-Aspetta- mi afferrò il braccio ed io mi voltai verso di lui.
-Non permettere mai a nessuno di ridurti così. Tu sai quanto vali, Flo. So che hai pianto, so che quegli occhi non sono per la stanchezza come mi hai detto prima. Non fare la furba con me. Voglio solo che tu stia bene-. Mi lasciò il braccio appena terminò il discorso.
Io deglutii.
-E comunque quando vuoi, puoi venire a fare lezione con me qui- sorrise guardando la stanza.
Mi avvicinai e lo abbracciai. Il suo abbraccio era l'unica cosa che desideravo davvero. Ci si abbraccia per ritrovarsi interi ed io con lui mi sentivo intera, al mio posto. Lo continuavo ad abbracciare fino a quando non sentii il suo braccio ricambiare e toccare la mia schiena.
-A domani, Flo- sussurrò.
Mi disse "a domani", ed io ho aspettato. Non sapevo come sarebbe stato domani, ma sapevo ci sarebbe stato lui pronto ad affrontarlo con me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 24, 2019 ⏰

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