L'anello

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Chapter 5

Continuavo a cercare nelle tasche della felpa, ma non c'era. Ho iniziato a rovistare dappertutto. Nessuna traccia. Cominciai a sudare freddo. Quell'anello era di mio fratello ed io lo avevo perso. Tolsi la felpa e la buttai a terra. Rimasi in reggiseno e con i leggins neri sopra il letto. Abbracciai il cuscino e mi addormentai.
Non so quanto tempo passò, tre forse quattro ore. Mi svegliai con la pelle d'oca e qualche brivido qua e là. Guardai la finestra che era spalancata, le tende spalancate. Mi guardai allo specchio.
-Cazzo dovevo chiudere la finestra-.
Corsi a chiuderla quando vidi Niccolò alla finestra di fronte. Stava fumando una sigaretta. Lo guardai. Inspirava il fumo e poi lo tirava fuori lentamente, il suo sguardo assente, era parecchio pensieroso. Il tramonto su di lui era tutta un'altra storia. Lui esteticamente mi piaceva. Ma non lo conoscevo, avevo paura. Poi alzò lo sguardo e mi vide. Chiusi la tenda e arrossì.
-Ehi. Ti ho vista guardona-. Urlò lui.
Mi appoggiai al muro e sorrisi.
-So anche che mi stai ascoltando-.
Come potevo non ascoltarlo?
-Dai vestiti e vieni giù-.
Aveva visto che non avevo la felpa, voglio morire.
Misi la stessa felpa e scesi giù. Attraversai la strada. Ero di fronte casa sua. Alzai la testa ma lui non c'era più. Probabilmente stava scendendo.
-BU!- mi prese da dietro e rise.
-Ma sei matto-. Urlai io.
-Dai come sei noiosa-. Rise.
abbassai lo sguardo e tirai un sassolino in strada con la scarpa.
-Qualcuno è pensieroso oggi-.
-Come sempre, Nic-.
-Dimmi, che te succede?-. Mi guardò preoccupato. Gli occhi fissi sui miei.
-Nic ho perso l'anello di mio fratello-.
Lui mi guardò. Si accese un'altra sigaretta e tolse il fumo. Questa volta lo fece velocemente. Si tolse il ciuffo che aveva dagli occhi e mi guardò.
-Sei sicura che non è da qualche parte?-.
-Ho guardato ovunque. Io l'avevo messa nella felpa-. Sbuffai io e mi sedetti sul marciapiede. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia così guardavo le sue scarpe.
Poi sentii un leggero calore vicino la mia guancia. Era la sua mano.
-Intendi questo anello?-.
Aveva in mano l'anello di mio fratello. Non ci potevo credere. Lo presi e mi alzai.
-Ommiodio Nic, come facevi ad averlo-. Avevo gli occhi lucidi.
-Quella mattina in ospedale, ho visto che ti era caduto dalla tasca. Lo presi, pensando fosse tuo. Volevo restituirtelo il giorno dopo, ma avevo paura della situazione che c'era in casa-.
Misi l'anello al pollice e tirai un sospiro di sollievo.
Lui continuava a fumare e a guardarmi. Sapevo di avere il suo sguardo puntato, motivo per cui non avevo il coraggio di alzare la testa. Poi sentii un leggero calore. Si mise proprio accanto a me, continuando a tirare su con la sigaretta.
-Non potevi perderlo, Flo- disse tirando giù il fumo in una direzione diversa per non farmi andare il fumo in faccia.
-Lo so, Nic- sorrisi e lo guardai.
Il suo viso era perfetto, come anche il corpo. Ma la cosa che mi aveva stregata erano gli occhi. I suoi occhi, Dio che occhi. I suoi occhi marroni portavano con sè una malinconia antica che profumava di poesia. Ed io volevo leggerla a tutti i costi.
Rimasi a fissarlo ancora per un po' mentre fumava. Lui guardava altrove, sembrava distratto. Poi lo chiamarono.
-Pronto?- disse lui.
Poi si allontanò e non ebbi modo di ascoltare la conversazione. Lo guardavo mentre gesticolava. Poi si avvicinò.
-Oh Flo, devo annà- lo disse mentre guardava ancora il telefono per spegnerlo.
-Ah, si. Scusami se ti ho intrattenuto-.
-Macché Flo. Non disturbi. Sei una bella tipetta-. Sorrise. Non so che intendeva dire.
Mi alzai.
-Beh, allora ci si vede no?-.
-Certo-. Mi fece un occhiolino.
-Grazie ancora Nic-.
-Io te l'ho detto, sono speciale. Capirai il perché-.
Girò le spalle e buttò la sigaretta senza neanche spegnerla. Chiuse la porta. Io entrai in casa e mi mi si a pensare. Cosa voleva dire? Speciale? Per tutta la sera cercai di capire cosa volesse dire. Continuavo a pensarci. Forse voleva attenzioni o forse no. La sera prima di andare a dormire e dopo aver cenato insieme ai miei, mi misi sotto le coperte. Decidi di cercarlo sui social. Perché no? Era un semplice ragazzo. Non digitai nemmeno il cognome che mi comparve di già. C'erano tantissime foto, video. Numeri esorbitanti di followers. Vincitore di un programma televisivo italiano. Ecco perché diceva di essere speciale.

Continuo?🖤

Cosa significa per me: l'eleganza delle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora