3. Lascio la mia casa

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Arrivati a casa mia prendiamo le mie cose, che già avevo preparato, e, mentre i ragazzi tornano da Fede, io saluto la padrona di casa, una simpatica vecchina che affitta alle studentesse le camere che erano dei figli ormai diventati grandi e andati via di casa. In questo anno è stata per me come una nonna, sempre gentile e premurosa, di sicuro sarà la persona che più mi mancherà di Edimburgo.

Entro in casa di Fede con gli occhi rossi e lucidi, Nelson se ne accorge subito.

N: "Niki, tutto ok?"

Io: "Sì, Nels, è che mi mancherà quella nonnina. E' stata molto gentile con me!"

F: "Finché abiterò qui, potrai venire a trovarla quando vuoi. Ti ospito volentieri."

Io: "Grazie Fede, mi farebbe piacere"

F: "Ma figurati, per così poco. Allora ragazzi, come ci organizziamo? In casa ci sono 2 camere da letto, la mia ha il letto matrimoniale e ci staremo in 3, gli altri 2 andranno nella camera del mio coinquilino ma il letto è una piazza e mezzo. Lui non c'è, è tornato a casa per 2 settimane."

N: "Io vado in camera con mia sorella. Cesare e Tonno possono venire in camera con te."

C: "Ma te sei fuori!!! Io non dormo con Tonno, va a finire che mi molesta..."

T: "Ma quanto sei imbecille Cesare!"

N: "Ok, ok, non litigate. Allora io vado con Fede e Tonno, tu con Niki, però giù le mani da mia sorella" dice facendo una faccia che voleva sembrare minacciosa in direzione di Cesare.

C: "Oh, ma per chi mi hai preso. E' mia cugina!"

E ti pareva, doveva proprio sottolinearlo. Non ho speranze con lui, devo togliermelo dalla testa.

Io: "Beh, non siamo proprio cugini" dico sottovoce.

Mia mamma, dopo che si è lasciata con papà, si è risposata con lo zio di Cesare. Siamo cresciuti insieme come cugini, ma non lo siamo veramente. L'unica sua vera cugina è la mia sorellina Valentina, nata da mamma e dallo zio di Cesare. Di fatto fra noi non ci sono legami di sangue.

Sistemiamo le nostre cose nelle camere e usciamo per andare a mangiare in un pub. La serata è piacevole e passa velocemente. Tornati a casa andiamo subito a dormire, domani con Fede porteremo i ragazzi in giro per la città.

In bagno infilo un paio di calzoncini e una maglietta dei Queen (il mio gruppo preferito, dopo la band di mio fratello 😜), raccolgo i capelli in una crocchia. Vado a salutare i ragazzi in camera di Fede.

Io: "Notte, ragazzi. A domani"

N, T e F: "Notte, Niki"

N: "Ah, Cesi! Niki! Fate i bravi, mi raccomando!" dice ridendo e facendomi l'occhiolino.

Faccio una linguaccia a mio fratello, che sa benissimo dei miei sentimenti per Cesare, e mi metto a ridere. Cesare arriva di corsa dalla nostra stanza, salta addosso a Nelson ed inizia a dargli cazzotti per finta ridendo.

N: "Basta, basta, mi arrendo." Ridiamo tutti a crepapelle.

Io e Cesare torniamo in camera nostra lasciando la porta aperta almeno Nelson non rompe.

Vedo Cesare sfilarsi la maglietta. Che fisico!!! Mi rendo conto che sto arrossendo perciò abbasso la testa, ma l'ha notato anche lui.

C: "Non mi dire che ti vergogni, non è la prima volta che mi vedi senza maglietta."

Io: "Ma è la prima volta che dormiamo soli tu e io nello stesso letto."

C: "Ahahah, tranquilla, non ti mangio."

Ci infiliamo a letto, gli do un bacio sulla guancia e lui ricambia.

Io: "Notte, Cesi"

C: "Notte, Niki"

Mi giro ma so già che non dormirò, il cuore mi batte forte.

Ma perché dopo tutti questi anni averlo vicino ti fa ancora questo effetto? Niki, toglitelo dalla testa, non sarò mai tuo.




La partita che mi ha cambiato la vita (Cesare Cantelli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora