11. Partenza per l'Elba

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E' arrivato agosto e ci stiamo preparando per andare al mare. Andremo qualche giorno all'isola d'Elba. I nonni hanno una casa e noi ne approfittiamo volentieri.

Con me e Nelson verranno Cesare, Dario e Tonno. Gli altri ragazzi della valle avevano già organizzato altre vacanze. Peccato, sarebbe stato bello stare tutti insieme, sarà per un'altra volta.

Con Nelson carichiamo la macchina, mi domando dove gli altri potranno mettere le loro borse, il bagagliaio è già quasi pieno, sembra che ci dobbiamo trasferire. Andiamo a prendere gli altri.

La macchina è stracarica, come sempre guida Cesare anche se la macchina è di mio fratello, Nelson davanti vlogga,  io sono seduta dietro tra Tonno e Dario. Stiamo stretti come sardine

Nonostante le fermate lungo l'autostrada, arriviamo a Piombino con largo anticipo. Ci mettiamo in coda in attesa del traghetto.

Messa la macchina in stiva saliamo sul ponte. la traversata dura circa un'ora.

Ci godiamo il sole e il vento chi ci scompiglia i capelli. Nelson continua a vloggare, mentre noi scherziamo, ogni tanto facciamo qualche foto.

E' pomeriggio quando finalmente scendiamo a Portoferraio. Parcheggiamo la macchina vicino al porto, non è molto comodo ma la casa è in centro e non c'è posto per parcheggiare.

N: "Allora come ci vogliamo sistemare?"

Io: "Io vado in camera mia"

N: "Nell'altra camera ci sono un letto matrimoniale e uno singolo. L'ultimo che arriva gli tocca il divano."

C: "Sul divano vado io"

Io: "Se vuoi puoi venire con me. Oramai ci sono abituata" sorrido

C: "Sicura? Da Fede il posto era poco, ma qui non ci sono problemi"

Io: "Sicura e poi qui il letto è più grande, neanche mi accorgerò di averti vicino" dico ridendo.

Lasciamo i bagagli e usciamo per andare a fare spesa. Ceniamo in fretta e usciamo. In questo periodo c'è la festa patronale perciò in giro c'è molta gente.

In piazza c'è un complesso che suona il liscio. Nonostante la mia età ogni tanto mi piace ballare il liscio, me l'ha insegnato il nonno quando ero più piccola.

Io: "Ragazzi chi balla con me?"

T: "Io non sono capace!"

Io: "E' facile, ti insegno se vuoi"

T: "Magari quando c'è meno gente"

Io: "Nelson?"

N: "E ti pareva! Però un giro solo, giusto perché sei mia sorella" 

Rido, lo prendo per mando e andiamo in pista. Gli altri intanto prendono da bere e si siedono a un tavolo a guardarci, quando finisce la musica li raggiungiamo. Ad un certo punto la musica cambia, hanno iniziato a fare canzoni adatte ai balli di gruppo, non è proprio il mio genere preferito ma lo trovo divertente.

A fatica riesco a convincere gli altri, nessuno di noi conosce i passi e il risultato finale è un gran casino ma molto molto divertente. Non smettiamo di ridere, ho praticamente le lacrime agli occhi dalle risate.

Torniamo a casa.

In camera mia c'è un piccolo bagno, per questo cerco di prenderla sempre per me. 

Vado in bagno, mi preparo per andare a letto ed esco, Cesare è già sopra il letto, indossa solo un paio di calzoncini.

Mi metto a letto e mi addormento quasi subito.

La partita che mi ha cambiato la vita (Cesare Cantelli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora