Capitolo 13

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Un rumore mi costringe a svegliarmi dal meraviglioso dormiveglia e ad alzarmi a sedere:delle braccia cercano disperatamente di aggrapparsi al davanzale della finestra aperta e quando vedo la testa di Peter abbasso le braccia che erano già pronte a spedirlo chissà dove.

-Che ci fai qui?-

-Scusa,ti ho svegliata?-chiede entrando nella mia stanza.

-No tranquillo,tutto bene?- mento interessandomi veramente.

-Volevo solo sapere come stai?Cioè se va meglio la gamba.-

-Tutto bene,grazie.Sei venuto fin qui solo per dirmi questo?-

-In realtà no.- sorride grattandosi la nuca e guardando il pavimento.

-Qualcosa non va?- chiedo mettendomi a gambe incrociate.

-Beh,effettivamente c'è qualcosa.Non saprei spiegartelo ma...ecco...mi ha fatto paura la sensazione di poterti perdere.Sai mentre quel coso ti ha sbattuta al muro e stavo perdendo conoscenza,io ero...terrorizzato dal pensiero che tu avessi potuto...ma grazie a Dio...-

-Ehi.Respira ok?- lo interrompo spostandomi più avanti,per averlo di fronte a me.

Mi alzo sulle ginocchia e gli accarezzo la guancia,poi il ciuffo riccioluto che gli casca sopra l'occhio e poi passò a guardare le sue labbra.Anche lui fa lo stesso e mi affretto a dire:-Anche io ho avuto paura di perderti,Peter.Pensavo che...ma non è successo.-

-Sei stata tu a salvarmi.-

-Bazzecole.Avresti fatto lo stesso.-

-Eccome.-

Sorrido lievemente e avvicino il mio viso al suo:innumerevoli brividi mi assalgono quando il suo respiro mi sfiora le labbra e non resisto alla tentazione di prendergli il viso e baciarlo.

Stavolta il bacio è più voluto e approfondito;lui mi accarezza i fianchi per poi passare alla schiena che,lentamente,si piega fino a sdraiarsi sul letto schiacciata dai nostri corpi.

Con calma gli levo la giacca,gli sbottono il jeans e lui infila la mano dentro la mia maglietta per accarezzarmi il fianco.

Mi tolgo la maglietta e lui rimane a fissarmi per interminabili secondi.

-Devo confessarti una cosa...- dico abbassando lo sguardo.

-Cosa?-

-Io non ho mai...insomma...-

-Non m'importa.-

-No,non è questo.È solo che...sono un po' inesperta.-

-Tu?Inesperta?-

-Posso sembrare una facile ma non mi sono fidata così tanto di qualcuno.-

-Non sembri una facile,sei la persona più complicata che conosca.Ed è per questo che mi piaci.-

-Anche tu mi piaci,Parker.-

-Se non vuoi...-

-No,va bene.Dovrò affrontare la cosa prima o poi.Un'altra paura da superare.-

-Di cos'altro hai avuto paura?-

-Basta parlare. Sta zitto cinque minuti.-

E detto questo ricomincio a baciarlo e gli tolgo la maglietta:come fa un ragazzino come lui ad avere il fisico di un ragazzo di 20 anni?

-Che c'è?-

-Niente.-

In questo momento non voglio niente se non lui.

Brittle Heart ||Wattys2020||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora