Capitolo 3

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Non sono riuscito a dormire bene stanotte a causa di un inspiegabile senso di appetito, perciò sono sceso in cucina a sgranocchiare qualcosa quando ho trovato il frigo occupato da qualcun altro.

Lilia, la nuova arrivata, si volta verso di me dopo aver sentito la mia presenza ed è già pronta a scagliarmi addosso qualcosa.

-Sono io! Peter Parker!-

Rilassa i suoi muscoli e si lascia uscire un sospiro di sollievo.

-Mi hai spaventata.-

-Scusa, non volevo. Pensavo di essere solo, in realtà.-

-Anche io. Non riesci a dormire?-

-No, ho stranamente fame. Anche tu, vedo.-

-Già, mi sveglio spesso la notte per mangiare.-

Trovando solo un succo di frutta chiude il frigo e se ne versa un po' in un bicchiere.

-Ma tu che ci fai qui?- mi chiede alzando lo sguardo su di me.

-Te l'ho già detto, io...-

-No intendo in questa struttura. Non hai una casa?-

-Beh, mia zia May è partita per il Messico e il signor Stark è stato così gentile da farmi stare qui per un po'.-

-Chi c'è qui, oltre noi due?-

Mi fa inspiegabilmente arrossire e cerco di coprire la vergogna cercando tra gli scaffali qualcosa.

-Beh, c'è Wanda, Nat, Bruce...- rispondo prendendo un pacchetto di M&Ms e sedendomi sul tavolo con i fornelli.

-Ok ok ho capito, chiunque non abbia una famiglia.-

Io la guardo cupo, effettivamente io non ho nessuno.

-Scusa, non volevo.- se ne accorge lei abbassando lo sguardo.

-Tranquilla, fa niente.-

Mi fa un piccolo sorriso forzato prima di darmi le spalle e cercando anche lei qualcosa sulle mensole.

Si deve alzare il punta di piedi a causa della sua bassezza e questo le fa alzare i pantaloncini che sono sul punto di mostrare il suo sedere. Distolgo subito lo sguardo per poi mordermi con forza le labbra: sembro un pervertito.

-Parker, potresti aiutarmi?- mi chiede perdendo le speranze.

Scendo da dove ero seduto e riesco a prendere il pacchetto che aveva attirato la sua attenzione.

-Grazie.- mi dice prendendolo in mano.

-Prego.- le sorrido io per poi tornare dove ero prima.

Lei fa lo stesso sedendosi accanto a me e apre il sacchetto contenente delle patatine.

-Ne vuoi un po'?- mi chiede mettendomelo davanti.

-No grazie, tu ne vuoi?- le chiedo mostrandole il mio.

-No, amo il salato.- dice addentandone una.

-Non sei così male.- 

-Oggi ti ho steso.-

-Fa niente, ne è valsa la pena.-

-Che vuoi dire?-

-Niente, niente. Mi sono divertito.-

-Sei il primo che me lo dice. Di solito quelli a cui rompo le ossa mi danno della "troia" però "divertente" non l'ho mai sentito da nessuno, mi piace.-

-Devi avere avuto una vita difficile per saperti difendere da sola.-

Mi aspettavo che mi guardasse male e invece abbassa lo sguardo verso il suo pacchetto di patatine per poi parlare:-Mio padre è morto quando avevo 2 anni perciò mia madre ed io dovevamo sopravvivere in qualche modo.-

Brittle Heart ||Wattys2020||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora