Capitolo 6

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Mike's pov

Sì, non volevo più parlare con Undici.

Ormai tutto di lei mi annoiava.

Il sorriso, gli occhi, la risata, la voce: tutto.

Era così infantile, così strana. Mi dava quasi fastidio la sua presenza.

Mi chiesi cosa mi aveva portato ad amarla, non riuscivo a vedere nulla di speciale in lei.

Era solo una ragazza molto bella, niente di più.

Forse mi aveva incantato con i suoi poteri e la sua storia trasandata.

Altrimenti non mi sapevo spiegare i miei sentimenti per lei.

Non era più nulla, niente.

«Mi manca così tanto.» finì finalmente di parlare e io mi resi conto di non aver ascoltato nulla.

«Lo so, non deve essere facile.» fortunatamente le parole che dissi ebbero l'effetto desiderato: avevano un senso.

«Infatti, è difficile.»

Annuii e guardai fuori dalla finestra del bagno.

Dovevo andare a parlare con i miei amici, adesso eravamo di nuovo insieme.

Mi dovevo godere quei giorni.

«Hai bisogno di distrarti. Andiamo dagli altri.» fortunatamente Jane non oppose resistenza e uscimmo finalmente dal bagno.

«Finalmente ragazzi! Cosa avete fatto là dentro?» Lucas ammiccò e io immediatamente arrossii.

Involontariamente guardai Will, prima stava sorridendo mentre in quel momento era serio.

Lasciai la mano di Jane, non se ne accorse poiché stava parlando animatamente con Max.

«Allora, finalmente sei dei nostri o devi fare altro con la tua donna?» Lucas ammiccò di nuovo e io alzai il medio, sorridendo bonariamente.

«Comunque... ci stavi parlando di un ragazzo?» Dustin ci interruppe e Will arrossì immediatamente.

Non era cambiato per niente.

«Ma così suona male. Comunque sì. È simpaticissimo, intelligente, generoso, lo adoro. È uno dei miei migliori amici.» mentre lo diceva guardava me, non gli altri.

Il cuore mi batteva forte nel petto.

Perché faceva così? Sapeva che mi avrebbe fatto ingelosire? E poi perché mi stavo ingelosendo? Non stavo capendo più niente.

«Ah sì eh? E ci dimentichi così?»

«Non siete così tanto simpatici.» Dustin e Lucas lo guardarono male e poi scoppiarono a ridere.

Io rimasi serio.

E se lui stesse dicendo sul serio e non tenesse più a me come una volta?

Ero triste, mi sentivo offeso, tradito.

Lui aveva cambiato vita mentre io non ci riuscivo... perché tenevo così tanto a lui e così poco a me? Alle mie sorelle? Ai miei genitori? Ai miei altri migliori amici? A Jane?

Perché?

«Mike è andato in trance.» Will lo disse ridendo e Lucas e Dustin lo seguirono nella risata.

Scossi la testa, per riprendermi e poi risi, per reggere il gioco.

Era cambiato, ma mi piaceva di più il nuovo Will.

Era più spigliato, senza imbarazzo, senza peli sulla lingua.

Era ancora più perfetto di prima.

Will's pov

Non ce la potevo fare, lo sapevo.

Ero me stesso, ma non riuscivo a non fare battute cattive su Mike.

Volevo che si offendesse, che pensasse solo a me.

Avevo provato a non pensarci in quel modo, ma non ci ero riuscito.

Non ce la potevo fare.

Lo avevo amato per troppi anni, era diventato una parte attiva di me.

Non potevo sradicare così quel sentimento tanto puro e profondo.

Ero triste e stavo soffrendo, ma non potevo fare altro. Lo amavo e non potevo cambiare i miei sentimenti per lui.

Non potevo.

Non ci riuscivo.

Non ce la facevo a pensare che lui era etero e che per lui ero solo un amico.

Nella mia testa lui mi amava, lui ricambiava il mio sentimento.

Mi sentivo così vivo con lui, non mi sentivo così bene da quando me ne ero andato.

Da quando me ne ero andato da lui.

In quel momento, mentre Dustin diceva qualcosa su Suzie, la sua fidanzata, mi tornò in mente la lettera che avevo scritto per lui prima di partire.

Chissà se i nuovi proprietari della mia casa l'avevano letta e chissà cosa ci avevano fatto.

Ero felice di sapere che Mike non sapesse del mio amore per lui.

Se l'avesse scoperto avrei perso anche l'amicizia che avevamo e non potevo permetterlo.

Tenevo troppo a lui.

Lo amavo con anima e corpo, avrei donato la mia vita per la sua felicità.

Avrei fatto di tutto per renderlo felice.

Lo amavo, così tanto.

Lo amavo con anima e corpo.

Era mio, doveva essere mio.

Sentii un mal di testa atroce arrivare alla mia testa e mi poggiai al suo braccio, per paura di cadere a terra.

Mike si irrigidì, ma poi fece un'espressione preoccupata.

«Cosa ti senti? Stai bene?» i sorrisi dai volti dei miei amici si spensero e si catapultarono più vicini a me.

«Tutto okay, sono solo un po' stanco. Credo che dovremmo vederci domani...» lo dissi con tono distrutto dalla stanchezza e dalla tristezza.

«Venite tutti a dormire a casa mia.» Mike lo disse sicuro, senza pensare a quelle parole neanche per un secondo.

«Sì.» lo dicemmo tutti e tre insieme.

Sperai che saremmo stati solo noi quattro, come ai vecchi tempi.

«Solo noi quattro, come ai vecchi tempi.» Mike mi lesse nel pensiero.

Solo noi quattro, finalmente solo noi quattro nello scantinato dei Wheeler.

Sottosopra||bylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora