T W E N T Y - S E V E N

1.6K 117 6
                                    

Se Hwara non stesse vivendo quella situazione in prima persona, l'avrebbe trovata divertente. C'erano Woosung, Jisung e lei nel piccolo soggiorno dove il bruno aveva trovato posto sul divano e Jisung, non volendosi sedere sul piccolo divano insieme a Woosung aveva optato a sedersi per terra appoggiandosi con la schiena alla fine del divano opposta all'altro. Hwara in tutto questo aveva preso una sedia e si era messa davanti ai due.

I tre si stavano guardando a vicenda ormai da un po' e la ragazza non poté che notare gli sguardi con cui gli altri due ragazzi si fulminavano.
Ad un certo punto decise di battere le sue mani così da richiamare l'attenzione dei due, che infatti si girarono immediatamente al rumore.

Allora. Sammy perché sei tornato?

Non ho intenzione di parlare dei nostri fatti personali davanti ad uno sconosciuto

I tuoi fatti personali e comunque Jisung non è uno sconosciuto ed io non ho intenzione di parlare senza che lui ascolti cosa ho da dire. Non ci sono segreti fra di noi

Woosung ghignò e lanciò un altro sguardo al biondo che già lo stava guardando male.

Cosa c'è, Rara? Hai bisogno così tanto di dimostrare qualcosa al tuo little boyfriend?

Smettila di scherzare per una volta e dimmi perché sei tornato qui, non credo che la vita ti andasse così tanto male in California da farti tornare qui

Te l'ho già detto. Lui è qui? Io non parlo

Hwara si alzò ed indicò la porta al ragazzo.

Allora puoi andartene, tanto non mi è di vitale importanza il motivo per il quale tu sia qui

No, no, Hwara, non si fa così. Dove sono le tue buone maniere? Dovresti ascoltarmi perché io so qualcosa sul ragazzo che la tua famiglia ti vuole far sposare e credimi, tu vuoi ascoltare quello che ho da dire

La ragazza lanciò uno sguardo a Jisung che ricambiò con uno di confusione, poi la corvina si rimise seduta sulla sedia e guardò Woosung negli occhi.

E come potresti tu sapere qualcosa?

Il bruno fece spallucce e sorrise.

Ho molti amici, molti contatti. Ho mezzi che tu non hai

Hwara iniziò a mordicchiarsi l'interno guancia e cercò di prendere una decisione il più in fretta possibile, valutando tutte le conseguenze insieme ai pro e i contro. Lei non aveva ancora letto il contratto, non sapeva se forse lì c'era scritto qualcosa che poteva evitarle quella situazione. Escludere Jisung dalla sua conversazione con Sammy le avrebbe fatto perdere la fiducia che il ragazzo provava nei suoi confronti e piano piano si sarebbe allontanato, cosa che la corvina non voleva assolutamente perché lei aveva bisogno del biondo, aveva bisogno di qualcuno che sarebbe stato al suo fianco a qualunque costo. Provava dei sentimenti non indifferenti per il ragazzo poi, quindi non avrebbe sopportato il senso di colpa e di tradimento che avrebbe provato se avesse escluso Jisung dalla conversazione.

Hwara lanciò uno sguardo al biondo, che appena stabilì un contatto visivo con lei le sorrise dolcemente, come se le stesse dicendo che qualsiasi cosa lei avesse scelto lui l'avrebbe comunque sostenuta, le avrebbe comunque tenuto la mano fino alla fine della strada. Lei ricambiò il sorriso.

Sapeva cosa fare.

Si alzò e spostò il suo sguardo dagli occhi di Jisung a quelli di Woosung.
Se li ricordava bene i suoi occhi, Hwara. Li aveva sempre lasciati vincere, li aveva sempre seguiti con fiducia e ammirazione. E aveva fatto bene. Woosung non era come si stava comportando in quel momento. Lei si trovava solamente davanti alla maschera di Sammy, quella sicura di sé e meschina. L'aveva già incontrata tempo prima, quando avevano iniziato a conoscersi, ma non ci volle tanto ad Hwara per spezzarla e per riuscire a vedere oltre. Dietro di essa si trovava un ragazzo dolce, simpatico, generoso, quel tipo di ragazzo che avrebbe sempre messo la felicità degli altri davanti alla propria e Woosung lo fece così tante volte. La corvina ancora si ricordava le notti insonne in cui restava in silenzio, appoggiata fuori dalla porta del bagno dell'appartamento del ragazzo, sentendolo piangere e piangere all'interno di quella stanza. Era inutile cercare di farlo uscire, di provare a parlarci, non avrebbe mai ammesso di stare male e di aver bisogno di aiuto. Così come non avrebbe fatto lei. Per questo lui volle che lei diventasse forte, indipendente, che lei riuscisse a vivere anche da sola, anche senza di lui.

Questo era Sammy. Questo era Woosung.

Erano come due entità diverse.

Sammy la maschera.

Woosung il ragazzo che lei aveva amato e che avrebbe amato per sempre.

Però, purtroppo, non sarebbe mai più riuscita ad amarlo più di quanto lei amasse in quel momento Jisung.
Semplicemente non poteva.

Sorrise al ragazzo. Sorrise a Sammy.

Domani avrai la mia risposta, per ora invece tu te ne andrai e non tornerai qui fino a domani, ci stai?

Bel lavoro, Rara

Detto questo il bruno si alzò ed uscì dall'appartamento.

I due che erano rimasto sospirarono sollevati e si guardarono.

Sorrisero.

Jisung si alzò e abbracciò forte la ragazza, cosa che lei ricambiò e nascose il viso nella spalla del ragazzo.

Non era ancora finita, ma almeno entrambi si sentivano, finalmente, di nuovo a casa.

BOREDOM | HAN JISUNG √Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora