•Capitolo 9•

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Buona lettura! 📖♥️

***

«Come mai hai quei lividi?»

Mi venne un vero e proprio infarto. Lanciai un grido, affrettandomi ad afferrare la maglietta che avevo lasciato malamente sullo sportello del mio armadio aperto, portandomela velocemente al petto per coprirmi il seno in possibile mostra. Sospettai di avere il viso chiazzato di rosso per la vergogna.

Indossavo soltanto un reggiseno, e che cavolo!

Mi trovavo di fronte allo specchio, per questo non mi ero accorta della presenza di Noah alle mie spalle. A quanto pareva, la regola degli spiriti che non potevano essere riflessi valeva anche per lui.

«Come mai tu sei qui mentre io mi sto cambiando!» sbottai voltandomi per rivolgergli un'occhiata tra l'imbarazzato e il furente. «Questa è la vera domanda!» E grazie a Dio indossavo almeno un paio di pantaloni.

«Io...»

Non lo lasciai terminare, invece lo presi per un braccio e lo trascinai verso la porta, ancora sotto shock. La aprii, lo spinsi fuori e gli chiusi la porta in faccia, proprio dopo avere notato la sua bocca aprirsi per protestare. «Non ci provare mai più!» Nervosa, tornai allo specchio.

Una volta di fronte, cercai di controllare il mio battito cardiaco giustificabilmente impazzito.
Fortunatamente papà era uscito, altrimenti chissà cosa avrebbe pensato delle mie grida da squilibrata. Magari mi avrebbe riportata in una clinica psichiatrica.

No, Dakota. Non scherzare su queste cose.

«Ma era come se fossi in costume!» esclamò dopo un po' da dietro la porta, mentre io mi infilavo una maglietta a mezze maniche. «E poi tutto quello che vedrò morirà con me.»

Non mi fu difficile immaginare il sorrisetto che probabilmente stava sfoggiando da dietro la porta.

«Infatti non devi vedermi neanche con quello!» ribattei indignata. Perché, però, mi veniva da ridere? «Sei comunque più vivo di quanto dovresti, quindi lasciami la mia privacy per piacere!
E poi, cavoli, io se fossi in te... Andrei a vedere tutte le super modelle del mondo in intimo!»

Anche se il solo pensiero che lo facesse sul serio mi fece salire la bile in gola, insieme ad una irrefrenabile ed inspiegabile fitta di gelosia. Incontrai il mio riflesso. Mi pettinai i capelli con le dita, domandandomi quale razza di problemi mi affliggessero.

Non mi sta mica cominciando a piacere Noah, vero?

«Sai, non sono mai stato attratto da quello che tutti possono vedere o sentire, Dakota.» Noah mi comparve alle spalle, cogliendomi completamente alla sprovvista.

Il cuore mi sprofondò nel petto, soprattutto quando mi resi conto che mi stava parlando all'orecchio, il suo viso che sfiorava il mio. Trattenni il respiro, incapace di dire niente o di muovere un solo muscolo.

«Preferisco le sfide, l'impossibile» continuò a dire, la voce profonda e roca. «Non mi piacciono le cose scontate.»

Deglutii a vuoto, il cuore stretto in una morsa e lo sguardo basso, puntato sul pavimento. «Neanche a me» sussurrai a stento, la gola arida come il deserto.

Un allarme mi risuonò nella mente, suggerendomi che dovevo assolutamente allontanarmi da quel punto. Mi irrigidii, ricordandomi che Noah era uno spirito e io... Io non dovevo, non potevo assolutamente prendermi una cotta per lui. Inoltre, questo suo modo di fare doveva averlo utilizzato con un sacco di ragazze in passato. Me lo ripetei più volte, fino a quando non trovai la forza di allontanarmi da lui.

The Bad boy's SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora