(Ri) Trovarsi

Capitolo 6.

Un'enorme cascata che finisce in un laghetto, si erge davanti ai miei occhi.
L'acqua chiara è spumosa, le rocce bagnate brillano come diamanti.
Alopa, Mayur e gli altri sono in acqua. Probabilmente è qui che vengono per lavarsi.
Manoj e Amba, gli zii di Moti, con delle specie di conche prendono l'acqua per portarla al villaggio.
Sono ancora incantata dalla visione e torno in me solo quando Hema mi inviata ad entrare in acqua. Mi spoglio ed entro.
Quando riemergo dall'acqua, gelida ma salutare, tiro la testa all'indietro e liscio i capelli con le mani. Apro gli icchi e Moti è dinanzi a me che mi scruta come se non avesse mai visto una donna. Gli sorrido e lui allunga una mano, alzo la testa e noto che un fiorellino è adagiato sul suo palmo. Il mio sorriso si illumina.
"Per me?". Chiedo gesticolando.
Moti con la sua solita aria interrogativa mi guarda ed accenna un sorriso.
"Così..per lavare te". Dice imitando il gesto dello strofinare il fiore sulla pelle.
"Oh, siì, certo, ok." Allungo la mano, afferro il fiore e lo annuso.
Sa di Alopa!

Siamo appena tornati nel villaggio, quando le urla di Ela ci costringono a correre verso la capanna di Gita.
Alopa è la prima a varcare l'ingresso e subito dopo di lei accorro io.
Gita è stesa a terra, gli occhi socchiusi, il petto gonfio ed il viso violaceo.
E' evidente che non riesce a respirare.
Alopa è china su di lei ed urla parole incomprensibili...almeno per me!
"Grande Mama. Mama."
All'istnate il corso di pronto soccorso fatto al college mi torna utile e mi inginocchio accanto a Gita. Allontano le mani di Alopa e le accenno un sorriso confortante.
Apro la bocca di Gita, poi posiziono le mani sul torace.
"E 1,2,3.." ed espiro nella sua bocca.
"E 1,2,3.." Ripeto l'operazione 5 volte, fino a che Gita non riprende fiato e si alza di scatto, sbattendomi contro la parete della capanna.
Quando riapro gli occhi Alopa sta abbracciando Gita.
Passano pochi minuti prima che Moti venga accanto a me e mi aiuti a rialzarmi.
Si avvicina alla mia guancia e prosegue verso il collo annunsandomi.
Io sono ancora stordita per quello che stava accadendo. Mia madre è morta sotto i miei occhi. Avevo solo otto anni quando il male contro cui aveva combattuto con tutte le sue forze per mesi, se l'è portata via. Eravamo a letto, mi aveva appena dato un bacio e poi aveva chiuso gli occhi per sempre.
Ora le lacrime mi solcano il viso, mi allontano da Moti e corro verso Alopa. Le getto le braccia al collo e piango. Gita si unisce a noi e ci stringe.
Forse restare su questa isola può farmi solo che bene.. Gita aveva ragione!