(Ri) Trovarsi

Capitolo 8.

Il sole è sorto da un bel po' ed io sono uscita prestissimo per addentrarmi nella fitta foresta. Voglio arrivare dall'altra parte, magari oltre alle tigri potrei trovare qualcuno in grado di aiutarmi. Sempre meglio che passare giorni inutili qui.
Ho camminato per un bel po' e dopo essere scappata alle grinfie di alcuni animali, mi sento spossatissima. Ho trovato un filo di erba resistente ed ho legato i capelli, con alcune foglie ho asciugato il sudore, il vestito è appiccicato al mio corpo e non lascia trasparire nulla. Le gambe tremano e sento il bisogno di mangiare e bere.
Mi guardo intorno e riconosco il sentiero che conduce alla cascata. Mi addentro e corro verso la sicurezza di trovare acqua.
Sono quasi arrivata quando noto una specie di volpe che si avvicina ad un cespuglio e che è intenta a mangiare qualcosa. Mi avvicino e scorgo qualcosa che somiglia ai nostri lamponi. Sono vicinissima, batto un piede nudo e terroso a terra e costringo la volpe a fuggire. Finalmente posso mangiare qualcosa!
Allungo la mano e colgo 10 bellissimi lamponi.
'Sembrano buoni."
Dopo poco strada la cascata è davanti ai miei occhi ed è ancora più bella.
Mi avvicino, unisco le mani e prendo dell'acqua per portarla alla bocca.
E' freschissima e sa di puro.
Quando sono del tutto dissetata, prendo i lamponi e li pulisco.
Ne porto uno alla bocca e lo assaporo. Uno dopo l'altro li divoro tutti.
Dopo pochi minuti mi sento girare la testa e sento avvampare il viso. Così mi spoglio completamente nuda e mi butto nell'acqua.
Sembro una Dea che danza in un lago incantato. I capelli castani e mossi, al contatto con l'acqua si lisciano, i capezzoli si fanno turgidi e le gocce trasparenti e bagnate mi disegnano il contorno del sedere. La mia pelle scurita dal sole, al contatto con l'acqua, diventa quasi dorata. Mi sfioro il corpo e inizio a danzare con me stessa, dimenticando la realtà: sia quella che mi aspettava nella mia città, sia di quella che mi ero lasciata dietro la foresta.
Solo ora mi accorgo di non essermi mai sentita così libera, così serena, così me stessa.
Forse questa è l'occasione che il destino mi ha dato per ritrovare un po' di pace.
Sono immersa nell'acqua e nei miei pensieri positivi, quando improvvisamente mi sento osservata. Mi volto, alzo lo sguardo ed eccolo lì..
Joshua è a braccia conserte e mi osserva esterrefatto.
I suoi capelli biondi brillano al sole e i suoi occhi azzurri illuminano l'acqua.
La sua visione mi fa cadere in ginocchio.
L'acqua mi arriva al naso e quando riemergo lui è ancora lì: mano nella mano con la mia migliore amica..Mary.
"Joshua, come hai potuto?".
Lui sorride e guarda Mary, che è ancora più bella di quanto ricordassi.
Si baciano e scoppiano a ridere.
Sento le lacrime agli occhi ma stentano ad uscire.
Scoppio a ridere! Prendo fiato e mi immergo nell'acqua come una sirena.
Una volta sarei corsa verso di loro e avrei urlato come una pazza, ora neanche più l'idea o la visione mi sconvolgeva.
Quando i miei amici e la mia famiglia avevano scoperto il tradimento mi avevano detto: 'Vuol dire che non ti merita."
Avevo riso a quelle parole e solo ora ne capisco il motivo.
In amore non è mai questione di merito.
Non è un 'tu non meriti me, io non merito te'. Semplicemente è un essere sbagliati e un non appartenersi.