La mia psicologa [COMPLETA]

Capitolo 13

Evelyne pov's

Il giorno seguente mi sveglio e sento dolori dappertutto. Sbuffo e guardo l'ora. Sono le nove. Mi sono accorta che Alan è uscito per andare a lavoro un'ora fa. Mi alzo piano piano e scendo giù in cucina. Roxy è seduta nella penisola bevendo il caffè, al cellulare.
EVE: buongiorno.
Alza lo sguardo verso di me e mi sorride alzandosi.
ROXY: ehy, tutto ok?
Annuisco e mi siedo facendo una smorfia.
ROXY: vuoi caffè?
EVE: si grazie.
ROXY: ti fanno molto male?
Sussurra come se avesse paura della mia reazione e le sorrido forzatamente, cercando di sembrare tranquilla.
EVE: un pochino, ma passerà presto.
ROXY: hai pensato a quello che ti ho detto?
EVE: perché ci tieni così tanto che veda una psicologa? Sto bene.
Alzo gli occhi al cielo sospirando e mi prende le mani tra le sue.
ROXY: non è vero che stai bene, e parlare con qualcuno che fa questo lavoro ti aiuterà molto. Fallo per me.
EVE: va bene, ma se non mi piace me ne vado ok?
Annuisce contenta e mi abbraccia.
ROXY: ti arrabbi se ti dico che l'ho già trovata???
Scuoto la testa ridacchiando e le faccio cenno di continuare.
ROXY: si chiama Diana, ha 30 anni, e vive qui a Boston. Lavora in uno dei palazzi più lussuosi di questa città e so che è molto molto brava. È pure ricca e anche lesbica.
Dice facendomi una faccia maliziosa
EVE:l'ultima parte non mi interessa.
Dico divertita e mi sorride intimandomi di fare silenzio e continua a leggere nel cellulare pettegolezzi su di lei.
ROXY: ecco il numero. Ora me lo salvo e te lo mando.
EVE: perché te lo stai salvando? La chiamo io sia chiaro.
ROXY: non mi fido di te.
EVE: EHY
Dico indignata e alza le spalle con fare innocente con un mezzo sorriso sulle labbra.
ROXY: ora la chiamo.
Va in salotto e rimango seduta in cucina mordicchiandomi le unghie. Cinque minuti dopo viene da me soddisfatta.
EVE: beh?
ROXY: stasera, alle cinque.
EVE: stasera???!! Perché così presto?
Mi lamento