Capitolo 11

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Evelyne pov's

Dopo aver firmato le dimissioni, esco dall'ospedale e trovo Ashley appoggiata alla macchina. Appena mi vede sorride e viene verso di me prendendomi la borsa.
ASH: ciao dolcezza, la tassista ha ricevuto l'ordine di portarla a casa Manin/Burg .
Rido quando mi apre anche la portiera della macchina.
Si siede al posto del guidatore e si gira verso di me.
ASH: come stai?
EVE: meglio.
ASH: io e mio padre stiamo facendo di tutto, te lo assicuro.
EVE: ne sono sicura, sai, hai un brillante futuro da avvocato.
ASH: grazie Eve. Stavo pensando di fare un corso per diventare avvocato. Mi piace quel mondo.
EVE: è il lavoro che fa per te. Si vede.
Quando arriviamo da Roxy, la vediamo indaffarata con Alan a portare la mia roba negli scatoloni e valigie dalla macchina alla loro casa. Mi avvicino per aiutarli ma Alan mi vede e si avvicina.
ALAN: eccoti qui finalmente. Come stai?
EVE: meglio, avete già preso tutto dal mio appartamento?
ROXY: Evee
Mi abbraccia felice
ALAN: no, ora Roxy andrà a prendere le ultime cose. Io devo andare dal mio amico a trovarlo ok?? Ci vediamo tra un po'.
EVE: come sta?
ALAN: meglio.
Mi abbraccia e da un bacio a Roxy. Saluta anche Ashley e prende l'altra macchina.
ASH: rimango qui con te finché non torna Roxy ok?
EVE: no non preoccuparti vai. Hai detto che devi andare da tuo padre.
ROXY: non voglio lasciarti sola.
EVE: vengo con te.
Roxy e Ashley mi guardano scettiche e alzo gli occhi al cielo.
EVE: posso anche rimanere in macchina. Dai Ash vai tranquilla.
ASH: va bene, per qualsiasi cosa chiamate. Vi voglio bene ragazze.
ROXY: si sì anche Eve.
ASH: ehy Vaffanculo Rox.
Ridono e Ashley sgomma via.
Prendo uno scatolone ma Rox mi si para davanti.
ROXY: sei appena tornata dall'ospedale, non ti sei ancora ripresa. Non ti vorrai mettere a portare scatoloni ora?
EVE: smettila di trattarmi così.
ROXY: Eve, non è compassione, sono solo preoccupata ok? Io mi sono spaventata molto e so che non stai bene.
Dice mentre chiude la porta a chiave ed entriamo in macchina.
EVE: anche io mi sono spaventata. Ero terrorizzata.
Guardo le mie mani e giocherello con il bracciale che mi aveva regalato Roxy ai miei cinque anni. Era un giorno speciale perché era il nostro primo anno di amicizia.

La mia psicologa [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora