Louis era quasi addormentato quando Lottie tornò dal bagno. Si era cambiata, aveva indossato i pantaloncini del pigiama ed una canottiera, e si era legata i capelli in una crocchia disordinata sopra la testa. In quel momento, si stava pulendo gli occhi con un cuscinetto dall'aspetto oleoso.
"È stata una bella giornata," disse, sedendosi accanto a Louis sul letto.
"Davvero." Louis sbadigliò. "Non posso credere che siate tutti qui."
Lottie sorrise. "Harry è stato davvero gentile ad invitarci a casa sua."
Gentile non esprimeva nemmeno a pieno ciò che aveva fatto il riccio. Le persone non facevano cose come queste dettate solo dalla gentilezza dei loro cuori. Louis voleva un momento da solo con Harry, per fargli sapere quanto avesse apprezzato quel gesto. Voleva anche scoprire se c'era altro dietro oltre alla semplice gentilezza.
Tutto ciò lo aveva reso così speranzoso, scioccamente e stupidamente speranzoso del fatto che anche Harry provasse qualcosa in più per lui. Aveva mandato a casa Luke la sera prima, solo per stare con Louis. E Dio, le cose che avevano fatto insieme. Louis non aveva mai fatto qualcosa del genere con nessuno prima d'ora, ma non vedeva l'ora di farlo di nuovo. Voleva provare tutto, voleva andare oltre, fare più di quello che avevano già fatto.
Sentiva di poter esplorare in sicurezza tutto ciò che gli piaceva ed anche cose nuove insieme ad Harry. Era stato così facile, il modo in cui si era lasciato andare, la fiducia che aveva riposto in Harry.
Passare un po' di tempo da solo con Harry, però, era diventato tremendamente difficile. C'erano troppe persone in casa. Non poteva nemmeno più passare la notte con Harry perché non c'erano abbastanza letti. Jay e Dan avevano preso la seconda stanza nella casetta sulla piscina, quindi Gemma si era trasferita nella stanza di Harry, condividendo il suo letto. Tutti i suoi fratelli più piccoli erano nel soggiorno. Il divano di Harry si trasformava in un enorme letto e avevano abbastanza spazio lì non solo per scatenarsi, ma anche per dormire. Fizzy era rimasta con loro per assicurarsi che avrebbero effettivamente dormito. E questo voleva dire che lui doveva condividere la stanza con Lottie.
Non che a Louis importasse più di tanto. Aveva condiviso un letto con Lottie un milione di volte, e quando erano a casa, condividere il letto era sempre molto più comodo che dormire da soli. Eppure, in quel momento, Louis avrebbe preferito condividere il suo letto con qualcun altro.
Era passata solo una settimana, ma in qualche modo Louis si era abituato alla sensazione di dormire accanto a Harry e di svegliarsi accanto a lui. Non voleva nemmeno il sesso. Si accigliò leggermente, rendendosi conto che invece si, voleva il sesso. Ovviamente lo voleva. Tuttavia, non gli dispiacerebbe non farlo per una notte se ciò significava che poteva ancora dormire abbracciando il riccio da dietro.
"L'hai già detto a mamma?"
Louis sbatté le palpebre, guardando Lottie mentre si metteva comoda sotto il piumone. "Che cosa?"
"Come cosa," borbottò lei, alzando gli occhi al cielo. "Che c'è qualcosa tra te ed Harry."
"Chi dice che c'è qualcosa tra me ed Harry?" Louis si voltò, guardando il soffitto.
"Oh, andiamo!" Lottie fece schioccare la lingua, seccata. "Ho visto gli sguardi che gli hai lanciato tutto il giorno. Gli saresti saltato addosso, se ne avessi avuto la possibilità."
"Mamma lo sa." Sospirò. "Gliel'ho detto al telefono l'altro giorno. Sono nei guai, Lotts."
Lei si girò, appoggiando la testa sul suo petto. "Nei guai?"
"Si, nel peggiore dei guai." Louis deglutì, nervoso nel dirlo ad alta voce. "Mi sono innamorato di lui."
Per un momento, Lottie rimase in silenzio, strofinando la mano in modo rassicurante sullo stomaco di Louis. Gli ricordava sua madre, in un certo senso, perché da bambino, quando era ammalato, lo faceva sempre. "Non pensi che ci sia una possibilità che lui provi lo stesso?"
"Non lo so," disse, battendo le palpebre una volta. "Non è indifferente nei miei confronti. Ma è innamorato di qualcun altro da anni. Era qui ieri sera e sta aspettando Harry. Entrambi stanno solo aspettando che questa farsa finisca, così da poter stare insieme."
"L'ha detto Harry questo?" Chiese Lottie.
"Si." Louis chiuse gli occhi, costringendosi a guardare in faccia la realtà. "E perché dovrebbe rinunciare a un ragazzo di cui è innamorato da anni? Se anche vuole Harry? Non avrebbe alcun motivo per scegliere me."
"Non pensi di poter avere una possibilità?"
"Parliamoci chiaro. Da una parte ha il ragazzo con cui sta avendo una breve avventura, dall'altro il ragazzo per cui si è penato negli ultimi anni e di cui è innamorato." Louis scosse la testa. "La sua scelta è chiara."
Lottie lo guardò con espressione triste. "Mi dispiace."
"Grazie," mormorò, dandole una pacca sulla schiena. "È proprio da me innamorarmi della persona sbagliata."
"Non voglio sembrare condiscendente." Lottie alzò lo sguardo, appoggiando il mento sul petto di Louis. "Ma te l'avevo detto."
"Te l'avevo detto, bla bla." Louis le pizzicò il fianco. "Questa è l'ultima cosa che voglio sentire."
"Penso che tu gli piaccia." Non reagì nemmeno al suo tentativo di prenderla in giro. "Guarda cosa ha fatto per il tuo compleanno? Non è un qualcosa che faresti per chiunque, Lou."
"Non sto dicendo che mi odia." Louis increspò le labbra, scrollando di nuovo le spalle. "Gli piaccio, immagino, ma non in quel modo. Harry è davvero una persona meravigliosa, sai? Gli piace rendere felici le persone. Soprattutto le persone che gli piacciono. So che non è qualcosa che faresti per chiunque, ma non credo che significhi molto di più di quello che è. E cioè che Harry è letteralmente la persona più gentile sulla faccia della terra."
Lottie ridacchiò. "Sei davvero innamorato di lui."
"Sta' zitta." Louis la spinse delicatamente.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta. Louis si alzò a sedere per andare ad aprire, ma ancora prima che potesse alzarsi dal letto, Gemma entrò in camera. Indossava il pigiama, e aveva uno dei cuscini della zona salotto di Harry sotto il braccio.
"Gemma," la salutò Louis, alzandosi in piedi. "Hai bisogno di qualcosa?"
"Prendi le tue cose, Tomlinson, ti trasferisci." Si avvicinò al letto, sedendosi.
Louis si accigliò. "Di cosa stai parlando?"
"Non glielo hai ancora detto?" Gemma si rivolse a Lottie, inclinando la testa.
"Volevo." Lottie si alzò su un gomito. "Andrai a dormire con Harry. Gemma e io abbiamo deciso di condividere la stanza."
"E perché dovreste farlo?" Louis sbatté le palpebre, non del tutto sicuro di riuscire a tenere il passo. "Non vi conoscete nemmeno."
"Ci conosciamo abbastanza da notare che hai passato le ultime notti nel letto di Harry." Gemma indicò la porta. "Smetti di fare domande, amico. Vai."
Louis voleva replicare, ma non sapeva come. Non che volesse convincerle a rinunciare a quel piano, però... sentiva di dover rispondere in qualche modo.
Lottie rise. "Vai, Lou. Non è poi chissà cosa."
"Come ti pare." Louis prese il suo telefono e andò alla porta. "Voi due pensate di essere intelligenti, vero?"
"Dì solo grazie." Gemma gli fece il dito medio.
Louis scosse la testa e aprì la porta, poi si girò, guardando Gemma e Lottie. "Grazie," disse piano, ben consapevole che Lottie avrebbe capito. Lei sorrise, facendogli cenno di andare, e Louis chiuse la porta dietro di sé.
Si mosse silenziosamente lungo il corridoio fino ad arrivare alla stanza di Harry, facendo un respiro profondo quando si fermò davanti alla porta. Bussò piano, non sicuro se gli fosse permesso di entrare così, senza preavviso. Non era mai entrato nella stanza senza Harry - era sempre stato Harry a trascinare o trasportare Louis dentro.
La porta si aprì, ed Harry sembrava nervoso tanto quanto lo era lui.
"Gemma e Lottie, loro-" Louis si fermò, scrollando le spalle. "Ho bisogno di un posto dove stare stanotte."
Harry si rilassò visibilmente, un sorriso si formò sulle sue labbra. "Guarda caso, c'è un po' di spazio nel mio letto."
Louis entrò quando Harry si fece da parte. "Lo avevo sperato."
Rimasero entrambi in silenzio dopo che Harry richiuse la porta. Louis si torse le dita, incerto su cosa avrebbe dovuto fare o dire. Su cosa si aspettava Harry da lui. Fece un respiro profondo, costringendosi a guardare il riccio.
Louis tremò un po' quando trovò gli occhi di Harry già su di lui.
"L'ho detto a Lottie," buttò fuori. Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente in quel momento.
Harry annuì. "Beh, probabilmente non pensava che avremmo fatto un tè party qui."
Louis sbuffò. "Ovviamente no."
"Potremmo farne uno, se lo desideri." Harry scrollò le spalle. "Tuttavia, Doris ed Ernest di sicuro ci rimarrebbero male se venissero a saperlo, sai? Perché non sono stati invitati."
Non aveva torto. Ed era stato così, così meraviglioso a pensare ai suoi due fratellini. Harry era assolutamente meraviglioso. Louis lasciò che i suoi occhi vagassero sul viso del riccio, cercando di trovare un segno, qualsiasi cosa potesse dire a Louis come si sentisse Harry a riguardo. Perché Louis era così profondamente e fottutamente innamorato da non riuscire nemmeno a respirare.
Harry aveva trascorso la giornata a correre dietro a dei bambini piccoli, aveva organizzato tè party immaginari, aveva lasciato che Daisy intrecciasse i suoi capelli e che Phoebe dipingesse le sue unghie. Aveva aiutato Anne e Jay in cucina e si era seduto accanto a Doris durante la cena per assicurarsi che mangiasse tutto il suo cibo. Aveva visto Frozen con le ragazze alla fine della serata e si era assicurato che si trovassero bene e comode nei loro letti.
"Sei davvero fantastico, lo sai?" Disse Louis, incapace di trattenersi.
Harry trattenne un sorriso, guardandosi i piedi. "Sono contento che tu l'abbia notato finalmente."
"Ci hai provato per molto tempo a farmelo notare." Louis fece un passo verso Harry, le mani incrociate dietro la schiena. "Lo hai fatto per impressionarmi?"
"Per impressionarti?" Harry alzò una mano per toccare il viso di Louis. "È inutile farlo. Hai già cambiato idea su di me."
"Pretenzioso," disse Louis, con gli occhi fissi sulle labbra di Harry. "Sei così pretenzioso."
"Parli proprio tu."
Louis era sicuro di avere una risposta pronta, voleva dire qualcosa, ma la sua mente si spense. Si sporse in avanti e fece combaciare le sue labbra con quelle di Harry, solo uno sfioramento leggero. Harry sospirò piano, inclinando la testa e baciando Louis con altrettanta calma e dolcezza.
"Sei così dannatamente buono e speciale." Disse Louis, spingendo Harry sul letto. "Non riesco ancora a credere a ciò che hai fatto per me."
Harry si lasciò manovrare facilmente e cadde sul materasso, stendendosi tra le lenzuola e lasciando che Louis si mettesse a cavalcioni su di lui. Appoggiò le mani sulle cosce di Louis e si leccò le labbra. "Ho solo pensato che questo avrebbe migliorato il tuo compleanno."
"Avevi ragione." Louis si sporse di nuovo, baciando Harry profondamente.
Per la prima volta, il loro bacio non era qualcosa di troppo accesso o parte dei preliminari. Si baciarono semplicemente per il piacere di baciare, per la sensazione che provavano nel trovarsi così vicini. Louis amava le sensazioni che gli faceva provare Harry; il calore e l'affetto che sentiva quando era con lui. Fece scivolare le dita tra quelle di Harry e le intrecciò delicatamente. Harry non mostrò nessun segno di resistenza.
"Grazie." Louis mormorò contro le labbra del riccio. "Non so se sono riuscito a dirtelo oggi? Ma questa è stata la cosa più bella che qualcuno abbia mai fatto per me."
Harry sorrise, scuotendo la testa. "Quando vuoi."
Deglutendo, Louis trattenne le parole che minacciavano di fuoriuscire. Proprio qui, nella privacy sicura della stanza di Harry, confessioni d'amore e dedizione giacevano sulla sua lingua, pronte ad uscire dalla sua bocca. Ingoiò le parole, però, sapendo che il rischio di spaventare Harry con esse era troppo alto.
"Sei davvero qualcosa fuori dal comune, L.A." Disse invece, cercando di comunicare il più possibile con quelle parole, cercando di fargli capire quanto davvero significassero.
"Quando la smetterai di chiamarmi così?" Chiese Harry, alzando gli occhi al cielo.
"Mai." Louis scivolò giù da Harry, rannicchiandosi al suo fianco. "Ti chiamerò in questo modo per sempre."
"Sono lusingato." Harry sollevò una delle braccia di Louis e si strofinò contro il suo petto.
"Avevo intenzione di ringraziarti correttamente," mormorò Louis. Fece scivolare il piumone sui loro corpi e spostò leggermente le gambe per allinearle con quelle di Harry. "Ma sono così stanco."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi più di quanto tu abbia già fatto." Harry lasciò un dolce bacio sul collo di Louis. "È sufficiente che mi coccoli per un po'."
Louis allungò la mano sul corpo di Harry per spegnere la luce. "Immagino di poterlo fare."
Si addormentarono così, aggrovigliati l'uno all'altro. Louis si fece cullare dal respiro di Harry per un po', chiedendosi se il fatto che fosse nel letto del riccio solo per dormire accanto a lui significasse qualcosa.
Voleva sperare che fosse così.
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Paint Me In A Million Dreams (Italian Translation)
FanfictionHarry è uno dei più grandi attori di Hollywood, si è fatto un nome nell'industria grazie ai suoi ruoli in film prestigiosi e vive la vita di una superstar. Manca solo una cosa per renderla perfetta, ma la persona di cui è innamorato è completamente...