Capitolo dodici - Epilogo

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"Tutto da solo oggi?" Chiese l'intervistatrice mentre Louis si fermava davanti a lei sul tappeto rosso.
Lui sorrise, scrollando leggermente le spalle. "Tutto da solo."
Lei sollevò un sopracciglio, avvicinando il microfono alla faccia di Louis. "Guai in paradiso?"
"Niente affatto." Louis si accigliò leggermente. "Harry sta girando a Londra, quindi non poteva venire stasera."
"Non vi vediamo insieme da un po'."
Louis scrollò di nuovo le spalle. "Siamo entrambi molto privati. Posso dirti, però," aggiunse prima di fare un passo indietro, "che stiamo più che bene."
Detto questo, si voltò ed entrò nel teatro. Dentro faceva caldo e Louis desiderava potersi togliere la giacca. Tuttavia, Lottie gli aveva ordinato di tenerla fino all'after party, almeno finché le telecamere giravano ancora e le persone gli facevano foto.
Venire da solo a questo tipo di eventi non era mai stato divertente. Louis non riusciva nemmeno a ricordare come fosse riuscito a sopravvivere ad essi prima di avere Harry. Era un po' sdolcinato forse, ma Harry rendeva tutto un po' più sopportabile, un po' più divertente, un po' più degno di essere vissuto.
L'intervistatrice aveva avuto ragione. Non si presentavano insieme a questo tipo di eventi da molto tempo. I loro programmi di lavoro non avevano permesso loro di trascorrere molto tempo insieme in generale, e questo iniziava a farlo sentire un po' teso, un po' al limite - non completo.
Se qualcuno gli avesse detto due anni fa che parte della sua felicità sarebbe dipesa da Harry Styles, avrebbe riso loro in faccia. E invece, eccolo qui oggi. Dipendente dal bellissimo ragazzo riccio dagli occhi più verdi dello smeraldo.
"Ehi, Louis." Si voltò quindi, notando Chris Lyall che gli si avvicinava.
Sorridendo, Louis allungò una mano. "Ciao Chris. È bello vederti."
Chris annuì, stringendo la mano di Louis. "Sei da solo stasera?"
"Tutto da solo. Tu?"
In quel momento, arrivò Luke, avvicinandosi a Chris. "Ciao Louis, è bello vederti."
"È passato un po' di tempo." Louis non si sentiva ancora a proprio agio nel vedere Luke. Si erano visti una o due volte da quando lui e Harry erano diventati una coppia, e ogni volta che era successo, era sempre stato con Harry, quindi Louis in quei momenti si faceva da parte e li lasciava conversare. Era più facile lasciare i discorsi a Harry.
"Come sta il mio ragazzo Harry?" Chiese Luke.
Louis lottò con tutta la sua forza di volontà per mantenere la sua espressione amichevole. "Sta bene. Grazie."
"Non lo vedo da secoli." Luke sospirò, come se fosse una notizia devastante. Per Louis, invece, fu una buona notizia. "Perché non è qui stasera?"
"Sta lavorando a un film a Londra." Louis lanciò un'occhiata al bar, desiderando di avere un drink in questo momento. "Occupato, come sempre."
"Parteciperà anche lui alla serie Marvel?" Chiese Chris.
Louis scosse leggermente la testa. Quella notizia aveva fatto il giro abbastanza rapidamente. La settimana scorsa aveva firmato l'accordo con la Marvel Studios. "Un supereroe è abbastanza in questa relazione."
Si udì un suono, un leggero suono di una campana, che annunciava l'inizio del programma. Louis sentì un senso di gratitudine attraversargli il corpo grazie a quel suono.
"Immagino che dovremmo andare ai nostri posti." Chris mise una mano sulla schiena di Luke, conducendolo delicatamente all'ingresso.
"Divertitevi," disse Louis, sollevato di dover salire le scale per sedersi sul balcone. "Arrivederci, alla prossima."
Alzando gli occhi, salì le scale da solo. Quando raggiunse il suo posto, scoprì che era seduto accanto a Ben Winston, uno dei produttori più richiesti di Hollywood al momento. Questa serata non stava andando bene.
Chiacchierarono per un po', poi lo spettacolo iniziò e Louis ne fu grato. In realtà, gli piaceva la rappresentazione teatrale, ed era contento di essere venuto, perché tutti i proventi di stasera sarebbero stati donati a diverse organizzazioni benefiche.
Dopo lo spettacolo, Winston lo accompagnò fuori. Continuò a chiacchierare, ma Louis non lo stava propriamente ascoltando. Voleva solo andare a casa e dormire.
"A proposito," disse Winston, con le mani in tasca mentre scendevano le scale. "Ti stai ancora frequentando con Styles solo per pubblicità? Ho in mente un buon partito per la tua prossima stagione."
Louis si accigliò, guardandolo. "Non stiamo insieme per pubblicità, adesso."
"Pubblichi spesso foto vostre, scrivendo quanto tu sia innamorato." Winston fece un cenno con la mano. "Dai. Tutti sanno che è una cosa fatta per pubblicità. Va tutto bene."
"Non lo è," insistette Louis, diventando impaziente. "Non hai finte relazioni che durano per due anni solo per pubblicità."
"Voglio dire, perché no? Parecchi lo fanno. E funziona bene per te e Styles, vero?"
"Te l'ho detto, non è-"
"Come dici tu." Winston si strinse nelle spalle. "Se hai bisogno di un altro ragazzo, fammelo sapere. Devo fare un po' di pubblicità ad uno dei protagonisti del mio prossimo progetto, ed uno come te mi farebbe comodo."
Louis decise che sarebbe stato meglio andarsene. Si voltò e lasciò Winston in piedi nella hall. Fuori, superò tutti i giornalisti, senza fermarsi per nessuno di loro. Salì sulla limousine, chiudendo gli occhi non appena prese posto sul sedile posteriore.
Che notte infelice questa.


Paint Me In A Million Dreams (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora