I sorveglianti ci portarono in classe,prima entrammo noi ragazze e presi proprio l'ultimo banco e accanto a me si sedette Claudia.
Davanti a noi si sedettero Mariana con Alysia.
Davanti a loro c'erano Nicolò e Martina.
Davanti a loro c'erano Vincenzo e Alex
E al primo banco, vicino alla porta, c'erano Maggy e Benedetta.
<Samuele e George primo banco perché si devono far vederee!>
Urlai quando tutti ci sedemmo nei banchi. George si girò scoppiando a ridere come anche Samuele.
Infatti loro avevano preso il primo banco dell'altra fila, di fronte alla lavagna.
Dietro di loro c'erano Vilma e Mario.
Dietro di loro c'erano invece Sara e Francesco.
Dietro ancora Roberta e Gianni.
E all'ultimo banco c'erano Giulio e Gabriele.
Il primo prof ad entrare fu Maggi
<Signori, signorine buongiorno>
Ci alzammo e salutammo, poi ci fece risedere.
<Bene, noi ci siamo già visti. Tuttavia dato che è la prima lezione mi presento a voi ufficialmente, io sono il professor Maggi, il vostro insegnante di italiano e educazione civica>
<Piacere>
Risposero alcuni di noi.
<Bene, facciamo un po' di esercizio di coniugazione dei verbi>
Cammina per la stanza e poi chiama Gianni.
<Musella per esempio, mi coniughi il verbo bere al futuro semplice>
<Io berrò>
Rispose Gianni guardando il prof.
<E poi?>
Coniugò tutto il verbo grazie a Roberta.
<Brava Roberta!>
Sussurrai e lei si girò a guardarmi scoppiando a ridere.
<Maggio, il verbo crescere al passato remoto>
<Io crebbi, tu crebbi>
<Tu?>
Lo riprese il prof Maggi.
<Crescesti>
Gli sussurrò Gabriele al suo fianco.
<Montuori, lei suggerisce?>
<No>
Rispose Gabriele.
<Vediamo lei allora, dato che sembra tanto bravo>
<No, non sono tanto bravo>
<Non è tanto bravo?>
<No>
<Lo verifichiamo immediatamente. Prendiamo il verbo porgere, il participio passato del verbo porgere>
Ma Gabriele non rispose, perché non lo sapeva.
<Io ho porrato>
Disse Gianni a Roberta e lei scoppiò a ridere.
Lo feci anch'io perché avevo sentito e Claudia al mio fianco continuava a chiedermi perché ridevo, ma non riuscivo a parlare.
<Con la grammatica avremo molto da fare. Il participio passato del verbo porgere è porto>
Disse prima a tutta la classe e poi a Gabriele.
<Adesso vorrei farvi svolgere un tema in classe.
Il tema è: Malessere e benessere, attribuisci un significato hai due termini e esponi le cause che secondo te determinano questi due strati d'animo, riferisce delle esperienze personali>
Avevamo un'ora e quindi cominciai a scrivere, di tutto. Quello che per me era opportuno scrivere.
<Dorelfi è l'unica che non sta scrivendo>
Chiese il prof avvicinandosi al nostro banco.
<E perché non mi va di scrivere>
Rispose Claudia guardando un punto fisso nella stanza.
<Non voglio raccontare le mie esperienza personali, mi dispiace>
<Perché non le va?>
Chiese il prof curioso.
<Eh perché no, so brutte, non mi va di dirle, non mi va manco de ricordarle>
<Scrivere può servire sa?>
<Eh lo so già l'ho fatto tante volte e non è servito a nulla. Non voglio rifarlo un'altra volta>
<Guardi le chiedo di uscire, schiarirsi un po' le idee e poi ritorni in classe>
Chiese gentilmente il prof.
<Io il tema non lo voglio fare>
<Lei faccia come le ho detto. Adesso va fuori,prende un po' d'aria>
<Non cambierà nulla. Come vuole lei>
E Claudia uscì dalla classe.
Appena rientrò decise di non scrivere il tema e il prof andò a sedersi.
<Mi farebbe piacere che qualcuno leggesse il suo tema. Brondin>
<No, no>
<Non sono abituato a sentire dei no io>
Lei cominciò a leggere e inutile dire che io scoppiai a piangere perché aveva detto che secondo lei il malessere era quando qualcuno sceglie una persona per ultima in una partita di pallavolo. O quando dopo aver organizzato una festa tutti i tuoi amici il giorno prima si inventano delle scuse. E quando provi a chiedere a qualcuno perché è così con te lui risponde che la colpa è tua. Ha parlato anche del fatto che lei non ha amici veri e che sperava di trovarli qui.
Non ero l'unica ad aver pianto, dato che il prof aveva chiamato Mariana
<Aresta, è rimasta colpita?>
E Mariana annuii.
<Anche lei, signorina Ferrari?>
Mi chiese ed annuii anche io mentre Mariana si girava e ridacchiava un po'.
<Sempre io e te oh>
Le dissi guardandola e scoppiò a ridere.
<Raccontare qualcosa di nostro, può servire a qualcun'altro>
Disse il prof Maggi.
<Spero di poterti aiutare>
Disse Mariana a Martina.
<Speriamo, speriamo di poterti aiutare>
Ripetei guardando prima Martina e poi Mariana.
<Grazie>
Disse in un sussurro Martina.
Poi il prof chiamò Vincenzo, ma lui non lesse il tema e quindi chiamò Vilma.
Anche li ci fu un pianto da parte di tutta la classe per via del racconto di suo padre che era morto per via di una malattia.
<Signorina Ferrari, mi legga il suo>
<Certo>
Dissi prendendo il tema e cominciamo a leggere.
<Il malessere nella mia vita è apparso due anni fa, quando i miei genitori hanno deciso di separarsi.
Io sono cambiata e sono diventata un'altra persona. Una persona che non sono. Mi sono creata una maschera.
L'Alice di prima adesso era diventata una ribelle, non ha studiato più e ha cominciato a comportarsi male.
Adesso l'Alice che ero prima, neanche me la ricordo più. Ho questa stupida maschera, che nessuno mi toglierà mai. Il Benessere per me è l'amicizia, che spero di trovare qui dentro>
Finì di leggere e mi sentì osservata da tutta la classe.
<Signor Musella, l'ho visto molto attento.>
Disse il prof guardando Gianni.
<Si>
Mi girai verso di lui e lo guardai.
<Ha qualcosa da dire?>
<Cercherò in tutti i modi di togliere quella maschera, te lo assicuro>
Mi disse guardandomi ed io gli sorrisi a malapena. Nessuno c'era mai riuscito, neanche Samuele, perché doveva riuscirci lui?Finita la lezione, andai subito ad abbracciare Mariana e poi Martina.
Poi andai da Vilma e le diedi un bacio sulla guancia.
<Tesoro>
L'abbracciai fortissimo.
<Sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto>
Le dissi sorridendo.
<Tesoro, grazie. Penso la stessa cosa di te>
Le sorrisi dandogli un bacio sulla guancia, poi andai da Mario e lo abbracciai.
<Mi leggi un pezzo del tuo?>
<Posso ritenermi fortunato, non mi è mai mancato nulla. Ma c'è una cosa che mi accompagna continuamente in un istante. L'ansia, lei è ovunque e rovina ogni mia singola esperienza positiva, impedendomi di essere me stesso>
<Faro di tutti per fartela passare, anche un po', quest'ansia>
Dissi per poi dargli un bacio sulla guancia. Era un ragazzo così carino e dolce, non merita del male.
<Ora posso avere un'abbraccio anch'io?>
Mi chiese Gianni, appena feci per andare al mio posto, ed io glielo concessi.
<Questa maschera sappi che io farò di tutto per togliertela>
<Non c'è la farai mai>
<Io c'è la farò, sappilo>Spazio Autrice
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Il Collegio 4
Hayran KurguAlice Ferrari,ha 16 anni e viene da Roma. Lei e lo studio sono due cose diverse,non si attraggono! È stata bocciata il suo primo anno ed è arrivata anche al punto di essere sospesa per via del suo comportamento. Una ragazza che risponde ad ogni cosa...