-"non bere troppo" -"si papà" -"non farti canne" -"ho capito" Sono 30 minuti che mi ripete le stesse cose. Oggi esco con Sofia e alcune ragazze della mia classe e andiamo in discoteca. Mio padre è molto teso, probabilmente pensa che io non ci sia mai stata prima.
Si sbaglia.
Questi giorni sono passati veloci, ho pulito la stanza è un giorno ho trovato una cartellina rossa. Essendo curiosa l'ho aperta, ultimamente ho scoperto molte cose di Niccolò frugando tra le sue cose. Gli piace Vasco. Non gli piace matematica. È disordinato. Apro la cartella. Dentro c'è un testo scritto. Lo leggo:
Sei la cosa più bella che indosso Sei risorsa sei il cielo sei il mondo Sei la strada che porta alla vita Donna instabile sei la mia sfida Sei la piccola stella che porto Nei momenti in cui non ho luce. (Immaginatevi tutto il testo di piccola stella)
Mi è piaciuto un sacco. Ho fatto subito la foto.
È una poesia bellissima.
A Niccolò piace la poesia.
Comunque per il resto la settimana è trascorsa in maniera semplice. Sono le 10 e esco di casa. Sotto c'è Sofia che mi aspetta, lei ha la macchina e quindi mi accompagna. Mi sono messa un vestito blu elettrico non troppo scollato ma abbastanza corto (foto qui sotto)
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Arriviamo in discoteca e aspettiamo 40 minuti fuori prima di entrare . Bevo qualche bicchiere e mi metto a ballare come una matta. Forse ho bevuto troppo. Ma non mi interessa.
NICCOLÒ
Stasera sono andato con Cassio alla discoteca del quartiere. Non ho molta voglia di bere, nel senso è il quarto giorno di seguito che veniamo qui e i soldi che avevo con me sono agli sgoccioli, presto dovrò tornare a casa.
Mentre sorseggio un pò di coca cola noto una faccia familiare tra la folla. Allungo il collo per vederla meglio e cazzo.... è mia sorella.
Ha un vestito un pò troppo corto e un sacco di ragazzi le ballano in torno toccandola. Muove i capelli biondo scuro a ritmo di musica e ha una bevanda in mano, probabilmente non il primo alcolico della serata.
-"a Niccolò che cavolo fissi?"
-" la vedi quella col vestito blu corto?"
Cassio si sporge per vedere meglio.
-"è Elisa, mia sorella"
-"carina"
-"taci" Ci mettiamo a ridere, è l'opportunità per tornare a casa: la riporto a casa e dico di aver trovato Elisa tutta ubriaca in discoteca, poi Francesco e la mamma mi ringraziano e io resto a dormire lì.
Elisa ubriaca è un regalo dal cielo in questo momento.
Mi avvicino alla folla e la prendo piano per il polso. Mi guarda male cercando di riconoscermi.
-" sono Niccolò tuo fratello"
-"non ho fratelli" Dice lei finendo tutto di un sorso il suo cocktail.
-"si, sono il figlio di Anna"
La afferro più forte per il polso e la portò fuori dalla discoteca. Praticamente la devo tirare perché non muove i piedi.
-"Niccolò mi fanno male i piiiiiedi"
Si ferma in mezzo alla strada piagnucolando cose incomprensibili. Mi avvicino a lei e la prendo in braccio. Lei attorciglia le sue braccia contro il mio collo e appoggia la testa sul mio petto addormentandosi.
Elisa è leggerissima e sembra una bambina, ha il trucco sbavato e i capelli scompigliati.
Suono al campanello e mi apre Francesco. Ha addosso un pigiama verde pisello con le righe rosse e per poco non scoppio a ridere.
-"oddio Niccolò cosa è successo ad Elisa?!"
Anche mia mamma accorre davanti alla porta, ha i bigodini in testa e una maschera in faccia, non riesco a trattenermi dal ridere.
-"l'ho trovata in questo stato in discoteca"
-"io la ammazzo appena si sveglia!"
Mi faccio spazio ed entro in camera mia e di Elisa. È strano da dire, mia e di Elisa.
La appoggio sul letto e le tolgo le scarpe? Poi con un asciugamano umido le pulisco la faccia , lei dorme beata e non si muove. Le pulisco bene gli occhi sporchi di mascara colato e le accarezzo le guance, è la mia sorellina, la devo difendere da tutti.
Il vestito chiaramente non glielo tolgo e la copro con le coperte,poi apro la brandina che era stata appoggiata al muro e mi addormento.
Sono a casa.
Una casa che fra poco cambierò e che giá mi manca.