Capitolo 5

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Quando John arrivò lo studio era vuoto. Sospirò, togliendosi il cappotto e la grossa sciarpa colorata. "Stupido maledetto martedì", borbottò.

John si scompigliò i capelli e si stiracchiò, godendosi il silenzio. Gli piaceva la mattina presto, quando poteva stare in calma e solitudine in studio e avere un momento per se stesso. I momenti calmi erano una rarità quando faceva tuor, e perfino adesso che si stavano dedicando al lavoro in studio; non aveva mai dato per scontato la sua vita sedentaria, una metà di lui voleva quasi tornare fuori per la grande avventura.

John sbadigliò, si girò e, restando con una mano sui suoi capelli folti, vide qualcosa con la coda dell'occhio. "Dannazione!" gridò, aggrappandosi al muro per supporto, stava quasi cadendo per la sorpresa.

"Sei stato qui tutto il tempo?" chiese John, osservando bene Shears. Billy annuì, il suo mop top era leggermente spettinato e i suoi occhi erano bordati di rosso. Non che a John importasse di quello schifoso impostore.

Billy annuì febbrilmente, allontanandosi da John. Aveva capito che John era violento e che le migliori possibilità di salvezza stavano nell'accettare il fatto e nel trattarlo di conseguenza con timorosa reverenza.

Ma c'era una domanda che gli bruciava sulle labbra, pensò che fosse il caso di affrontare John se l'intenzione era di fare musica insieme, per non parlare di un interno nuovo album.

"Cosa intendevi, il primo giorno?"

"Cosa?" chiese John, la sua voce piatta e chiara mostrava irritazione. Billy deglutì e continuò.

"Hai detto qualcosa, il primo giorno".

John ridacchiò fastidiosamente, guardando Shears con un bordo di scherno. "Non ricordo tutto quello che dico, nonostante mi aspetti che ti appunti ogni parola di saggezza del grande John Lennon".

"Hai chiesto a Brian se me l'aveva detto. Avermi detto cosa?"

"Io e Paul avevamo una relazione".

Gli occhi di John bruciavano in quelli di Billy, e il più giovane lo avvertì.

"Oh".

"Oh", ripetè John. "È tutto ciò che riesci a dire? Maledettamente brillanti, siamo stati".

Billy annuì stupidamente, era troppo sorpreso per una risposta adeguata. Improvvisamente tutto acquistò un senso: il risentimento, gli strani sguardi in studio, l'atteggiamento compassionevole di Brian con lui e John.

Non doveva solo diventare Paul McCartney, il brillante musicista, ma stava anche rimpiazzando un amante. Si rivelò essere molto più difficile di quel che credeva. Ma perchè Brian non gliel'aveva detto, si chiese Billy. Era sicuramente una cosa importante da sapere.

"Giorno, Ritchie", disse John con un cenno.

"Siete in anticipo", rispose Ringo, poi rivolse uno sguardo ansioso verso Shears. Tutto si stava deteriorando velocemente.

***

"Non ce la faccio più".

La voce di John aveva un margine crudo che rivelava emozione e tensione a quelli che la conoscevano.

Sfortunatamente, Brian adesso sapeva leggere ogni sfaccettatura della voce di John.

"John, devi farlo".

"Ma questo, tutto questo", disse John, gesticolando vagamente nell'ufficio di Brian. "Noi, noi siamo tutti una grande menzogna. Dobbiamo cancellare questo Billy".

Un silenzio interruppe la supplica di John, mentre Brian umettava nervosamente le labbra, preparandosi per un discorso. Era una mossa delicata, stava praticamente tenendo il futuro del gruppo nelle proprie mani, tutto dipendeva da come gestire John in quello specifico momento.

"Il giorno dell'incidente", iniziò Epstein, tenendsi a distanza dallo sguardo John, si fermò un momento, distratto dal modo in cui il turbinio marrone e le palpebre erano mezzi chiusi, prima di umettersi di nuovo le labbra e riassumere. "Quel giorno, un po' di uomini sono venuti a trovarmi per conto del Primo Ministro".

John alzò le sopracciglia.

"Mi hanno spiegato che la musica stava portando un sacco di soldi al paese - cosa molto buona per l'economia, specialmente in scala così grande. Hanno detto che la Gran Bretagna non poteva permettersi di perdere i Beatles".

"E perdere Paul significherebbe perdere fan".

"Esatto", confermò Brian.

"Non abbiamo avuto scelta. Hanno i loro mezzi, sai, John. Loro, loro sanno certe cose, e io potrei finire in galera-"

"Lo so", lo interruppe John.

"Non abbiamo scelta".

"Mi prenderò una piccola pausa", disse John, prendendo dalla tasca un foglio ripiegato e passandolo a Brian.

Epstein scrutò velocemente il foglio. "Un film?"

"Ho bisogno di andare via", confessò John.

Brian lo guardò criticamente. Sembrava scompigliato, e aveva notato che John era diventato sempre più irascibile con il tempo che passava, specialmente riguardo Billy Shears. Epstein sospirò. Sarebbe stato difficile andare avanti senza il Beatle John, ma forse era la miglior cosa da fare.

"Fai ciò che ritieni giusto", disse Brian, restituendo il foglio a John.

John provò a sorridere, la sua bocca si piegò e i suoi angoli tremarono vagamente, ma alla fine lasciò la sua faccia al suo usuale stato rilassato.

"Ci vediamo fra qualche mese".

Almost him [Traduzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora