Capitolo 7

409 46 0
                                    

"Hm".

Billy fece un balzo, con gli occhi spalancati e incorniciati dalle sue ciglia eccezionalmente lunghe.

"J-John", balbettò, appoggiandosi inconsciamente alla sedia.

"Dove sono gli altri?" chiese John, accettando, a malincuore, il fatto che avrebbe dovuto parlare con Shears.

"Non so", Billy scosse la testa. Improvvisamente cominciò ad agitarsi, a battere un piede un po' troppo velocemente, a torcersi le mani e a mordersi un labbro.

Billy si bloccò appena sentì una risata da John. "Paul faceva così quando era turbato", disse John, debolmente e nostalgicamente. Billy non era sicuro che lo stesse dicendo a qualcuno, ma annuì in segno di assenso. Lennon sembrava di buon umore quel giorno.

John si andò a sedere con un sospiro. Era venuto per rovinare la vita di Shears, ma non ce l'aveva più con lui. La vista di Paul, tremante, nervoso e terrorizzato, sapendo che era così per colpa sua, gli aveva prosciugato tutte le energie. Non era Paul, si ricordò.

"Come sta Mimi Smith?" chiese Billy con esitazione.

Lo strano uso del nome completo di sua zia provocò in John una risata, e Paul-Billy offrì un sorriso che tirava con forza le guance proprio come faceva Paul.

"Non parliamo di Mimi in studio. Scrivilo fra i tuoi appunti, Billy".

Shears, obbediendo, prese nota su una delle schede che aveva sempre con lui e George entrò in studio, perplesso per il modo un cui John rideva.

***

"Dobbiamo iniziare a scrivere insieme, finalmente".

"Possiamo fare canzoni separatamente, se vuoi", disse Billy.

John gli rivolse uno sguardo bollente e Billy si tirò indietro, annuendo velocemente. "Come vuoi".

"Paul mi avrebbe ascoltato", borbottò John. "No, non annotarlo!"

Billy posò lentamente il blocchetto dove aveva riempito pagine e pagine di informazioni su tutto quello che doveva sapere sugli altri Beatles. George l'aveva aiutato malvolentieri, ma il più gentile Ringo aveva dato a Billy alcune preziose informazioni su John, in particolare su come gestire i suoi umori, non avrebbe aggiunto la credibilità delle sue azioni, ma aveva visto che il povero ragazzo aveva bisogno di qualche consiglio.

"Cosa hai fatto fin ora, per quella canzone?" chiese cautamente Billy.

John allungò una mano per suonare la melodia, le sue lunghe dita colpivano pigramente i tasti. Il suo intero braccio era allungato e, a causa del modo in cui erano seduti, passava sulla spalla di Billy così sfiorava appena il tessuto della sua camicia. Shears trattenne il respiro a una simile vicinanza, aspettandosi che John esplodesse e gli urlasse di andarsene, ma John ritirò lentamente il braccio e Billy si rilassò lentamente sotto lo sguardo vigile di Lennon.

Shears realizzò di non essere stato attento alla melodia e si domandò come avrebbe gestito la situazione adesso. John lo salvò cantando velocemente parte del testo. "I read the news today, oh boy

About a lucky man who made the grade".

Billy memorizzò la melodia e annuì. I versi seguenti si stavano già formando nella sua testa.

***

Era tardi e c'era buio all'ora in cui finirono, ma sembrava che avessero già un'idea approssimativa di quella che sarebbe stata la canzone.

"Non sei male", disse John, e Billy lo prese come un grande complimento.

"Grazie", rispose modestamente.

"Mia moglie non c'è domani, possiamo lavorare alla canzone a casa mia".

"A casa tua?" esitò Billy.

"Sono sicuro che l'indirizzo è fra i tuoi appunti", disse John.

Nel momento in cui Billy stava aprendo il suo quaderno di appunti, John era già andato via. Sicuramente era lì, accanto al nome "John Lennon" - Kenwood, Wood Lane, St George's Hill Estate, Weybridge, Surrey.

Almost him [Traduzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora