<<Arya vieni sono arrivati!>> Urla mia madre dal piano di sotto. Mi sali un gruppo in gola e salto giù dal letto. Devo fare un'entrata d'effetto, scendere le scale in maniera sensuale mi sembra troppo esagerato e poi per la mia fortuna potrei cadere e fare una grandissima figura di merda.
Che poi perché mi preoccupo così tanto? Pff se dovesse dirmi qualcosa a riguardo delle mie piccole tette sono pronta a prenderlo a pizze.
Mentre mi spruzzo un po' di profumo e controllo che sia tutto apposto sento una voce stridula e acuta dal piano di sotto. Potrebbe essere Shawn, apro leggermente la porta e ascolto con più attenzione. Sí è lui, è proprio lui. Okay. Forza e coraggio.
Esco dalla mia cameretta con il cellulare in mano, scendo le scale e quando arrivo in camera da pranzo sono ancora tutti in piedi a salutarsi. I coniugi Mendes sono terribilmente invecchiati, come tutti noi d'altronde, eppure la signora Mendes è una donna cosí bella e tonica, senza neanche una ruga.
<<Oh mio dio Arya? Gesù sei così cambiata, sei così grande!>>
Sorrido e le vado in contro abbracciandola.
<<È un piacere rivederla.>> La saluto.
<<Anche per me stellina. Ma guardati come sei cresciuta, hai delle curve fantastiche non è cosí tesoro?>> Chiede al marito che mi abbraccia.
<<Sí è molto cresciuta. Come stai Arya?>>
<<Tutto bene grazie.>>
<<Stressata per la scelta del college?>>
<<Un pochino, ho fatto domanda per l'Universitá di Toronto, a breve avrò un colloquio.>>
<<Sono molto felice per te. Anche Shawn dovrebbe finire il triennio qui al college di Toronto.>>
<<Ah sì?>> Chiedo.
<<È cosi.>> Dice la madre di Shawn. <<Ma... Dove sta Shawn?>> Chiede poi guardandosi intorno.
<<Dovrebbero essere andati in giardino.>> Teorizza mio padre.
<<Vai a salutarlo Arya. E di a quei due di entrare che tra poco cominceremo a mangiare.>> Mi invita mia madre.
<<Sì vado subito.>> Dico bruciandola con lo sguardo.
Quando esco un venticello freddo mi fa venire i brividi, mi guardo intorno ma di Shawn e Noah non ci sono tracce.
<<Noah?>>
<<Ehi!>> Urla una volta di fronte a me facendomi sobbalzare.
<<Ma sei matto?! Non farlo più!>> Urlo.
<<Che cosa c'è?>> Chiede.
<<Dovreste entrare, è pronto.>>
<<Ah okay. Shawn!>> Urla guardandosi le spalle e non appena vedo quel gigante raggiungerci credo che mi possano vedere le gambe.
<<Arya?>> Chiede una volta di fronte a me. Dio potrei tirargli via quel ciuffo...
<<Ciao Shawn.>>
<<Sei cambiata tantissimo cavolo. Non me l'aspettavo... Sei... Sei cosí...>>
<<Bassa? Puoi dirlo non mi offendo, mi sono già preparata ai tuoi futuri e continui sfottò.>>
<<In verità stavo per dire bella. Ma sì è vero non ti sei alzata molto.>>
Alla parola "bella" un brivido mi trapassa la spina dorsale. Penso che potrebbero cedermi le gambe.
<<Sì beh a quanto pare sei stato tu a rubarmela. Sei altissimo.>> Dico guardandolo. Mi verrá un torcicollo a forza di state con la testa alta.
Lui soffoca una risata abbassando la testa e grattandosi la nuca. Altro brivido. Dovrei trasformarmi in un ghiacciolo tra poco.
<<Okay, andiamo.>> Dice Noah entrando.
<<Vai prima tu.>> Mi lascia passare Shawn, lo ringrazio e mi avvio dentro venendo abbracciata da una piacevole aria calda.
Camminando verso la camera da pranzo non vedo uno sgabello e quasi casco per terra se non fosse che Shawn mi afferra i fianchi impedendomi di fare una grande figura di merda. Le sue mani fredde mi fanno rabbrividire e mi aggrappo ai suoi polsi per trovare ancora più stabilità.
<<Stai attenta bestiolina.>>
Cristo. Se cinque anni fa quel nomignolo mi faceva morire di rabbia, adesso mi fa morire e basta.
[***]
<<E alla fine siamo riusciti a vincere la causa.>> Dice mio padre addentando un altro pezzo di pizza.
Shawn è di fronte a me e non possiamo fare a meno di scontrarci con gli sguardi.
<<Quanto rimarrete a Toronto?>> Chiede mia madre.
<<Oh penso per sempre ormai. Lui ormai è in pensione, io riprenderò a lavorare nello studio di prima e Shawn finirà il triennio al college di Toronto. Ma sta già cercando un lavoretto.>>
<<Ah sì?>> Chiede mia madre. <<Sai in pasticceria ho dovuto licenziare un commesso, ti piacerebbe provare? La paga è buona, non dovrai fare altro che servire, fare scontrini, essere gentile e sorridere.>>
<<Potrei farci un pensierino, grazie mille signora Brown.>>
<<Poi ogni tanto viene ad aiutarmi anche Arya così per me è più facile con i tempi, le ordinazioni e le consegne.>>
<<Sì potrebbe interessarmi.>>
<<Bene allora dopodomani vieni a fare un salto così Arya ti mostra come si fa.>>
<<Va benissimo.>> Dice Shawn guardandomi per poi sorridere. Cristo so di essere diventata rossa. Lo so e spero che non si sia visto.
<<Vado a prendere il dolce.>> annuncia mia madre. <<Anche questo lo abbiamo fato io e Arya.>>
<<Hai il talento di tua madre.>> dice il signor Mendes.
<<Mi piace aiutarla ma non ho la sua stessa passione.>>
<<Cosa ti piace fare?>> mi chiede ancora.
<<Mi piace la psicologia. Freud, Piaget, Pavlov...>>
<<Vorresti diventare una psicologa allora?>>
<<Sì per curare i miei problemi mentali.>> ride Noah.
<<Esatto.>> dico divertita.
<<Anche a me piace la psicologia.>> annuncia Shawn. <<Se quando devi studiare ti serve una mano puoi chiamarmi.>>
<<No a lei non servirà mai una mano.>> dice Noah. <<Passa tutta la giornata sui libri, è una cosa impressionante. E pensare che non stiamo neanche a metà semestre.>>
<<Quando una cosa ti affascina è così che deve essere, continui ad essere rapito da tale attrattiva.>> dice Shawn. <<Ne so qualcosa.>> conclude fissandomi.
Okay, è palesemente un flirt questo. Palesemente.
<<Ecco qui, è u po' freddo ma è molto buono.>> dice mia madre bloccando la conversazione.
Grazie mamma. Anche perché non avrei saputo cosa dire.
[***]
Dopo la cena si sono messi a parlare in salotto mentre io e la madre di Shawn ci siamo messi di fuori a fumare.
<<Non sapevo fumassi.>> mi dice.
<<A Noah non piace. Mamma e papà sono indifferenti, anche loro fumano.>>
<<Ma a quanto ho capito stanno cercando di smettere.>>
<<Sì ci stanno provando.>>
<<Anche Shawn fa qualche tiro ogni tanto, ma non ha preso il vizio. Fortunatamente.>>
<<Sì beh lui è intelligente a differenza mia.>>
<<Se qualcuno comincia a fumare non può essere giudicato ''stupido''. Vuol dire semplicemente che ha bisogno di uno sfogo, uno svago. La scuola ti stressa?>>
<<Neanche molto. Forse è per la scelta del college, sono così preoccupata.>>
<<Verrai presa, sei in gamba. Beh io entro, fa freddo.>>
<<Io finisco e vi raggiungo.>>
Ho ancora metà Chesterfield in mano e non ho intensione di buttarla. La donna entra ed io mi siedo sul tronco d'albero sotto il portico.
<<Quando hai cominciato a fumare?>>
Il cuore. E' impazzito
<<Shawn!>> urlo. <<Sei pazzo?!>>
<<Non volevo spaventarti, scusa.>>
<<Tranquillo. Non farlo più oppure ti uccido.>>
<<Va bene.>> ride lui sedendosi accanto a me.
<<Noah?>> chiedo.
<<E' dentro, i nostri genitori gli stanno facendo il terzo grado sul suo futuro, sono scappato prima che potessero cominciare con me.>>
<<Non ha fatto il college, è quello che deve sopportare.>>
<<Già... comunque non mi hai risposto.>>
<<A cosa?>>
<<Da quanto fumi?>>
<<Due anni più o meno.>>
<<Hai cominciato da piccola.>>
<<Ci sono ragazzine che cominciano a tredici anni, non farmi la morale, e poi anche tu fumi.>>
<<Una volta ogni mille anni però.>> dice.
<Sei appena arrivato, vuoi davvero cominciare litigare?>>
<<Non voglio litigare con te.>> dice. <<A proposito... volevo scusarmi.>>
<<Per...?>>
<<Beh, ti ho reso l'infanzia un inferno non è vero?>>
<<Sei stato una spina nel fianco, sì.>>
<<Mi dispiace.>>
Quasi penso di essermele immaginate quelle parole.
<<Oh... beh... okay?>>
<<Okay?>> ride.
<<Non so che dire.>> dico io soffocando una risata per poi aspirare il fumo. <<Vuoi due tiri?>> chiedo indicando la sigaretta.
<<Sì, grazie.>>
Gliela passo e butto fuori il fumo.
<<Sei terribilmente bella quando fumi sai?>>
Un colpo al petto.
Rido e lo guardo.
<<Cosa vuoi da me Shawn Mendes?>>
<<Semplicemente scusarmi, te l'ho detto.>>
<<Accetto le tue scuse.>>
<<Ero un ragazzino tanto chiuso in me stesso, vedevo tutto nero. Non mi rendevo conto che ti stavo facendo male.>>
<<Non ti preoccupare.>> dico
Dopo un beve momento di silenzio lo sento ridere.
<<Che poi...>> continua lui spegnendo il mozzicone fumante. <<Sai qual'è la cosa divertente?>> mi domanda.
<<Quale?>>
<<Che lo facevo solo per attirare la tua attenzione. Mi piacevi tantissimo da piccoli.>>
Un altro colpo al petto.
<<Stai scherzando vero?>>
<<No affatto. Stavi così bene con quelle treccine che ci rimanevo male quando te le facevi per andare a scuola. Non sopportavo l'idea che un altro bambino ti vedesse così carina.>>
<<Mi hai spiazzata Shawn.>> dico fissandolo mentre ride. Dio potrei baciarlo ora. <<E scusa l'apparecchio?>>
<<Te lo eri messo per sistemarti i dentoni, io adoravo i tuoi dentoni somigliavi ad uno scoiattolo e sai che adoro gli scoiattoli.>>
<<No tu dicevi che somigliavo ad un castoro.>>
<<Solo perché non volevo che capissi che mi ricordavi il mio animale preferito. Altrimenti non avrebbe avuto senso.>>
<<Mi hai reso l'infanzia impossibile solo perché ti piacevo?>>
<<E adesso ancora di più.>>
Okay. Abbiamo un defibrillatore? Credo di aver avuto un attacco cardiaco.
<<Scusa?>>
<<Mi sei sempre piaciuta Arya.> ride lui.
<<Oh... sì lo avevo capito ma...>>
<<Sì mi piaci ancora. Quando ti ho vista dovevi sentirmi il petto. Il cuore non smetteva di battere. Sembrava che avessi corso una maratona.>>
<<Giuro non me lo aspettavo.>>
<<In cinque anni mi sono sempre chiesto come fossi diventata, o se mi pensassi ogni tanto. Ad ogni festa, ogni ponte, chiedevo a mia madre di tornare in Canada, ma puntualmente ogni anno mio padre veniva frenato dal lavoro. Non sai quanto ho odiato mio padre per questo.>> conclude ridendo.
<<Non so cosa rispondere.>>
<<Tranquilla non mi aspetto nulla da te.>>
<<No io... insomma tu mi->> non faccio in tempo a finire la frase che Noah esce.
<<Ma come fate a stare qui fuori? Si gela!>>
<<Stavamo chiacchierando.>> dice Shawn.
<<Entriamo?>> chiede mio fratello.
<<Va bene.>> dice Shawn. <<Tu vieni?>>
<<Ehm sì. Sì arrivo.>>
Mentre loro tornano dentro io mi fermo tre second a pensare. Non ci credo che mi abbia davvero detto una cosa del genere. Non so come reagire. Se lo avessi saputo prima gli sarei saltata addosso.
Quando entro il calore della casa mi riscalda ovunque, mi tolgo la giacca pesante gentilmente rubata a mio padre e raggiungo gli latri in salone, appena avanzo il mio sguardo si scontra con quello di Shawn che mi sorride leggermente riscaldandomi ancora di più.
<<Arya, stavano giusto andando via.>> mi dice mia madre mentre guardo i signori Mendes mettersi le giacche.
<<Ah, ciao allora.>> sorrido io abbracciandoli e salutandoli, una volta di fronte a Shawn l'imbarazzo è molto. Lui mi abbraccia circondandomi con le sue braccia immense, io poso le mie mani sui suoi fianchi e vengo avvolta da un brivido impressionante quando mi sussurra all'orecchio:
<<E' stato bello rivederti bestiolina.>>
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L'errore più bello
FanfictionArya Brown ha sempre odiato Shawn Mendes. I suoi occhi da cerbiatto e il suo sorriso da bravo ragazzo le davano fastidio, perché lui non era così. Shawn con lei era tremendamente instabile e perfido, era quel bambino che le tirava le treccine e le...