6- Brandon Toren

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Odio Brandon Toren. Lo odio con tutta me stessa. E' uno di quelli che ci prova con tutte, dicono che abbia una lista infinita di ragazze. La cosa che odio di più è che si vanta pure di essere un Don Giovanni puttaniere del cazzo.
Ma se devo far ingelosire Shawn, so che lui è la persona giusta.
Nonostante le infinite conquiste, Brandon ha sempre avuto un debole per me, da brava cretina mi ci sono messa anche insieme in secondo superiore, lasciandolo dopo tre mesi perché mi ero stufata. Penso che Toren sia stato il primo ragazzo che abbia davvero perso la testa per me.
Oggi, Shawn viene a prendermi a scuola, mia madre glielo ha chiesto perché diluvia e non vuole che torni a casa zuppa o ammalata. Il mio piano? Farmi vedere con Brandon e fare impazzire Shawn di gelosa, così ora mi trovo fuori scuola sotto lo stesso ombrello del puttaniere a fare l'oca giuliva.
<<Non puoi capire quanto mi sia mancato il tuo profumo.>> mi dice. Io sorrido e mando gli occhi al cielo assicurandomi di non farmi vedere, guardo spesso la strada per controllare quando arrivi Shawn e nel momento in cui finalmente distinguo la sua auto sotto il diluvio comincio a ridere e a flirtare.
E' impossibile che non mi veda, la distanza tra me e la sua macchina è di pochi metri e sono sicura che mi stia guardando in questo momento, lo vedo scendere dall'auto sotto un ombrello blu ed avvicinarsi a me. Quando ormai non posso più evitare il suo sguardo lo saluto.
<<Ehi Mendes.>> 
<<Ma guarda chi si vede, Mendes, come mai da queste parti?>> dice Brandon.
<<Vieni Arya.>> dice Shawn evitandolo del tutto.
<<No ehi, sta con me adesso. Che vuoi?>>
<<E' il mio vicino. Mi sono completamente dimenticata che oggi mi doveva venire a prendere. Mi accompagnerai a casa un'altra volta va bene Brad?>>
<<Va bene principessa.>> si avvicina per salutarmi ed in quel momento gli scocco un bacio sull'angolo della bocca, sento lo sguardo di Shawn bruciarmi la pelle. <<Ci si vede in giro Mendes.>>
Ancora una volta lui lo evita, così passo sotto il suo ombrello e lo seguo, mi accompagna fino allo sportello, mi fa salire e poi fa il giro per sedersi al posto del guidatore. Mette in moto e dentro l'auto rimbomba il silenzio.
<<Tutto bene Mendes?>>
<<Sì ''principessa''.>> dice acutizzando l'ultima parola. <<Che cos'hai in mente Arya?>>
<<Di cosa stai parlando?>>
<<Sai benissimo che mi darebbe fastidio vederti con qualcun'altro, specialmente con Toren. Quello è un coglione.>>
<<E' semplicemente un amico Shawn, che c'è sei geloso?>>
<<Ho capito cosa vuoi fare. So che me la vuoi far pagare per tutto quello che ti ho fatto ma questo non è il modo giusto.>>
<<Vuoi farmi la ramanzina?>>
<<Stai facendo solo la figura della puttana.>>
<<No okay. Fermo un attimo. Puttana a chi?>>
<<E' quello che stai facendo.>>
<<Fammi scendere.>>
<<No che non ti faccio scendere.>>
<<Shawn fammi scendere o ti prendo a pugni.>>
<<La verità brucia vero Brown? Ti comporti come una stupida e quando qualcuno te lo fa capire non accetti che sia esatto.>>
<<Fammi scendere non te lo ripeto più.>>
Lui accosta al marciapiede, ma quando faccio per aprire la portiera mi accorgo della chiusura.
<<Ci sta che vuoi giocare, ci sta che mi vuoi dar fastidio e ci sta che mi vuoi fare ingelosire. Ma fare l'oca con ragazzi del genere ti fa apparire come quella che non sei.>> Non so come rispondere. Non voglio rispondere. La verità brucia? Sì che brucia. E non mi piace scottarmi, ma questa verità mi ustiona proprio. <<Lo dico per te Arya. Tu non sei così.>>
<<Che cazzo ne vuoi sapere tu di me Mendes? Mi hai fatto passare l'inferno e adesso pretendi anche di sapere come sono fatta? Magari la mia natura è questa, magari mi piace essere corteggiata da persone come Brandon, magari mi piace fare la ruffiana. Ma la puttana no, perché fino a prova contraria non me lo sono portato a letto.>>
<<Okay, forse ho sbagliato a darti della puttana ma... insomma... il senso logico è quello.>>
<<Si certo. Parti, muoviti.>>
Non mi risponde e mette in moto. Dopo pochi minuti arriviamo a casa.
<<Aspetta ti accompagno con l'ombrello.>>
<<No.>>
<<Ti ammalerai.>>
<<Non mi interessa. Grazie per il passaggio Mendes.>> faccio per aprire la portiera, ma ancora una volta è chiusa. <<Apri. Ora.>>
<<Possiamo, un secondo, parlarne?>>
<<Non voglio sentire un cazzo di quello che hai da dirmi. Apri.>>
<<Arya ti prego.>>
<<Apri ho detto!>>
<<Mi dispiace.>>
<<Cristo sai dire solo che ti dispiace? Ti dispiace, ti dispiace ti dispiace. Può dispiacerti quanto ti pare ma le parole non bastano.>>
<<Che altro vuoi? Lo sai che mi piaci, lo sai che farei di tutto. So che vuoi solo giocare con me e ti sto lasciando fare anche se quello che fai mi fa male.>>
<<Tu non lo conosci il dolore.>>
<<Perché te sì? Se per dolore intendi gli sfottò di un ragazzino allora neanche tu sai cos'è il dolore.>>
<<No, non è quello il dolore.>>
<<E che vuoi. Cristo che vuoi da me, cosa vuoi che faccia?!>>
<<E tu cosa vuoi da me? Eh? Cosa vuoi da me, cosa?!>>
<<Da te non voglio niente!>>
<<E allora perché cazzo ti comporti così!>>
<<Perché io voglio te! Non mi aspetto di ricevere nulla se non te, se non il tuo bene anche se a dartelo sarà il mio male. Anche se per farti felice dovrò soffrire come un cane perché a me basta vederti sorridere e sapere che stai bene.>> Non rispondo, mi limito a guardarlo in quegli occhi lucidi, forse per colpa mia, forse per la paura di perdermi. <<Puoi fare quello che vuoi con me. Puoi picchiarmi, insultarmi, deridermi, farmi stare male. Di tutto. Basta che per farlo non ci rimetti anche te.>>
<<Perché cazzo fai così?>>
<<Cosa sto facendo?>>
<<Perché ci tieni, cos'ho io di così importante?>>
<<Tutto.>>
<<Non puoi dire veramente queste cose.>>
<<Eppure...>>
<<Così mi fai sentire una merda.>>
<<Mi dispiace.>>
<<Sei uno stronzo.>>
<<Lo so.>>
<<Smettila di darmi ragione!>>
<<Okay...?>> chiede non sapendo come rispondere.
<<Senti lascia perdere.>>
<<Non odiarmi.>>
<<Troppo tardi ti odio da anni.>>
<<Non ci credi neanche te a queste stronzate.>> Rimango in silenzio, mi guardo le ginocchia, poi guardo fuori dal finestrino. Sono una merda, non si merita tutto questo. <<Senti... se non ti piaccio non fa niente. Essere ricambiato non è mai il mio genere, le cose facili non fanno per me. Posso assicurarti di non assillarti, di non essere la tua spina nel fianco. Ma non puoi chiedermi di non amarti, mi piaci da anni e posso provare a dimenticarti ma ci ho già provato e non funziona.>> Okay mi sento il doppio una merda. <<Puoi almeno lasciare che ti accompagni fino a casa?>>
<<Va bene.>>
<<Okay.>>


L'errore più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora