[flashback]
L'estate più brutta della mia vita. Passata con i Mendes in una villa in affitto. Ogni volta che mi giro vedo Shawn, non è possibile!
<<Ehi bestiolina ci raggiungi in acqua?>> mi urla contro.
<<Per essere affogata da te? No grazie.>> dico riportando gli occhi sul mio libro.
<<Che nerd che sei.>>Quella fu una delle tante estati che passammo con i Mendes al lago di Ontario.
Quando apro gli occhi il sole picchia sul mio cuscino, guardo l'ora e mi accorgo che sono le 7:00 di sabato mattina, io che dal lunedì al venerdì ho bisogno di una gru per alzarmi dal letto, il weekend mi sveglio presto.
Appena mi alzo scendo giù e mi faccio una tazza di cioccolata calda, prendo qualche biscotto fatto in casa da mia madre e mi siedo sul divano.
Ripenso alla spiaggia e a quanto mi manchi andarci, ripenso a Shawn che mi affogava sempre e dava la colpa a me che non sapevo nuotare, ripenso al sole caldo, alla quantità infinita di libri che leggevo, e poi ripenso al tempo della scuola, quando per prendere lo scuolabus dovevo passare di fronte a casa sua per arrivare alla fermata e lo vedevo spesso affacciato alla finestra e quando i nostri sguardi si incontravano lui mi faceva una pernacchia. Lo odiavo, vedere il suo viso di prima mattina mi metteva angoscia e rivederlo per il resto della giornata (per lo meno quando facevamo elementari e medie nella stessa scuola) mi angosciava ancora di più.
Buffo come sia strana la sorte, ora darei di tutto per vedere il suo viso la mattina e durante la giornata scolastica.
Quando risalgo in camera mia apro le finestre e noto con piacere Shawn a petto nudo in camera sua. Rimango tre secondi a fissarlo, fino a che non si volta e mi guarda, così come un fulmine incastro le persiane al muro e faccio finta di non averlo visto, quando sento il vetro della sua finestra aprirsi lo guardo con la coda dell'occhio, sperando che non mi abbia sorpresa a fissarlo.
<<Buongiorno bestiolina.>>
Mi volto verso di lui e gli sorrido. <<Che ci fai sveglio a quest'ora?>>
<<Potrei farti la stessa domanda.>>
<<Io non riesco a dormire fino a tardi il weekend.>>
<<Io avevo bisogno di una doccia.>>
<<Si vede.>> dico indicando con lo sguardo il suo petto nudo. Dio solo sa cosa gli farei.
<<Aspetta mi metto una maglietta.>>
<<Ah per me non fa alcuna differenza, vorrei solamente ricordarti che fanno almeno 10 gradi di fuori.>>
<<Potrei ammalarmi?>>
<<Potresti.>>
<<Voglio vederti sbavare ancora un po' però.>>
<<Non stavo affatto sbavando Mendes.>>
<<Hm sì, forse.>> lo incenerisco con lo sguardo e faccio per chiudere i vetri delle finestre quando mi blocca. <<Aspetta!>> esco fuori con il viso e lo guardo, incitandolo a parlare. <<Ti va di andare a Ontario?>>
<<Ontario?>>
<<Sì, andiamo a fare una passeggiata.>>
<<Al lago? E perché?>>
<<Io non ho niente da fare, tu non hai niente da fare. E' sabato mattina e tutti stanno dormendo.>>
<<Ci vorrà un'ora piena per arrivare.>>
<<Di sabato mattina, a gennaio, chi pensi che ci sia per strada?>>
<<Perché proprio a Ontario?>>
<<Voglio vederla, non voglio aspettare l'estate per andare in spiaggia, faremo solo una passeggiata.>>
<<Come vuoi.>>
<<Ti va?>>
<<Sì.>> rido. <<Mi preparo e scendo.>>
<<Anche io.>>
Chiudo le finestre e le tende, mi butto sul letto, prendo il cellulare e guardo l'ora. Alle 7:30 di sabato mattina andare a Ontario con il ragazzo che mi piace ma che da piccola odiavo a morte. Okay.
Mi alzo, corro di fronte all'armadio e scelgo i vestiti. Indosso un maglioncino a righe e dei jeans rosa.Prendo la giacca e prendo il cellulare con qualche dollaro. Quando scendo scrivo un bigliettino ai miei:
"Sono andata a fare un giro, non so quando torno, qualunque cosa chiamate."
Esco di casa e Shawn è appoggiato all'auto.
<<Pronta?>> Annuisco e subito dopo siamo in auto per strada, diretti al lago. <<Come hai dormito?>> Mi chiede.
<<Vuoi davvero parlare di come ho dormito?>> Rido io.
<<No va beh, è per fare conversazione.>>
<<Sii più originale.>>
<<Toren? Ti parla ancora?>>
<<Non ha mai smesso.>>
<<E tu?>>
<<Io cosa?>>
<<Tu gli parli?>>
<<Il mio mondo non gira intorno a lui.>>
<<Ma intorno a me sì.>> Sorride soddisfatto
<<Sì sì, contaci Mendes.>>
<<Okay, ci sono rimasto male.>>
Io rido e lo guardo mentre guida.
Cristo.
Quanto.
Sei.
Bello.
Lui si gira, mi guarda e mi sorride
<<Cosa c'è?>>
<<Ti stavo guardando.>>
<<E perché?>>
<<Perché mi piace guardarti.>>
<<Ah sì?>>
<<Hm hm.>> Annuisco, allungo una mano e gli accarezzo la guancia.
<<Non si distrae una persona alla guida, sai?>>
<<Ti distraggo con una carezza?>>
<<Mi fai uno strano effetto bestiolina.>>
<<Non posso toccarti?>>
<<Puoi. Devi.>>
<<E allora che vuoi?>>
<<In questo momento baciarti. Ma dato che sto guidando mi sembrerebbe abbastanza impossibile.>>
So di essere diventata rossa. Maledettamente rossa. So che lui si è accorto di avermi messa in imbarazzo e so che ne è divertito.
<<Scemo.>> Borbotto sedendomi per bene sul sedile.
<<Che c'è?>> Ride.
<<Non puoi dirmi queste cose!>>
<<E perché?>>
<<Perché mi fai impazzire.>>
<<Forse voglio farti impazzire.>> Continua sorridendo allegro.
<<Quello che deve perdere la ragione qui sei tu.>>
<<So che è il tuo scolo.>>
<<Ci sono riuscita però.>>
<<Ne sei sicura?>>
<<Vorresti presumere il contrario?>>
<<Beh... No. No okay hai ragione.>>
<<Ecco.>>[***]
Una volta arrivati parcheggia e andiamo a fare una passeggiata.
<<Andiamo a prendere qualcosa?>> Chiede.
<<Che ore sono?>>
<<Le 10:15.>>
<<Va bene.>>
Ci fermiamo in un bar e mi offre caffè e brioche.
<<Volevo parlarti di una cosa...>> Mi dice.
<<Devo preoccuparmi?>>
<<Non lo so... Insomma dipende da come la prendi.>>
<<È una cosa brutta?>>
<<Non credo... Spero di no.>>
<<Non ti sto capendo.>>
<<Capirai.>>
<<Beh dimmi.>>
<<Non è facile...>>
<<Mi stai mettendo ansia.>>
<<Non puoi averne più di me, fidati.>>
<<Ma di casa si tratta? Insomma, cosa riguarda?>>
<<Te.>>
<<Me?>> Chiedo. <<Shawn, parla ti prego, non capisco.>>
<<Te lo dirò. Ma in un modo un po' strano.>>
<<Ma che vuol dire?>> Chiedo esasperata.
<<Vieni con me.>>
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L'errore più bello
FanfictionArya Brown ha sempre odiato Shawn Mendes. I suoi occhi da cerbiatto e il suo sorriso da bravo ragazzo le davano fastidio, perché lui non era così. Shawn con lei era tremendamente instabile e perfido, era quel bambino che le tirava le treccine e le...