11- c'è qualcosa

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Mi innamorai di lui. Sí.
Mi innamorai di lui ed è per questo che ora soffro come non mai.
Una settimana.
Sette giorni e me ne vado.
Sette giorni e non rivedrò più Shawn per molto tempo.

Perché?

[Flashback]
<<È arrivata la posta!>> Urla mia madre dal piano di sotto. Subito mi fiondo sulle scale, rischiando di rompermi più volte una gamba, saltando due gradini alla volta raggiungo il piano inferiore e arrivo da mia madre.
<<C'è qualcosa?>>
<<Sì...>>
Ho mandato la richiesta per il college da circa tre mesi e avere una risposta adesso mi fa morire.
Shawn è in camera di mio fratello che gioca alla play con lui, ma so che sta cercando di sentire la nostra conversazione, visto e considerato che ha aperto la porta della camera non appena ha sentito la parola "posta".
<<Oxford...>> Sussurra.
<<Cristo. Okay.>>
<<Dai aprila.>>
<<Se almeno mi dai il tempo di prenderla in mano!>> Esclamo ansiosa mentre prendo la busta dalle mani di mia madre. <<Allora...>> Apro la busta, prendo il foglio e temo quasi di perdere il battito. <<Sono stata presa...>> Sussurro incredula. Rileggo altre tre volte la stessa frase,poi alzo lo sguardo e urlo a mia madre: <<SONO STATA PRESA!>>
Le salto addosso e mentre mi stritola sento dei passi provenire dalle scale, quando mi giro i miei occhi pieni di gioia incontrano quelli di Shawn, pieni di paura, tristezza e angoscia.
<<Ce l'hai fatta?>> Chiede Noah.
<<Sì.>> Sorrido, lui mi viene incontro e mi abbraccia sollevandomi da terra, nonostante tale gesto non smetto di fissare Shawn negli occhi, vagamente lucidi. Quando Noah mi lascia, lui si avvicina e con voce rotta sorride posandomi una mano sulla spalla.
<<Complimenti.>> Sorride. Ma non è uno dei suoi soliti sorrisi. Non è vero. Non è sincero. Sussurro un grazie e li vedo scomparire risalendo le scale.

Da quel giorno Shawn non mi parlò più come prima. Era sempre angosciato, cupo, su un altro pianeta. Quando gli chiesi delle motivazioni mi rispose così: ''Devo cominciare a distaccarmi da te. Altrimenti quando arriverà il momento di dirti addio soffrirò ancora e non voglio.''
Non sopportava l'idea di potermi stare lontano ancora.
Sì. Shawn Mendes era completamente e maledettamente innamorato di me. Se devo essere sincera mi sentivo anche un po' in colpa per non amarlo con uguale desiderio. Sì, mi piaceva, sì mi ero innamorata, ma no, non pensavo saremmo stati insieme per sempre, anzi ne ero del tutto convinta.
Per quanto tu possa amare una persona è del tutto improbabile che possiate amarvi per sempre, semplicemente perché nulla dura per sempre, noi stessi abbiamo una scadenza, un orologio che arrivato al termine si ferma e con lui ci fermiamo anche noi.
Avessi potuto, avrei fatto il modo di non farci mai incontrare. Non prendetemi per pazza, sono stata felice con lui come non lo sono mai stata, mi ha fatto provare emozioni e sensazioni mai avvertite prima. 
Semplicemente... avrei evitato tanto dolore. Ad entrambi.

[***]
<<Ricordati di portarti le sciarpe ed i capelli, fa freddo in Inghilterra.>> dice lanciando due paia di cappelli di lana nel carrello da spesa.
<<Sì mamma.>>
<<Abbiamo preso tutto?>>
<<Sì mamma.>>
<<Possiamo andare?>>
<<Sì mamma.>>
<<Okay perfetto.>>
Adesso so come si sentono i mariti ad accompagnare le loro mogli a fare shopping. Finalmente arriviamo alla cassa e, dopo aver speso 100 dollari buoni in cose perlopiù inutili, torniamo da mio padre e mio fratello.
<<Cristo ce l'avete fatta.>>
<<Colpa sua, mi ha tenuta in ostaggio!>> scarico la colpa su mia madre.
<<Posso essere libera di preoccuparmi della salute di mia figlia?>>
<<Mamma hai preso almeno tre paia di guanti.>>
<<Beh? Uno permette di scrivere sul cellulare senza toglierseli, un'altro è termico ed un'altro ancora è molto molto elegante. Sono comodi, per ogni evenienza.>>
<<Mamma.>> la guardo male.
<<Meglio prevenire che curare no? Andiamo adesso che sono stanca.>>
<<Tu eh.>> diciamo noi tre insieme.

Una volta saliti in macchina Noah prende le cuffie e se le porta alle orecchie. 
<<Ah cavolo ho dimenticato di comprare una cosa per la cucina!>> Dice mia madre.
<<Oddio no...>> Diciamo io e papà.
<<Devo andarla a prendere, uno di voi due mi accompagna?>>
Io e mio padre ci guardiamo e subito alzo le mani. <<Io l'ho accompagnata prima dentro il negozio mentre te e Noah stavate prendendo un caffè. Tocca a te.>>
<<Tu non sei mia figlia.>> Dice lui. <<abbi pietà di me, sono un uomo.>>
<<E cosa vuol dire?>>
<<Queste cose non mi piacciono.>>
<<Se è con mamma allora non piacciono neanche a me, quindi siamo sulla stessa barca.>>
<<Ma mi odiate davvero così tanto?>> chiede mia madre.
<<Va bene va bene. Vado io.>> Dice mio padre.
Mentre loro si allontanano io entro e guardo Noah.
<<Sono due disagiati.>> Gli dico, ma lui è con le cuffiette e mi sta del tutto evitando. <<Ehi non essere così maleducato!>> Esclamo togliendogli una cuffietta dall'orecchio.
<<Ma che vuoi?>>
<<Ti ho preso una cosa quando eri fuori con papà.>> Dico prendendo la busta con dentro il mio regalo.
<<Okay.>>
<<Guarda.>>
<<Me la fai vedere dopo a casa, okay?>> si rimette la cuffietta.
<<Va tutto bene?>> Gliela tolgo.
<<Sì.>> Sbuffa
<<Sicuro?>>
<<Sì.>>
<<Hm...>>
Lascio perdere, alla fine Noah non è mai stato capace ad aprirsi con una persona, che sia io o che siano i suoi amici o altri famigliari, se quella persona non è Shawn... allora lui non parla a nessuno di niente.
Lo guardo ancora e non posso fare a meno di vedere quanto sia pensieroso in questo momento.
<<Perché mi guardi?>> Mi chiede.
<<Sto cercando di capire cos'hai.>>
<<Niente Arya. Smettila.>>
<<Adesso sei addirittura irritato?>>
<<Se non mi lasci in pace succede che mi irriti. Dovresti saperlo dopo una vita che viviamo sotto lo stesso tetto, no?>>
E' da giorni che va avanti così, non so cos'ha. Risponde sempre a tono e sembra quasi che sia arrabbiato con me.
<<Noah?>> lo chiamo picchiettando con l'indice sulla sua spalla.
<<Ma mi lasci in pace?!>>
<<mi spieghi cos'hai?>>
<<Niente, lasciami perdere!>>
<<Peggio delle ragazze con il ciclo.>>
Lui si rimette le cuffiette ed io prendo a farmi gli affari miei. Fino a quando...
<<Tra te e Shawn c'è qualcosa vero?>>

L'errore più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora