14- a presto bestiolina

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Il fatidico giorno è arrivato. Prendo lo zaino e me lo metto sulle spalle, allungo la mano e prendo il trolley.
Oxford. Arrivo.

Scendo le scale e appena scesa i miei genitori e Noah mi aspettano di fronte alla porta.
<<Pronta?>> mi chiede mia madre.
<<Sì.>>
<<Preso tutto?>> chiede mio padre.
<<Sì.>>
<<Andiamo?>> chiede Noah.
<<Sì.>> sospiro.
Appena usciamo di casa guardo fuori sperando di vedere arrivare Shawn da qualche parte, oggi aveva un colloquio di lavoro e non poteva accompagnarmi, ma nonostante mi abbia esplicitamente detto che non veniva io continuo a sperarci.
<<Arya.>> mi chiama mio padre risvegliandomi dai miei pensieri.
<<Eh?>>
<<La valigia, sono tre volte che ti dico di passarmela.>>
<< Ah, sì. Scusa.>>
Gliela passo e salgo in auto.
<<Tutto okay?>> mi chiede Noah.
<<Volevo vederlo un'ultima volta.>> dico.
<<Non poteva venire piccola, altrimenti lo sai che non avrebbe esitato ad accompagnarti.>> dice mia madre.
<<Vi vedrete durante le feste.>> dice mio padre.
<<E poi ha detto che ti potrebbe fare visita ogni tanto.>> continua mamma.
<<Sì...>> sussurro.
<<Dai adesso però non scoraggiarti, stai andando a Oxford!>> mi da una gomitata Noah. <<Fossi in te farei i salti di gioiasolo per non rivedere questi due vecchietti.>> continua indicando i nostri genitori.
<<Tu puoi anche tranquillamente trovarti casa signorino, lo sai?>>
<<Ma io vi voglio così bene che non intendo lasciarvi mai.>>
<<E noi ti buttiamo fuori di casa.>>
<<Mi volete troppo bene per farlo.>>
<<Lo faremo con piacere.>>
<<Non dite sul serio.>>
<<Sicuro Noah? Io e tua madre non vediamo lì'ora di stare a casa da soli.>>
<<Non immagino a fare cosa e non voglio neanche provare ad immaginarlo, quindi uscirò  da questa conversazione, che sta diventando palesemente imbarazzante, con nonchalance e farò finta che nulla sia mai stato anche lontanamente percepito dai miei neuroni.>>
Rido per la scena esilarante per poi obbligare mio padre a mettere della musica. Dopo qualche minuto di litigio con Noah perdo a carta forbice e sasso per scegliere la playlist giusta per il viaggio verso l'aereo-porto. Ma neanche le canzoni idiote che si ascolta mio fratello mi liberano dal mio pensiero fisso: Shawn.

Una volta arrivata vedo che manca circa un'ora all'imbarco, ma preferisco fare subito il check in. 
<<Allora ci vediamo ragazzi.>> dico alla mia famiglia, ci diamo un abbraccio di gruppo e cerco di far calmare mia madre che in questo momento sta prendendo le sembianze di una fontana umana.
<<Sei sicura che non vuoi aspettare un pochino?>> chiede mia madre. <<Il tempo di prenderci un caffè... per favore...>>
<<Mamma prima faccio il check in prima mi imbarco, dai ti prego.>>
<<Mi mancherai così tanto...>> dice buttandosi addosso al mio petto.
<<Oddio ci risiamo.>> mormoro io.
<<Fazzoletto?>> mi sento chiedere alle spalle.
<<Ah si grazie.>>
Un attimo.
Mi volto di scatto e di fronte a me trovo Shawn.
<<Ciao.>> sorride.
<<Ma che... che cazzo ci fai qua?>>
<<Sono venuto a salutare la mia ragazza.>>
<<Eh?>> 
Non avevamo ufficializzato un bel niente e sentirmi attribuire il titolo di ''ragazza di Shawn Mendes'' così dal nulla mi fa venire un crampo al cuore.
<<Ti va?>> mi chiede.
<<I-io... c-c-cioè... Cavolo sì!>>
<<Va bene.>> ride lui. Io gli salto addosso e ci baciamo noncuranti del fatto che intorno a noi ci sia tutta la mia famiglia. Quando mi mette giù mette la mano in tasca e tira fuori un anellino d'argento con il segno dell'infinito.
<<Oddio.>> sussurro io.
<<Da adesso sarai la mia ragazza va bene?>>
<<Va benissimo...>> dico io. Lui mi prende la mano e infila l'anello nell'anulare. E' un classico anellino di bigiotteria che comprano in tanti, ma se è stato Shawn a darmelo è come se fosse unico nel suo genere.
<<Informazioni per il volo diretto ad Oxford. Invitiamo i passeggeri a dirigersi al chek in per prepararsi all''imbarco.>> Sento dall'altoparlante. 
<<Devo andare Shawn...>>
<<Lo so...>> sussurra, io lo abbraccio, lo stringo con tutta la forza che ho dentro, trattenendo le lacrime colme di malinconia. <<Ti vengo a trovare, giuro.>>
<<Va bene.>> sussurro schiacciando il viso sul suo petto. Lui mi accarezza la schiena e mi stringe ancora un po', fino a che mi prende il viso con le mani e mi costringe a guardarlo. Mi lascia un dolce bacio sulle labbra



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