CAPITOLO 9

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Effy lo osservò sbigottita.

Scrutandolo si era accorta di quanto fosse cambiato. Sembrava più vecchio, stanco, sfibrato. I suoi occhi brillavano alla luce fioca delle candele, mettendo in risalto il verde spento delle sue iridi.

"Cosa...t-tu mi hai fatta venire qui?" domandò Effy. Saltò i convenevoli andando direttamente al dunque. 

Era spaventata, impietrita da quella situazione insolita che puntava i riflettori su di lei. 

Lo sguardo astioso e indagatore di Cook alimentava la sua ansia. "Non credo di averti mai vista così impaurita, Effy..". Sembrava non aver dato ascolto alle parole della ragazza. Era piuttosto sorpreso dalla reazione di questa che, in passato, lo avrebbe affrontato diversamente. 

Ma il passato è passato e la Effy che si ergeva davanti a lui non aveva preservato nulla della Effy adolescente. Anche il suo abbigliamento era diverso...così sofisticato.

"Non sono spaventata. Voglio solo sapere perchè sono qui." disse con fermezza cercando di camuffare la sua esitazione con un'espressione valorosa. Testa alta e sguardo penetrante. Un tempo Cook impazziva per questo.

"Davvero non lo sai? ..Credevo che il tuo amico Stephen ti avesse accennato qualcosa...". Abbozzò un sorriso beffardo al ragazzo, ancora impalato alle spalle di Effy. 

La ragazza gli rivolse uno sguardo fugace e si sentì per un momento confortata da quella presenza. Buffo, dato che lei era lì per colpa sua. Tuttavia le dava un senso di sicurezza.

Stephen ricambiò increspando le labbra in un sorrisetto quasi impercettibile.

Non voleva esprimere un parere avventato su di lui, ma ad Effy parve di leggere tensione sul suo corpo e dispiacere sul suo viso. 

In quel momento , però, non poteva badare a lui. Doveva prima risolvere la questione con Cook.

"Non mi ha detto nulla. E' fottutamente reticente.." rispose Effy.

Cook si fece sfuggire un ghigno. "Ma che linguaggio forbito.....Stephen, sei proprio sicuro di aver beccato la ragazza giusta?" ..Si sollevarono risatine generali che provocarono orripilazione ad Effy. Quelle sagome avvolte nel buio della stanza, non indentificabili, la facevano sentire in trappola. Ancora una volta il biondo alle spalle di Effy sorrise ma forzatamente. Poi digrignò i denti e serrò la mascella. Si, era decisamente nervoso e questa volta Effy aveva avuto la giusta impressione. 

Gli occhi di Effy erano assorti in quelli di Cook, ancora fissi sui suoi. 

"Sono cambiate molte cose Cook...io sono diversa e lo sei anche tu a quanto vedo..."

"No tesoro...io non sono cambiato per niente...se fossi cambiato, non ti avrei fatta venire qui.." fece qualche passetto in avanti senza distogliere lo sguardo dal volto impaurito della ragazza. Ora distava da Effy pochi centimetri. "..io non sono cambiato..."

Effy degluitì. "L'hai già detto...." sussurrò per non permettere al nodo alla gola di tramutarsi in un pianto. Non era il momento giusto per indebolirsi.

"Già...ma c'è una cosa che non ti ho detto.....Sai perchè non sono cambiato?" scostò una ciocca di capelli dalla guancia rosea di Effy.

Effy sentì un grido muto percorrerle la gola. Non si aspettava quel contatto, almeno non ancora. Da anni ormai non permetteva a Cook di sfiorarla e quel breve aspro tocco la spaventò. Cook se ne accorsa anche in mezzo al baluginio della stanza. Infatti rise di gusto per schernirla. Aspettò poi che Effy rispondesse. 

Vuoti incolmabili #EffyStonemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora