CAPITOLO 7

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Bristol, 11 maggio ore 11:30

Con il lavoro lontano chilometri da lei, Effy potè finalmente concedersi una lunga dormita che si protrasse fino quasi al mezzodì. Cosa che la mora riusciva a fare molto di rado per colpa delle innumerevoli faccende da sbrigare, non solo a lavoro ma anche in casa. Il contributo che dava Katie era infatti direttamente proporzionale alle volte in cui Effy si svegliava tardi la mattina: ovvero quasi mai.

Niente sveglia, né rumori di operai che trafficavano su cantieri nelle vicinanze. No, solo la fragranza dolce-amare del caffè che la svegliò delicatamente. Aprì le sue due fessure color azzurro cristallino che, ancora appesantite dal sonno, si limitarono ad osservare un oggetto a caso della camera. Si trattava di un orologio a pendolo che richiamava lo stile vintage di un po’ tutta l’abitazione e che con il suo movimento ipnotizzante mobilitò la ragazza a letto. Dopo qualche minuto, si stiracchiò e sfrecciò fuori dalle coperte infilando subito i piedi un po’ intorpiditi dal freddo nelle pantofole a forma di giraffa. Effy si guardò i piedi sorridendo perché aveva notato diversi articoli infantili nella sua stanza. Che la madre provasse malinconia per i tempi andati? Chissà, ma ad Effy non dispiaceva affatto sentirsi più piccola. Perché quando si è piccoli non si avverte il peso delle responsabilità, e la ferita sui gomiti o sulle ginocchia, in seguito ad una caduta dalla bicicletta, è meno dolorosa di quella sul cuore che invece non si cicatrizza facilmente.

Scese le scale con la stessa rapidità delle legioni di fanteria all’attacco per arrivare subito in cucina e fare colazione ma, convinta di avere la strada spianata, andò improvvisamente a scontrarsi contro il corpo nudo e bagnato di Katie. Le scappò un gridolino di spavento dato che l’aveva presa alla sprovvista. “Katie! Ma…ma che fai senza vestiti addosso?! ..Non è una spiaggia di nudisti questa!” le ricordò dato che la rossa sembrava essersene dimenticata a quanto pare. “Oh davvero? Ti ringrazio di avermi aperto gli occhi…” rispose sarcasticamente Katie non curandosi del fatto che avrebbe potuto vederla qualcuno attraverso le finestre aperte. “..So di non essere in una spiaggia di nudisti ma sono in una casa e come tutte le case anche questa ha una bagno con la doccia.”

“D’accordo ma…copriti e la prossima volta la doccia falla al piano di sopra…è provvisto di un bagno anche il secondo piano”

“Ma non è provvisto di finestre come al pian terreno.” Strizzò l’occhio maliziosamente.

Effy scosse la testa rassegnata dal carattere fin troppo spigliato dell’amica. Le diede un buffetto sulla fronte e la scansò per raggiungere la cucina. Ecco che l’odore del caffè caldo si fece più intenso nelle sue narici non appena varcò la porta e, prima che potesse chiedere alla madre di versarne un po’ nella sua tazza, Anthea le indicò un angolo del tavolo già adibito alla colazione per la figlia. Era già tutto bello pronto solo per lei ed Effy non ne rimase troppo stupita dato che sicuramente ad Anthea era mancato donarle anche piccole attenzioni come quella di preparare la colazione.

“Buongiorno mamma” scandì perfettamente quelle parole che non diceva da tantissimo tempo in modo tale che la madre ne potesse godere quanto lei.

“Buongiorno Effy…mangia, sarai affamata..” invitò Anthea, impaziente di sapere quanto avrebbe apprezzato la figlia quel suo gesto.

“Subito, sembra tutto buonissimo!” senza indugiare, tirò il primo morso ad un cornetto caldo e masticò adagio affinchè il sapore penetrasse totalmente nelle sue papille gustative. Roteò gli occhi in alto in segno di estasi e felicità. Era maledettamente buono! “Rettifico, non sembra solo buonissimo…lo è!”

La madre le sorrise ed ebbe un moto di soddisfazione nel vedere sua figlia così serena e contenta. “Hai programmi per oggi?” domandò Anthea per spezzare quel breve momento di silenzio che si era creato.

Vuoti incolmabili #EffyStonemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora