Londra, 27 Aprile 2014
Effy era seduta su una panchina. Sola e pensierosa, come sempre, anche se all’apparenza sembrava fissasse il vuoto con i suoi occhi languidi di un azzurro etereo. Il suo sguardo non era più accentuato da un trucco scuro che tempo prima mascherava alla perfezione la sua perenne espressione melanconica, ma era piuttosto allo scoperto. Non aveva più paura di nascondersi e mostrarsi per quella che era, anzi forse così facendo desiderava essere vista da tutti, aiutata da alcuni e amata da uno. Perché Effy era cresciuta e il suo grido di aiuto era diventato più forte e chiaro. Ma nessuno l’avrebbe sentita se fosse rimasta ancora nell’ombra. Si era quindi spogliata della maschera che chiamava Effy per sostituirla con Elizabeth. Elizabeth era una donna matura, aveva 24 anni, si era trasferita a Londra per studiare e lavorare lasciandosi alle spalle Bristol e i ricordi ad essa connessi. Era ambiziosa e stimata, soprattutto dai suoi colleghi dell’agenzia immobiliare di cui era dipendente. Indossava vestiti sofisticati e il suo era uno stile molto diffuso nella ricca Londra. Cosa aveva in comune con Effy? Il cuore…soppresso da un vuoto. Può sembrare un paradosso ma era quello che provava. Si sentiva soffocare da ciò che non c’era e questo la spaventava a morte.
Si alzò di scatto quando da lontano vide a arrivare il suo collega a passo svelto. “Devi scusarmi…i mezzi pubblici fanno schifo, cazzo. Sei qui da molto?”
“No..”
Aggiustò la gonna che si era leggermente sollevata. “Allora? ..Dov’è questo posto magico di cui parlavi?” chiese passivamente.
Il collega, Michael, trasalì quasi come se solo in quel momento si fosse ricordato di ciò di cui parlava Effy e del perché fosse lì con lei. “Ah già..curiosa?” scherzò. Era un tipetto strambo. Alto, slanciato, sapeva il fatto suo in termini di business ma, nonostante avesse tutte le carte in regola per essere pieno e sicuro di sé, dal suo volto trapelavano sempre un’insicurezza e timidezza disarmanti. Ma ad Elizabeth piaceva, soprattutto quando ci provava con lei. Lo trovava goffo, ma in senso buono. Erano una coppia ben assortita da un punto di vista professionale.
“Si, beh..me ne parli da una settimana.”
“Ti piacerà, vedrai.”
“Vedrò..”
Michael con la mano gli indicò la direzione che dovevano seguire per raggiungere il “posto magico”. Si permise di superarla così che lei potesse seguirlo senza perdersi.
Arrivarono. “Ecco qui.”
Effy si guardò intorno spaesata. Non riusciva a cogliere la magia in quel luogo. “E’ questa cosa qui?” ..Indicò un vecchio stabile malandato che le faceva ribrezzo. Fece una smorfia di dissenso.
Michael la guardò scettico “Cos’ha che non va? …E’ bellissimo” osservava quel posto con occhi sognanti. Ad Effy scappò una risatina.
“Ok, se lo dici tu..”
Micheal la guardò. “So a cosa stai pensando..”
Effy lo interruppe “Credimi, se lo sapessi mi avresti già portata via da qui..”
“Non capisci…ok, fa schifo anche allo schifo ma cazzo, e’ un affarone! Hai idea di quanto incasseremmo se lo rendessimo vivibile?”
“Ci vuole un miracolo per trasformarlo..”
“Ci vogliamo noi, per trasformarlo!..Noi siamo il miracolo..”
Effy lo guardò abbastanza divertita ma non gli disse niente..Allora Michael continuò. “Siamo i Cristi dell’azienda…L’azienda è Lazzaro e noi la facciamo rinascere..”
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Vuoti incolmabili #EffyStonem
FanfictionFan Fiction sulla serie tv britannica Skins. La protagonista è Effy Stonem ormai cresciuta. Nonostante la palese maturità, avverte dentro di sè un vuoto; quel vuoto che la logora da sempre ma adesso è pronta a colmarlo una volta per tutte. Tanti sar...