Fu proprio strano, il modo in cui riacquistai la memoria.
Quegli occhi, l'ho sempre saputo, non sarei mai riuscita a dimenticarli.
Non seppi perché lo feci, ma decisi di non rivelarlo ancora a James.Ci allontanammo lentamente e rimanemmo per qualche istante a fissarci.
Sentivo il cuore battere forte e il respiro mancare.
Penso che l'amore fosse proprio questo : quando pensi che non ci potrà mai esser nessuno e nient'altro in grado di farti sentire viva come lui, quando il reciproco sentimento, riesce a sopravvivere a qualsiasi condizione.
Questa, è solo la mia interpretazione dell'amore, e io non sono davvero nessuno d'importante per essere considerata, sul serio.
Che poi, secondo me, a cose come queste non si possono dare spiegazioni specifiche, perché sono talmente grandi e hanno così tante sfumature che un solo significato non basterebbe.Accennò ad un sorriso e mormorò :"Mi erano mancate, le tue labbra."
Arrossii leggermente e mi girai per andare verso la panchina.
James mi seguì goffamente e si sedette accanto a me.
"Vuoi già andartene?" chiese, guardandomi togliere i pattini.
"È tardi, non voglio far preoccupare mia madre."
"Che ore sono?"
"Quasi le 17.00."
"Prima di ritornare a casa, ti andrebbe di andare a guardare il tramonto insieme?"
Mi voltai verso di lui, sorpresa da quella richiesta.
"Il tramonto?"
"Sì."
"E dove vorresti andare a vederlo?"
"Conosco un posto dove si vede molto bene."
La curiosità nacque pian piano in me e finii col accettare.
Uscimmo in fretta e corremmo verso non so dove.
La strada in cui mi aveva portato non l'avevo mai attraversata.
Era fatta di pietre e ciuffi d'erba che spuntavano qua e là dalla neve.
Entrammo in un palazzo abbastanza vecchio e salimmo le scale, anche se era tutto buio perché non riuscivano a trovare gli interruttori.
Finalmente, giungemmo all'ultimo piano.
Non c'erano appartamenti, solo un'unica porta che conduceva probabilmente alla terrazza o qualcosa del genere.
"Che ore sono?" chiese, col fiatone.
"Le 17.00 in punto."
"Appena in tempo."
Aprì la porta e entrammo.Non ci sono parole per descrivere il meraviglioso spettacolo che era d'innanzi a noi, sul serio.
E se ce ne fossero, non sarebbero sufficienti per spiegare appieno ciò che stavo provando in quel momento.
Era davvero la fine del mondo.
Mi avvicinai alla ringhiera e chiusi gli occhi per un'istante, lasciandomi accarezzare dalla piacevole brezza che spirava dal mare.
Il sole, lentamente, stava tramontando, e al contempo, proiettava in cielo mille sfumature di colori caldi come l'arancione, il rosso, il giallo, e altre ancora.
James si mise accanto a me.
"Non è bellissimo?" chiesi entusiasta.
Sorrise. "Sì, davvero bellissima." mormorò.
Mi voltai verso di lui e vidi che mi stava guardando.
"Grazie per avermi portata qui, è davvero un posto magico." dissi, sinceramente grata.
"Non c'è di che." rispose.
Posai nuovamente gli occhi su quel meraviglioso panorama e curvai le labbra.
Accanto a me, sentii la mano di James stringere dolcemente la mia.
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Andiamo a guardare il tramonto insieme?
Romance"E se tu non potrai, vorrà dire che vivrò anche per te." Abby si sveglia dal coma ma, come ha previsto il dottore, ha dei seri problemi di memoria. Non sa chi è, né chi è la sua famiglia. Ha spesso dei flashback, ma a parte questo, si risveglia in...