Capitolo 32

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Restai là, affianco a Daniel, a fissare James, seduto sugli scalini dell'entrata, e ora che, alla mia vista, si era alzato, mi chiesi se non fosse solo un'allucinazione. Ma no, non poteva essere. Quei passi decisi che, uno dopo l'altro, mi venivano incontro, non potevano essere solo il frutto della mia immaginazione.
Eppure, dopo tutto quel tempo passato, separati da migliaia di chilometri, la sua improvvisa apparizione mi pareva così poco realistica.
《Ciao.》disse, con la massima disinvoltura. E il silenzio che ci aveva allontanati ancor più, sembrava non esserci mai stato. Lo scrutai, nell'oscurità della notte, e lo sguardo che mi rivolse era così freddo e così distante che, nonostante fosse proprio lì, a pochi metri da me, lo sentivo lontano anni luce.
《Che ci fai qui?》domandai, furiosa. E attesi impassibile che mi rispondesse, cercando di non fargli vedere quanto, in realtà, quel suo comportarsi da completo estraneo mi ferisse.
《Chi sei, tu?》chiese Daniel, confuso 《Abby, ma voi due vi conoscete?》
《Avevo voglia di vederti...》disse, come se fosse la cosa più normale mondo, come se non avessimo affatto litigato, e ignorando totalmente la domanda di Daniel, continuò 《però, vedo che sei già in compagnia.》
Non parve affatto che fosse arrabbiato, ma il tono della sua voce era glaciale.
《Chiunque tu sia, non fraintendere, tra me e Abby non c'è assolutamente nulla.》chiarì Daniel.
《Daniel, lui è...》iniziai, ma fui interrotta bruscamente da James.
《Io sono il suo ragazzo.》disse, asciutto.
《Oh, allora sei tu il bastardo che non la considera.》rispose Daniel, assumendo un atteggiamento del tutto differente.
Gliene avevo parlato proprio a cena, quando mi aveva chiesto se ero fidanzata. E, accecata dall'ira, avevo finito col raccontargli ogni cosa. Cosa mi fosse saltato in mente non lo sapevo, ma me ne pentii subito.
《Ma chi ti credi di essere, per dirmi una cosa del genere?!》sbottò James, ora incazzatissimo.
《Uno più furbo di te.》ribatté Daniel, sardonico.
Allora James si avventò su di lui, e lo prese a pugni. 《Stronzo!》gridava.
Daniel, anche lui reagì, ed era un azzuffarsi e insultarsi, e ad un certo punto ne ebbi abbastanza, non volendo ascoltarmi, mi interposi tra loro, e dalla foga del momento, fui scaraventata a terra.
Allora, smisero di picchiarsi, rendendosi conto quanto fosse stupido e infantile da parte loro.
《Abby!》esclamò James, voltandosi di scatto《È tutto a posto?》chiese, e subito riconobbi in lui quel ragazzo dal fare protettivo e gentile di cui mi ero inizialmente e lentamente innamorata.
《Sì, mi sono solo sbucciata il ginocchio e fatto qualche graffio qua e là.》lo rassicurai, sforzando un sorriso.
《Devi andare in infermeria a farti medicare la ferita.》disse Daniel, chinandosi e aiutandomi ad alzarmi 《Ti ci accompagno.》
《Non importa, mi metterò un po' di disinfettante e un cerotto. Sai com'è fatta Madeleine quando c'è qualcuno che sta male, tutta lamenti e borbottii, meglio di no va...》
Daniel annuì, ancora rosso in faccia. Osservò prima me, e poi  James, e accorgendosi che  avevamo bisogno di star soli per parlare, disse comprensivo 《Allora è meglio che me ne vada.》《Buona notte, Abby.》e si avviò verso il dormitorio maschile. 
《Scusa.》disse James, dopo un po'. E lo vedevo, era sincero, e anche un po' ansioso.
Forse aveva paura che ce l'avessi ancora con lui, che non volessi perdonarlo. Ed era così. Ero ancora furiosa, ora più che mai per quello che era appena accaduti.
《Sei uno stupido.》risposi, nascondendo il volto dal chiaro di luna《Tra me e Daniel non c'è assolutamente nulla.》《Come puoi aver pensato che io ti potessi tradire?》《Hai una così scarsa considerazione della mia fedeltà?》
E lui, gli occhi dapprima seri, poi cupi e malinconici, disse con fermezza《Ti sbagli, non ho e non potrei mai sospettare di te, la verità è che...》e si fermò per un istante, mi guardò impacciato 《la verità è che sono così innamorato di te che non riesco più a capire nulla, e ogni volta che ti vedo con un ragazzo, mi sembra di impazzire, perché vorrei averti solo per me, e non è possibile.
E so che è folle, ma l'amore non lo è forse sempre stato? Però, sento che se non lo facessi ora, me ne pentirò per sempre.》
Si chinò in ginocchio, ai miei piedi. Ed ebbi un tuffo al cuore. No, non lo stava davvero per fare. Si stava solo allacciando le stringhe, vero?
《Abby White,》iniziò, tirando fuori dalla tasca della giacca una scatoletta di velluto nero. L'aprì, e ne comparve un piccolo anello di diamanti 《mi vuoi sposare?》
Scoccò la mezzanotte. La campana della chiesta accanto all'università suonò. Era l'ultimo dell'anno. In cielo, fuochi d'artificio che si mischiavano a formare suggestivi colori dalle mille sfumature.

Andiamo a guardare il tramonto insieme?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora