|Il viaggio| cap.1

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10 anni prima...

"Il treno delle 8:30 dalla stazione Roma Termini alla stazione Bologna Centrale avrà un ritardo di 10 minuti"
"Per una volta che non faccio ritardo mi tocca pure aspettare" penso tra me e me,
mi appoggio sul muro della stazione e tiro fuori dalla mia giacca il telefono per avvertire i miei genitori del ritardo
"ma' il treno è in ritardo, dovrebbe arrivare tra 10 minuti se gli gira bene😒"
"aspetta e sii paziente, buon viaggio ti voglio bene. Già mi manchi 😘❤️"
sorrido al messaggio e rispondo con un "anche tu dai" seguito da un "tvb❤️".
Metto via il telefono ed inizio a guardarmi un po' in torno, era la prima volta che vedevo così poca gente in stazione, boh forse sarà per l'orario, ma come biasimarli, anch'io sto praticamente dormendo in piedi, non sono più abituata a svegliarmi così presto.
Vedo che tutti stanno con il proprio cellulare in mano, nessuno parla, chattano solo, se chiudessi gli occhi mi sembrerebbe di non avere nessuno intorno a me. Che noia!
Sento il mio telefono vibrare e guardo chi mi chiama, è Chiara!
Chiara è la mia migliore amica, ci conosciamo da quando eravamo piccole, abbiamo avuto alti e bassi ma non ci siamo mai separate, per questo amo la nostra amicizia.
Rispondo subito. "ciao Chia", "Elii come staii? Stai già in treno?" "tutto bene dai te? Comunque no, è in ritardo, come sempre!" ridiamo "anch'io tutto bene, però non so se ce la farò senza vederti più..." "ehi ehi, guarda che prima o poi tornerò, non ti libererai mica così facilmente di me! Poi comunque per qualsiasi cosa possiamo chiamarci" "hai ragione!" vedo in lontananza il treno arrivare, quindi dopo una lunga chiacchierata saluto Chiara e metto via il telefono.
Mi dirigo verso il mio vagone, fin quando PANICO dove sta il mio biglietto del treno?
Ritorno indietro ripercorrendo la strada che avevo fatto prima, ma niente, fino a quando non lo ritrovo ma un ragazzo mi ha preceduto nel raccoglierlo da terra, allora con la paura che me lo volesse rubare mi avvicino a passo deciso verso di lui "ehi scusa quel biglietto è mio!"lui alza la testa; era un bellissimo ragazzo, capelli neri e ricci, gli occhi scuri e un viso tenero, proprio da brava persona. Mi accenna un sorriso, Dio che carino...
"tranquilla, non volevo rubartelo!" fa una risata e sembra quasi imbarazzato "volevo solamente vedere di chi fosse così l'avrei ridato al diretto interessato, di un biglietto in più non ce ne faccio niente!" mi sorride di nuovo ed io  arrossisco un po' imbarazzata "non pensavo male, volevo solo riaverlo... ero andata nel panico quando non lo trovavo più"  rimango fissa a guardare quel suo sorriso che mi aveva quasi incantata, continua a parlare, ma non lo ascolto, "tranquilla! Allora tieni il tuo biglietto" legge il nome scritto sopra "..Elisa?" Appena sento che mi chiama per nome ritorno alla realtà "si, grazie" mi porge la mano "piacere, io mi chiamo Nicolas" gliela stringo e sorridiamo entrambi.
Lo saluto per poi perderlo tra la folla che si è raddoppiata rispetto ai quattro gatti che c'erano prima.
Salgo sul treno, trovo il mio posto e mi siedo vicino il finestrino, mi metto a guardare fuori e inizio a pensare all'incontro con quel bel ragazzo, ma i miei pensieri vengono interrotti da un "ehi Elisa ancora tu!" mi giro e vedo Nicolas che si sta sedendo proprio davanti a me, gli sorrido e non apro bocca, mi sento un sacco a disagio. Sono timida praticamente da sempre, non riesco a sbloccarmi subito con le persone che non conosco, sopratutto se sono ragazzi!
Poi però lui rompe il ghiaccio "come mai vai a Bologna?" lo guardo per capire se ce l'avesse con me e vedo che mi sta fissando "beh, per andare all'università, ho deciso di non andare ad una di quelle a Roma perché voglio fare una nuova esperienza e Bologna mi è sempre piaciuta un sacco come città, quindi ho pensato di provare. Tu invece?" "Io sono di Bologna, volevo venire a visitare Roma e ne sono rimasto innamorato è davvero una bella città" "ah okay", ritorna il silenzio. Si vede per caso che non so tenere una conversazione per più di 2 minuti? Lui però ci riprova.
Lo apprezzo un sacco.
"Sai, a me piacerebbe un sacco diventare un fotografo, ho fatto qualche foto di Roma, ti va di vederle? Casomai mi dici cosa ne pensi" gli sorrido e annuisco, tira fuori la sua fotocamera e inizia a farmele vedere "wow sei davvero bravissimo! Anche a me piace la fotografia, pensavo di cavarmela, ma le mie foto, in confronto alle tue, fanno proprio schifo" e inizio a fare una risata da ritardata, lui mi sorride come se avesse capito che mi sentissi a disagio e mi volesse aiutare a farmi sentire più a mio agio, "non dire così, sarai sicuramente brava anche tu, ti va di farmi vedere qualche foto?" Annuisco prendo il telefono e scorro, da lì iniziamo a parlare di varie cose, mi trovo veramente bene con lui (stranissimo ma meglio non farsi domande) il tempo in sua compagnia sembra  volare!
per rimanere in contatto decidiamo di scambiarci i numeri e finalmente arriviamo a Bologna.

|How I Met Your Father| Cesare Cantelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora