|Forse è diverso| cap.4

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Esco di corsa mi infilo le cuffiette ed inizio a pensare, per ora mi è andato tutto bene, non capisco proprio perché sto coglione di Cesare mi faccia stare così male, neanche lo conosco che cazzo mi frega di lui?
Forse non sono triste, forse sono solo incazzata, forse non ce l'ho neanche con lui, forse ce l'ho solo con la situazione che mi porta alla luce brutti ricordi. Cammino a passo deciso verso una meta indefinita. Prima, mentre Nelson mi consigliava che cosa visitare l'ho ascoltato si, ma solo all'inizio, non finiva più di parlare e ora come ora quel poco che ho ascoltato neanche me lo ricordo. Ad un certo punto mi squilla il telefono, è Chiara, arriva sempre nel momento giusto! Rispondo subito "ehi, ciao Chia" "ciao Eli come stai?" "boh non lo so neanch'io in realtà, tu?" "Tutto bene anche se mi manchi un sacco, comunque che è successo? Ne vuoi parlare?" "Beh, in realtà non è successo niente di che, con il mio coinquilino va tutto bene, solo che oggi si è presentato a casa suo cugino, un bel ragazzo ma con un carattere che boh fa un po' cagare...
Anche se in realtà neanche lo conosco bene, però vabbè comunque ha detto che non gli frega niente di me, e boh, non so sinceramente perché , ma ci sono rimasta male" "ma scusa, se a lui non frega di te, perché dovrebbe fregare a te di lui? Dai su, non farti rovinare la giornata da un coglione. Ora devo andare ci sentiamo stasera e goditi Bologna!" "grazie, ciaoo" "ciao Eli".
Spengo la chiamata e penso a quanto riesca a farmi stare bene parlare con lei, ora che mi sono calmata decido di fare una cosa: chiamare Nicolas. Dopo il treno non l'ho più risentito, ci siamo scritti due cose via messaggio e basta, ma proprio mentre stavo sul punto di chiamarlo...
"ehi Elisa" sento una voce maschile provenire da dietro di me, non la riconosco, quindi faccio finta di niente pensando che non ce l'avesse con me e continuo tranquillamente a camminare, scordandomi di Nicolas, poco dopo sento una mano che mi afferra il polso e mi porta verso di se, mi giro e mi trovo Cesare davanti, siamo vicini quasi attaccati l'uno all'altra e solo ora mi accordo dei suoi occhi verdi, solo che sembrano spenti non credo sia il vero colore dei suoi occhi, noto ogni suo particolare nel viso e sembra quasi triste, rompe il ghiaccio "guarda che prima ce l'avevo con te eh! Ti chiami Elisa, no?"  "sisi, scusa, non avevo riconosciuto la voce, quindi neanche mi ero preoccupata di girarmi per vedere chi fosse" e mentre dico questa frase tolgo il mio polso dalla sua presa, rimane zitto a fissare a terra, "quindi che c'è?" Mi viene voglia di insultarlo, sono ancora incazzata con lui per prima, ma allo stesso tempo mi fa tenerezza, si vede che ha qualcosa che non va. Continua a rimanere fermo immobile come prima, non mi risponde neanche ed io ho poca pazienza, "vabbè fai come ti pare, io non voglio perdere tempo, se non hai niente da dirmi ti saluto" gli do le spalle e continuo per la mia strada, fin quando poco dopo non mi raggiunge ed inizia a camminarmi di fianco senza fiatare. MA QUESTO È COGLIONE FORTE OH CHE CAZZO VUOLE DA ME?!
Cerco di far finta di ignorarlo, poi però rompo il ghiaccio "vuoi parlare o mi devi seguire per tutta la strada?" continua a rimanere in silenzio "sei proprio fastidioso" finalmente però apre bocca "scusa, hai ragione. Volevo solamente scusarmi con te per come mi sono comportato prima, secondo me sei una ragazza molto simpatica, ma non sto passando delle belle giornate quindi sto un po' giù"
ah si, non me ne ero proprio accorta!
"ah mi dispiace, spero non ti sia successo niente di grave" sospira "no di grave niente, ho solamente litigato abbastanza pesantemente con la mia ragazza, non vuole capire che io non la amo più gliel'ho cercato di spiegare in tutti i modi, ma continua a tartassarmi rovinandomi le giornate, a volte ho anche l'impressione che mi segui è diventata davvero insopportabile... vabbè ma alla fine a te non ti fregherà nulla, scusa però avevo bisogno un po' di sfogarmi" "no macché tranquillo, anzi mi dispiace che ti sia ritrovato come ragazza una stalker!" Cerco di ironizzare e accenna un sorriso "senti, cambiamo argomento, ti va se ti accompagno a fare un giro per la città?" Mi ha fatto un sacco piacere quella domanda, non so perché ma un lato di me è come se non aspettasse altro, ma cerco di non darlo a vedere "come vuoi" "se ti fa piacere, vengo volentieri", annuisco e lui sorride, io ricambio con un po' di imbarazzo perché non mi aspettavo proprio che avesse un sorriso così bello, iniziamo a parlare e noto come fin da subito si fidi di me, mi ha raccontato tranquillamente molte sue cose anche più private, sembra davvero un bravo ragazzo, mi sento quasi in colpa ad averlo giudicato male all'inizio, ci troviamo a piazza maggiore, ci fermiamo un attimo perché volevo scattare qualche foto, sono incantata da quella piazza che nella sua semplicità mi piace un sacco. Ad un certo punto sento Cesare urlare da dietro "CAZZO ELISA!"

|How I Met Your Father| Cesare Cantelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora