Nella's Lullaby

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Harry's P.O.V.

È tardi, molto tardi.

Eppure non riesco a riprendere sonno, fisso la fialetta che mi ha lasciato il professore, me la rigiro fra le mani.

Dovrei berla e cercare di riprendere il mio sonno, ma qualcosa mi blocca dal farlo.

Non mi va di richiudere gli occhi.

Nonostante sappia bene gli effetti della pozione, ho il terrore di vedere le grosse mani di mio zio sul mio corpo poco dopo che la mia vista offuschi tutto ciò che mi sta circondando.

Poso la pozione per evitare di romperla e facendo attenzione a non svegliare nessuno prendo la mia chitarra ed esco, le 3 sono passate  nessun professore è di ronda.

Comunque per precauzione il mantello lo porto.

Mi avvio verso il lago nero a passo spedito e mi siedo sulla riva.

Tolgo dalla custodia il mio fantastico gioiello e accavallo la gamba destra sulla sinistra, per poi prendere lo stremento.

Ricordo che quando ero piccolo, nel numero 7 di Privet Drive, c'era una ragazza, aveva 15 anni, mentre io ne avevo solo 11, era appena passato il mio primo anno ad Hogwarts e lei stava passando l'estate da una sua zia.

Dudley la amava.

Era una ragazza stupenda, Bruna, alta, formosa, simpatica, dolce... come potrei mai descriverla?

Come un angelo.

Lo era veramente.

Nonostante tutti volessero passare del tempo con lei, lei amava stare con me nonostante tutti mi evitassero.

Era lei ad avermi fatto amare la musica, era lei ad avermi insegnato a suonare,io le volevo bene.

Era una ragazza fantastica, nonostante la sua vita a casa non fosse delle più facili, lei si mostrava costantemente allegra.

Mi ricordo che la notte prima che partisse per tornare in Italia, chiese di incontrarci e mi donò la sua chitarra, sorridendomi e promettendomi che non si sarebbe mai scordata di me.

Per ringraziarla, io non avevo altro da darle che una melodia, la sua melodia.

La Ninnananna del mio angelo, di Nella.

Ricordo bene che i giorni seguenti alla sua partenza furono difficili da superare, ma mai quando arrivò alla zia la notizia che Nella si fosse buttata dal balcone della sua camera da letto, a volte credevo che suonando quelle note lei sarebbe tornata a tenermi compagnia.

Pizzicai le corde per sentire se fosse scordata o meno, per poi iniziare lentamente la mia melodia, aumentando sempre più la velocità, finché non sentì calde lacrime solcarmi sul volto.

Le asciugai subito, perché erano immotivate.

La sento vicina, so che è lei che sta aiutando a fare andare le cose dalla mia parte, mi piace immaginare che sia lei ad avermi fatto scordare il diario e spingere Severus a raccoglierlo e leggerlo facendolo smettere al punto che non abrebbe dovuto vedere.

Sono sicuro che ora sia felice, nulla era stato facile per lei, a volte mi sono chiesto se non fosse meglio farla finita per rivederla, per vedere mamma e papà, ma ora so che la parte più brutta è finita, non dovrò più stare con Zio o Dudley.

Mi ricordo che spesso io e Nella ripetevamo come un motto "quando tocchi il fondo, le scelte sono due, o risali, o affoghi".

Forse adesso riuscirò a risalire.

Oppure fallirò, ma non si sa, inizio a pensare che ci sia speranza anche per un mostro come me.

Vorrei tanto poter urlare e sfogare le lacrime che minacciano di cadere copiose, ma decido di tornare nel dormitorio chiudendo mente e pensieri.

Angolo autruce

Li so questo capitolo non sta né in cielo né in terra, è piccolo, ho aggiunto un personaggio che avrei potuto non mettere, ma mi andava di mettere un personaggio amico nell'infanzia di Harry💕

An Heart Made Of Ink|| Snarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora