trust me

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Harry's P.O.V.

Quando apro gli occhi sono accoccolato su una poltrona degli alloggi di Severus, siamo nei sotterranei e non c'è il minimo raggio di sole, non saprei assolutamente dire che ora è, non mi va di uscire mentre lui dorme, quindi lascio stare l'orario.

In fondo, è anche sabato, quindi potrebbe essere anche metà mattina e non avrei perso neanche una lezione.

Immagino che se fosse stato un'altro giorno della settimana Severus non mi avrebbe permesso di fare tardi a delle lezioni, anche se teoricamente sta dormendo anche lui se non fosse stato sabato sarebbe riuscito a svegliarsi e svegliarmi? Oppure avrebbe fatto perdere alcune ore di pozioni a degli studenti mentre io avrei perso le mie, in fondo a volte capita che anche i professori si assentino e con tutto questo casino degli ultimi giorni, non penso che gli dispiacerebbe staccare un secondo dalle lezioni e potersi riposare.

Mi avvicino lentamente a lui per guardarlo un pò meglio da vicino, non ero mai riuscito ad avvicinarmi tanto a lui per poter notare alcuni piccoli dettagli da aggiungere a tutti i ritratti che avevo fatto durante le sue lezioni a distanza o mentre ero fuori a riposarmi in giardino mentre cercavo di ricordare perfettamente il suo volto, non che ci sia tiuscito benissimo, sono bravo a disegnare soltanto le cose che mi trovo d'avanti.

Butto un occhio alla scrivania, trovo qualche foglio bianco e prendo una penna e dell'inchiostro non trovando una matita, vorrà dire che farò più attenzione a non sbagliare.

Mentre dorme Severus non ha la sua solita aria truce  è molto bello e rilassante da disegnare come soggetto.

È rilassato, chissà se starà sognando qualcosa, se lo sta facendo mi piacerebbe sapere cosa sta sognando, deve essere un bel sogno da com'è tranquillo.

Non ricordo l'ultima volta che ho fatto un sogno che non fosse un incubo, solitamente al mio risveglio non ricordo mai nulla, ma in fondo meglio così, pensando ai miei sogni mi viene in mente solo una canzone, la colonna sonora di un film che avevo visto da piccolo con Dudley e Zio Vernon, più che altro ero riuscito a piazzarmi in un punto strategico dietro la poltrona per riuscire a guardarlo con loro senza essere cacciato via, il film era Donnie Darko, mi inquietò tantissimo a quell'età e un pezzo della canzone finale recitava:

"The dreams in which I'm dying are the best I've ever had"

Molto vera e dolorosa da accettare, quella canzone in realtà dice molto su di me.

Continuo il mio schizzo del volto di Severus sulla pergamena, non è il mio miglior lavoro ma non sta uscendo affatto male.

Noto che si è mosso leggermente.

Mi alzo di scatto cercando ri riposare il più velocemente possibile la penna e l'inchiostro sulla scrivania e mi guardo in torno per far sparire il disegno mi la sua voce mi fa bloccare.

《Pot... Harry... Cosa stai facendo?》

Non ho il coraggio di girarmi.

《I-io... p-pr-professore... n-non lo f-f-farò... p-più...》

Devo tranquillizzarmi, devo prendere un respiro e stare calmo.

Noto che si avvicina a me e mi rannicchio su me stesso per evitare che mi colpisca, ma lui si limità ad abbracciarmi.

Dopo pochi secondo rilasso i muscoli delle spalle e delle braccia.

《Hai pensato che ti avrei colpito?》

Arrossisco.

《Perché avrei dovuto farlo? Non esiste ragione al mondo per la quale potrei picchiarti Harry.》

Tendo la mano con il disegno ormai stropicciato verso di lui.

《È... molto ben fatto》

Lo guardo per un secondo negli occhi cercando il minimo segno di sarcasmo, niente.

《Harry, non ti alzerei mai le mani contro e ancor meno per aver fatto un mio ritratto.》

Annuisco e torno a sedermi sulla poltrona cercando di evitare in tutti i modi il suo sguardo, non penso che riuscirei a sopportarlo.

Ho avuto seriamente paura che si arrabbiasse con me per un disegno?
Ora come minimo penserà che non riesco a fidarmi di lui e... non è per niente vero.

《Harry...》

Si mette per terra d'avanti a me e per un secondo rimango bloccato, sto sognando? Severus Snape si è veramente inginocchiato d'avanti a me?

Certo nei miei sogni lo ha fatto qualche volta con un anello di diamanti, ma...

Mi alza il mento con tre dita e mi fissa negli occhi, sono abbastanza sicuro di essere ad un secondo dallo sciogliermi.

《Guardami negli occhi Harry, ti prometto che farò di tutto per fare in modo che tu possa fidarti di me》

Io mi fido di te.

《Ho fatto molti errori e molti li ho fatti proprio con te, ma sto veramente facendo il possibile》

Lo so, lo hai promesso a lei.

《So che deve essere difficile, ho tradito tua madre l'unica che fino ad ora ha avuto fiducia in me e non sono sicuramente la prima scelta fra le persone alle quali affideresti la vita, ma... fidati Harry》

"Non ha tradito la sua fiducia e lei è la prima persona che si è offerta per salvarmi, lo ha sempre fatto, non so a chi più di lei affiderei la mia vita"

Vorrei riuscirglielo a dire, ma la mia bocca mi impone di non farlo.

《Puoi anche rispondermi se vuoi...》

Io...

《Va bene, non preoccuparti, preparati, saliamo a fare colazione fra poco》

Colazione?

Va verso quella che sembra la sua camera da letto.

《Io... mi fido di lei》

La voce mi esce come un bisbiglio, probabilmente non ha neanche sentito anche se... noto che ha un sussulto e si blocca un attimo, poi entra nella stanza e si chiude dentro.

Quando esce pochi minuti dopo ha addosso la sua monotona tunica nera e il suo mantello.

《Esco prima io, raggiungi la Sala Grande poco dopo di me.》

Tutte queste precauzioni?

Come se qualcuno vedendoci entrare quasi insieme potesse pensare anche lontanamente che ci possa essere qualcosa sul bambino sopravvissuto e il pipistrello dei sotterranei.

《Pensavo che voi grifonidioti avesse trovato qualche nomignolo migliore di "Pipistrello dei sotterranei"》

Arrossisco di colpo.

Mi ha letto i pensieri?!

E se lo avesse fatto anche prima?

《Non mi piace che tu invada la mia privacy così.》

《A volte mi capita di leggere i pensieri degli altri》

Scuote le spalle.

《Non farlo con me.》

Si acciglia e io cerco di fare di tutto per non pensare a quanto sia sexy questa sua espressione fallendo miseramente e sperando che non abbia veramente continuato a leggermi nei pensieri.

《...per favore》

《Va bene dai, ora datti una sistemata e sali.》

Annuisco e lo vedo uscire dai suoi allogi, poi vado a sciacquarmi la faccia e sgattaiolo via con addosso il mantello di mio padre.

An Heart Made Of Ink|| Snarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora