Legami indissolubili [completo]

Capitolo 8

Firenze, 16 marzo 2019

Arianna avrebbe voluto rispondere a quella richiesta di perdono, ma lui non gliene lasciò il tempo. Le sue labbra esigenti le toglievano il respiro mentre una mano la teneva avvinta a lui e l'altra risaliva dal fianco, premendo sulla camicetta fino ad afferrare con urgenza un seno. Stretta nell'abbraccio e bramosa di qualcosa di più, lasciò scivolare le mani sul suo fondoschiena sodo. Inebriata e incoraggiata da quel bacio profondo e sensuale lo afferrò con decisione. Giovanni avvertì una scossa di adrenalina per quel tocco audace e inaspettato. Era trascorso davvero molto tempo dall'ultima volta che una donna lo aveva eccitato come riusciva lei.

Arianna sosteneva il suo bacio con lo stesso desiderio represso, aggredendo quando lui si ritirava e accogliendolo quando era lui ad attaccare. Sentiva le labbra formicolare e i suoi capezzoli duri sfregare contro il reggiseno. Il suo fondoschiena era strepitoso, le carezze di Arianna lo spinsero verso di lei e avvertì la sua eccitazione. Quel particolare la rese ancor più coraggiosa. Percorse il suo fianco col palmo teso e una volta davanti, mentre lui afferrava l'altro seno, lei passò la mano per tutta la sua lunghezza.

A quel tocco provocante, Giovanni trattenne il fiato, si scostò e la guardò con occhi velati di desiderio accompagnati da un sorriso malizioso.

- Si comporta così una signorina aristocratica? - mormorò con voce roca passando lo sguardo ardente su ogni parte del suo volto, questa volta apertamente, senza più doversi nascondere. Arianna sentì una scossa lungo la schiena per quegli occhi famelici, che sembravano volerla mangiare, ma se quell'uomo pensava che si sarebbe intimorita, si sbagliava di grosso. Per sottolineare il suo pensiero, strinse la mano sul cavallo dei pantaloni riempiendo il palmo della sua eccitazione. Un sorriso compiaciuto inarcò le sue labbra.

Giovanni socchiuse gli occhi, godendo della sua audacia e spinse il bacino verso di lei. Arianna unì la seconda mano e le lasciò scivolare su e giù sopra il tessuto. Lui, in balia di quel tocco sfrontato, fece due passi verso il muro accanto alla porta e calò di nuovo sulle sue labbra arrossate e turgide. Lei era già pronta ad accoglierlo, la lingua morbida e succosa si intrecciò alla sua in quella danza sensuale che acuì tutti i loro sensi. Giovanni abbassò le mani per sollevare la gonna e scoprì che indossava le autoreggenti. Una mano scivolò immediatamente in mezzo alle cosce, fino al tessuto dell'intimo. Strusciò le dita avanti e indietro allo stesso ritmo con cui lei si muoveva sul suo membro duro. L'altra mano corse al seno, sganciando bottoni, scostando tessuto e infine facendo uscire la carne rosa e rigonfia.

Arianna sospirò contro la sua bocca quando le sue dita iniziarono a stuzzicarla, chiuse gli occhi e appoggiò la testa al muro. Era così tanto tempo che non faceva l'amore con qualcuno e lui racchiudeva tutto ciò che lei desiderava. Ondeggiò il bacino a ritmo delle sue dita mentre il tessuto si bagnava dei suoi umori. Slacciò la cintura dei pantaloni e un po' impacciata riuscì a raggiungere l'interno. Il suo membro era bollente, duro e svettava oltre l'intimo. Arianna sentì Giovanni irrigidirsi quando lei lo afferrò con decisione.

Come una sorta di rivalsa, l'uomo scostò le sue mutandine ed esplorò il suo sesso bagnato, cercando immediatamente il nucleo che scoprì turgido ed esposto.

Arianna gemé a quel tocco approfondito mentre la bocca di lui le riempiva il collo di baci, piccole scariche elettriche che arrivavano fino al suo inguine. Aprì gli occhi incontrando i suoi, languidi e brillanti, ansimava preso dall'eccitazione e anche lei aveva il fiato appesantito. Mentre lei accarezzava la sua punta, Giovanni la sorprese infilando un dito dentro. Arianna inarcò la schiena e quando tornò a guardarlo, la sua espressione era di supplica. Giovanni fece entrare e uscire il dito più volte, sfregando col pollice il fulcro al centro. Non era sicuro di riuscire a fare ciò che voleva, non aveva più vent'anni, ma sarebbe morto prima di tirarsi indietro.