Legami indissolubili [completo]

Capitolo 2

Milano, 12 gennaio 2019

L'unica nota positiva di quella serata consisteva nel fatto che Angelo l'avrebbe accompagnato. Era certo di riuscire a tenere a bada madri e padri che avrebbero cercato di appioppargli le proprie figlie, compresa la contessa Corsini, che non perdeva occasione per fargli trascorrere del tempo con la figlia Chiara. La giovane, poco meno che trentenne, aveva sicuramente altre mire che non essere costretta a sposare un quasi cinquantenne dalla cattiva reputazione, sebbene ciò che interessava le famiglie erano le sue sostanze e le alleanze che avrebbero potuto ottenere unendosi al suo casato, non certo il suo carattere.

- Hai intenzione di svignartela anche questa volta? - lo interrogò Angelo sottovoce mentre facevano il loro ingresso nella grande sala. Lasciarono guanti bianchi e tuba al servitore in livrea che apparve accanto a loro. Un quartetto di archi diffondeva una musica dolce, l'allestimento era sobrio e di gran classe, come c'era da aspettarsi dalla contessa Corsini, sui toni panna e lilla, che riprendevano come un'eco il logo dell'associazione benefica protagonista della serata.

- Ovviamente - ripose Giovanni con un sorriso in tralice. Non aveva alcun interesse a perdere il suo tempo lì, in quel momento avrebbe potuto essere già a Milano.

Il loro ingresso attirò l'attenzione di alcune persone che iniziarono a parlottare. Oltre alla maggior parte delle famiglie nobili italiane, c'erano molti imprenditori di rilievo, commercianti, esponenti politici e delle varie categorie professionali di prestigio come avvocati, notai, medici, attirati come mosche affamate dal miele più dorato e dolce.

- Lo scapolo più ambito d'Italia è arrivato - sghignazzò Angelo facendo passare lo sguardo sui gruppi di curiosi che bisbigliavano.

- Ma quale scapolo? Ci sono giovani più attraenti e ricchi di me - replicò freddamente Giovanni mentre si dirigeva dalla padrona di casa ignorando qualsiasi altro cenno di richiamo.

La contessa Corsini indossava un bellissimo abito da sera blu notte che si adagiava perfettamente alle sue forme longilinee nonostante i suoi settant'anni. I capelli raccolti scoprivano il collo in cui solo qualche ruga aveva iniziato a fare la sua comparsa. La figlia Chiara, l'ultima di cinque, era ovviamente accanto a lei e il suo volto si illuminò alla vista dei due uomini che si stavano avvicinando.

- È evidente che stia arrossendo a causa tua, amico mio. Dovrai fare qualcosa in merito prima o poi - sussurrò Giovanni celando un sorriso malizioso dietro il palmo della mano. La ragazza indossava un abito color cipria che lasciava le spalle scoperte. Il volto era una versione più giovanile di quello della madre, ovale, con un trucco leggero ad esaltare le linee delicate. Un delizioso rossore soffuso scaturito dalle guance aveva reso ancora più sbarazzina la sua espressione. I capelli dorati erano raccolti all'indietro con uno stile più semplice ma similare alla pettinatura della madre, trattenuti da una meravigliosa spilla a forma di farfalla. Angelo evitò di guardare la giovane e si concentrò sulla contessa.

- Giovanni! - lo salutò con calore la contessa abbandonando i suoi precedenti interlocutori - Galante come sempre, sei venuto prima a salutare una vecchia signora - lo adulò posando un bacio sulla sua guancia.

- Non vedo anziani qui, solo una principessa - rispose Giovanni afferrandole delicatamente i gomiti con le mani.

- Sai che non posso usare quel titolo! - negò la contessa arrossendo come una scolaretta, sebbene un ramo della famiglia potesse veramente fregiarsi di quel titolo nobiliare.

- Ed è una vera ingiustizia, infatti - concordò lui spostando l'attenzione sulla ragazza - Buonasera Chiara - la salutò cordialmente. Lei rispose arrossendo e spostando lo sguardo su Angelo - Oh, che maleducato! - disse Giovanni fintamente dispiaciuto - Questa sera sono accompagnato dal mio caro amico, l'avvocato Michelangelo Ferrari -