Firenze, 16 marzo 2019
L'appartamento che Arianna aveva scelto sei anni prima aveva una seconda camera che lei aveva trasformato in studio. Era lì che lavorava, faceva ricerche e, a volte, dormiva. Quando veniva assunta, le fasi finali e conclusive delle sue analisi avvenivano negli uffici di chi le commissionava il lavoro, quindi la telefonata di quella mattina aveva completamente ribaltato le sue abitudini: Giovanni Aliprandi era a Firenze e voleva approfittare dell'occasione per discutere del file che lei gli aveva anticipato via mail.Appoggiò la fronte sulla scrivania picchiandola più volte e maledicendosi per non aver avuto lo spirito di replica alla sua proposta, per esempio consigliando di incontrarsi in un locale tranquillo. Sollevò la testa con espressione disperata e guardò l'orologio sulla parete di fronte. Un macigno le crollò in testa. La casa avrebbe dovuto essere pulita a fondo per accogliere degli ospiti, mentre lei lì ci viveva e l'unica ospite che aveva era Chiara, la quale non guardava minimamente al suo disordine.
Mentre le lancette dell'orologio si muovevano inesorabili, le venne un'idea geniale. Si alzò di scatto, raccolse tutti i documenti, chiuse il portatile, lo scollegò e lo inserì nella valigetta insieme alla cartellina, afferrò la chiavetta e il power bank e li gettò dentro. Schizzò in bagno e si fece una doccia veloce senza lavarsi i capelli, mascara, rossetto, alle orecchie i due diamanti di sua nonna e una spazzolata rapida per ravvivare la chioma. Prese una camicetta bianca dall'armadio e il tailleur grigio giacca e gonna; calze chiare e décolleté nere, come la valigetta e la borsa. Soddisfatta del risultato, afferrò cappotto e sciarpa, prese le chiavi di casa, spense tutto ed uscì di corsa.
Mentre attendeva l'ascensore, indossò il soprabito nero e la sciarpa panna, riordinò la massa di capelli che si impigliavano sempre dovunque e respirò un paio di volte rapidamente. Quando uscì nell'atrio a piano terra, aveva tutto sotto controllo, era l'erede di una grande famiglia aristocratica e stava incontrando un cliente per condividere con lui il lavoro per cui era stata pagata; fuori il sole splendeva, sebbene facesse freddo, il marciapiede era affollato e un piacevole odore di caffè permeava l'aria: teneva saldamente la situazione in pugno!
Arianna si fermò e guardò da una parte e dall'altra finché lo vide. Giovanni Aliprandi scese dal taxi parcheggiato poco più avanti e ogni sua certezza crollò. Il cappotto grigio che indossava sembrava disegnato su di lui, era aperto sul davanti e quando si voltò verso di lei sotto la sciarpa era ben visibile la camicia azzurra, tirata sui pettorali. La donna deglutì prima che lui arrivasse sentendo le gambe tremare incontrollabilmente.
Giovanni sorrise andando incontro ad Arianna. L'aveva già notata, sotto il portone del palazzo che Costa aveva indicato come il suo studio. Sebbene sul marciapiede ci fossero molte persone, era impossibile che passasse inosservata. Dovette fare uno sforzo notevole per non squadrarla di nuovo da capo a piedi. I capelli un po' disordinati, la sciarpa morbida e candida, il tailleur che la fasciava appena visibile dal cappotto aperto restituivano una visione deliziosa, accentuata dalle lunghe gambe sottili e dritte.
- Buongiorno Arianna - la salutò affabile fermandosi a due passi da lei.
- Ciao Giovanni - ricambiò la donna con un sorriso cordiale.
- Non vedo l'ora di discutere con te circa alcuni punti della tua relazione - disse realmente elettrizzato - Questo è il tuo studio? - chiese spostando lo sguardo oltre il portone del palazzo.
- A proposito di questo, sì, è il mio ufficio, ma ho pensato che sarebbe più suggestivo parlare in un luogo che ha visto secoli di arte dei vinattieri! - esclamò col suo miglior sorriso.
Giovanni la scrutò sospettoso e al suo silenzio, Arianna riprese.
- Andremo a casa, così potrò farti vedere il nostro palazzo e potremo rovistare fra i cimeli in soffitta - aggiunse avvicinandosi di un passo - L'altra volta mi hai chiesto se avessimo qualcosa del Rinascimento e ti assicuro che ci sono casse e casse di oggetti e pergamene! - gli promise sperando che la sua spiegazione fosse convincente. Qualsiasi cosa pur di non salire nel suo appartamento.
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Legami indissolubili [completo]
RomanceDue omicidi, uno nel 1478 e uno nel 2015 troveranno la giusta soluzione grazie ai due protagonisti che, incontratisi per caso, si innamoreranno condividendo un'ardente passione. La storia è ambientata in Italia fra Milano e Firenze. Le vicende sono...