Capitolo 12

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Milano, 31 marzo 2019



Il giorno seguente, Arianna alle 9:00 partì da Firenze sul Frecciarossa 9508 diretta a Milano. La sua testa era un guazzabuglio di idee e pensieri. Inizialmente era decisa a raccontare tutto a Giovanni, perché meritava di conoscere la sua scoperta. Poi, stimolata anche dall'aiuto che avrebbe ricevuto da Duccio Pacini, aveva deciso per ora di non dirgli niente, soprattutto per non alimentare false speranze, e anzi avrebbe indagato in separata sede. Lo avrebbe rassicurato circa il loro rapporto nel futuro, perché in un modo o nell'altro lo avrebbe riscattato agli occhi di suo padre, visto che anche la madre era dalla sua parte. In seconda battuta avrebbe dovuto ottenere quella foto di cui le aveva parlato dove Nicola vendeva al mercante lo scrigno.

Espirò il fiato e mosse la testa per liberare il collo dalla tensione. Prese il cellulare e dalla rubrica scelse il contatto di Andrea Costa. Esitò per un istante prima di selezionarlo, afflitta dai sensi di colpa, poi scosse la testa e lo chiamò. Il segretario rispose prontamente con una nota meravigliata nella voce.

- Signorina Antinori, che piacere sentirla - la salutò appena la connessione venne stabilita.

- Buongiorno Andrea, la chiamo per chiederle un favore - esordì Arianna schiarendosi la voce - Vorrei fare una sorpresa a Giovanni, lei potrebbe aiutarmi? - dall'altra parte ci fu qualche secondo di silenzio.

- Se posso, volentieri - acconsentì lui.

- Sono sul Frecciarossa che arriverà a Milano Centrale alle 10:40 e vorrei raggiungerlo, potrebbe darmi il suo indirizzo? - il segretario fece un'altra pausa e Arianna poteva immaginare gli ingranaggi che giravano a mille mentre cercava un modo per non tradire il suo capo e accontentare lei.

- Le farò trovare un autista alla stazione che la accompagnerà all'appartamento in centro. In questo fine settimana non ha appuntamenti in agenda ed io non conosco i movimenti della sua vita privata, ma venerdì sera abbiamo lavorato lì - rispose Andrea e Arianna arrossì voltandosi verso il finestrino al ricordo della telefonata che avevano avuto.

- Sarebbe molto gentile da parte sua e io lo apprezzerei molto - lo ringraziò lei - Inoltre le chiedo un ulteriore favore... - ma Andrea la interruppe.

- Non si preoccupi, se vuole fargli una sorpresa non sarò certo io a rovinarla - la precedette sorridendo e immaginando la sorpresa del suo capo.

- Lei è davvero un angelo -

- Dovere - rispose il segretario con tono gentile - A presto e mi chiami se dovesse sorgere qualche problema -

- Grazie, se dovessi trovarmi in difficoltà approfitterò della sua disponibilità - acconsentì Arianna - Oh, se dovesse sentire Chiara me la saluti, è qualche giorno che non la sento - aggiunse curiosa di sentire la sua reazione. Lunedì sera l'amica l'aveva chiamata piangendo a dirotto e confessandole di aver tradito Michelangelo Ferrari con l'amico di Giovanni Aliprandi e quando lei aveva obiettato che non c'era nulla da tradire in quanto Michelangelo non sapeva neanche che esistesse, lei aveva pianto per un'altra ora, ammettendo alla fine che Andrea Costa era dolce, carino e... dotato. Qualche secondo di attesa confermarono ad Arianna che anche per Andrea, Chiara non era stata l'esperienza di una notte.

- S-Sì, certo, gliela saluterò senz'altro - balbettò, una reazione completamente diversa dal modo composto con cui aveva gestito il resto della telefonata.

Arianna sapeva che si sentivano a telefono ogni sera e che Chiara era molto coinvolta. Sarebbero sicuramente stati in grado di gestire le origini non nobili del segretario ed era contenta che l'amica potesse smettere di venerare un uomo che non la considerava né mai l'avrebbe fatto.

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