1. Flashback

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Il mio corpo trema dal freddo, nonostante mi stringa con tutte le mie forze al cappotto. La strada del ritorno pare interminabile. Le automobili sfrecciano veloci accanto a me, alzando una miriade di neve soffice che mi colpisce in pieno viso. Maledizione. Mentre spero con tutto il cuore che quelle auto si schiantino contro qualche palo, aumento il passo. Il tempo trascorre lentamente, cosa che mi fa innervosire. Sto svoltando in una via che porta alla mia abitazione quando un "Bea" gridato da quacuno mi fa voltare di scatto.

No!! Non può essere!

-Bea- mi corre accanto, con un evidente fiatone -Accidenti come sei veloce!-

-Come mai non sei caduto sul ghiaccio, Gabriele?!- ribatto, andandomene. Gabriele. Il mio ex-fidanzato.

-Bea, aspetta!!- mi urla da dietro, ma faccio finta di non sentirlo.

-Bea!- mi prende per il braccio e mi fa voltare verso di lui.

-Non mi toccare!!- strillo. Mi allontano, rimanendo con gli occhi fissi sui suoi.

-Senti è stata una cazzata, okay? Mi dispiace - dice, urlando. -Perché mi hai mollato? Stavamo così bene insieme. Non mi hai più richiamato porca troia!! E mi hai pure bloccato!-

Le sue grida mi fanno sobbalzare, e i ricordi di quel giorno fanno troppo male.

#Flashback
-Bea, allora che facciamo per oggi?!- mi chiede Alessia, una mia compagna di classe.
-Tocca a te decidere!- rispondo sorridendo.
-Allora potremmo incontrarci a casa mia... I miei non ci sono e...-
Mi volto a guardarla. I suoi occhi sono sbarrati. Prima di guardare il punto che stava fissando, prima di fare qualunque cosa, Alessia mi prende per mano e mi porta dietro ad un muro -Ale, ma che...-
-Sta zitta!! Senti, se io ti dico una cosa mi prometti che non guardi?! Non voglio farti soffrire ancora di più!! Okay?-
-Okay un cazzo. Sei impazzita?!
Si volta a guardare lo stesso punto di prima. Non ci vedo più dalla rabbia. Che stava blaterando?! -Bea, no!!- mi dice, ma ormai è troppo tardi. Ciò che vedo mi fa crollare. Il mio ragazzo, Gabriele, sta baciando un'altra tipa. Le gambe mi tremano involontariamente e ho paura di cadere. Mi aggrappo al muro per non crollare definitivamente. Gabriele, bello come sempre, con gli occhiali da sole sui capelli biondi e abbronzato più del solito, gli occhi azzurri chiusi, mi sta tradendo con una poco di buono, per non dire altro. I capelli della tizia sembrano una carota marcia e quella faccia da culo che si ritrova mi fa venire il voltastomaco. Ma non mi volto. Non sono codarda, voglio vedere fin dove arriva. Sento Alessia che mi sta chiamando, ma la ignoro. Voglio vedere la sua faccia quando si stacca da quella sanguisuga. Dopo un lasso di tempo che pare un'eternità staccano le loro labbra e lei gli sorride come un'oca in calore. Non so nemmeno se esista questa espressione ma non mi importa perché mi sto concentrando su Gabriele. Sorride. Si passa una mano fra i capelli e arriva lei che con la sua mano del cazzo glieli scompiglia tutti. Mentre penso a tutti i posti nei quali potrei ficcare quella mano, Alessia mi sta strattonando così forte che mi tocca voltarmi verso di lei. Nei suoi occhi nocciola intravedo il mio riflesso spento. Mi tocco la guancia e mi ritrovo la mano bagnata. Sto piangendo. Non me ne sono nemmeno accorta. Rivolgo un ultimo sguardo a Gabriele. Si è appena accorto di me. Non poteva accorgersene prima di baciare quella troietta? Non poteva avere solo me? Me e basta. Ad un certo punto vedo tutto offuscato. Non c'è più Alessia, non c'è più la scuola, non c'è più il terreno sotto ai miei piedi: c'è solo lui, che sta correndo verso di me. Non riesco a reggere il suo sguardo, così mi volto dall'altra parte e corro. Corro, sentendo dietro di me i passi di Gabriele. Non mi fermo. Sfortunatamente la mia resistenza dura pochi minuti e mi ritrovo senza fiato. Non devo scappare dal problema. Devo affrontarlo. Mi volto verso il mio ragazzo. Ora Ettore domatore di cavalli dovrà affrontare le sue paure e farsi onore di fronte al Pelide Achille. I nostri occhi si fissano per qualche secondo, prima che Gabriele inizi con le scuse.
-Bea non è come pensi, te lo giuro! Io la conosco a malapena quella... Io... Sei tu la mia fidanzata, chiaro? Non mi frega delle altre...-
Continua così per qualche altro minuto interminabile, anche se io non sto minimamente ascoltando. Sto fissando le mattonelle del marciapiede, sperando che si apra una voragine e che mi risucchi nell'oscurità della Terra. Alzo lo sguardo verso di lui, con la vista appannata per le lacrime che mi stanno assalendo e pronuncio sottovoce: -Con me hai chiuso.- e mi volto, andandomene.

-Perché non ti ho richiamato?! Ma cosa cazzo credi che avrei fatto? Finta di niente? Credi che ci sia rimasta bene a vederti limonare con una troia?! Fanculo, Gabriele. Non ho intenzione di starti ad ascoltare! Sai dove te le metto le tue scuse del cazzo? Devi lasciarmi stare non voglio più soffrire per colpa tua!! L'Amore con la A maiuscola non è farsi una tipa per poi tornare a fare il cucciolone dalla sua ragazza. L'Amore non è tradire volontariamente. L'Amore non sono cuoricini e pinguini del cazzo che si mandano tramite whatsapp! L'Amore non è questo!! Non lo è, cazzo!!- sento gli occhi che mi bruciano e la gola secca.

Gabriele mi fissa sorpreso. Probabilmente non si aspetta una risposta del genere. Fanculo, sono solo sincera.

-E... Alla fine qual è la morale?!- mi domanda.

-La morale è che non c'è nessuna favola.-

Mi allontano, lasciandolo come l'ultima volta. Ma questa volta è per sempre.

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Bonjourr!!!!

Primo: Grazie di cuore a chi sta leggendo questa storia!!! ♥

Secondo: La frase del pinguino del cazzo l'ho trovata in un video di Francesco Sole :')

Terzo: Nel prossimo capitolo conoscerete il ragazzo misterioso dagli occhi azzurri-verdi! Muahahha :)

Vi voglio bene ♥

CrystalScar23

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