17. Heartbeat

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Spazio Autrice

Buone festeee!!! Tra un po' è Natale!
E siamo arrivati al finale ragazzi!! Madò ho paura; paura di non rispettare le vostre aspettative! Spero di scrivere bene e, chissà, magari anche di farvi emozionare ♥
In verità avevo intenzione di pubblicare il capitolo il 25 dicembre, ma dato che oggi mi sento di buon umore ho deciso di aggiornare!
Questo sarà il vostro regalo da parte mia *.*
Farò poi un capitoletto dedicato ai ringraziamenti e alla pubblicità ma ora non mi dilungo e vi lascio al capitolo!!
Buona lettura Zuccherini ♥
CrystalScar23

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-Signorina Martinelli!!-

Alzo la testa di scatto e ciò mi provoca un forte male alle tempie. -Cazzo- borbotto ancora dolorante. Mi osservo attorno e scopro di essere in classe. Ho gli occhi di tutti i miei compagni puntati addosso, ma come sempre me ne frego e sfido la professoressa in uno sguardo irritato.

-Che vuole?- domando sfacciata, alzando gli occhi al cielo.

-Come si permette!! Non solo resta in bagno per un'eternità, ma poi si addormenta addirittura durante la lezione.-

Corrugo le sopracciglia. Bagno? Quale bagno?

-Io non ricordo di essere andata in bagno- dico sorpresa.

-Non ti ricordi nemmeno di essere a scuola- sbraita un tipo della fila davanti. I compagni scoppiano a ridere ed io continuo a non capire. Mi gratto la testa confusa e appoggio i gomiti sul banco disordinato. Credo che quel tipo abbia davvero ragione.

Lancio uno sguardo alla mia vicina di banco, Claudia se non sbaglio, e le sussurro: -Che giorno è oggi?-

Lei schiude leggermente la bocca per la domanda inaspettata, ma poi risponde ugualmente. -15 gennaio-

La mia mascella cade a terra e mi manca il respiro per una manciata di secondi.

-Che.. che cosa?-

-Sei sorda?- mi chiede l'altra alla mia sinistra. -Vai da Amplifon, i primi 30 giorni è gratis!- e grida come una deficiente, provocando una risata da parte dell'intera classe. La professoressa fortunatamente ha smesso di darmi retta e sta cercando disperatamente di bloccare le risate e il casino provocato dagli alunni.

15 gennaio.

Come è possibile?

Osservo fuori dalla finestra.

Nevica.

Forte.

Alzo la mano e cerco di attirare l'attenzione della professoressa. Dopo svariate sbracciate e slogamenti, riesco ad incrociare il suo sguardo poco tranquillo.

-Prof!!- grido sovrastando le altre urla.

-Che cosa vuole?- la sua faccia ora è rossa dalla rabbia. Si calmi, non scoppi.

-Posso uscire?-

-Se lo scorda, signorina.- e torna sgridare le file davanti, che stanno preparando una guerra a base di carta appallottolata e pezzi di panini mangiucchiati.

Mi porto una mano sul cuore. Dov'è il mio battito cardiaco? Non lo sento. Non può essere.

Forse sono morta.

Quanto lo vorrei se ciò che penso è reale.

Inizio a tossire per sputare quella terribile sensazione di terrore ma niente; pervade nel mio corpo e si insinua come un virus in tutti gli organi del mio corpo e provoca dei brividi a tutte le mie cellule.

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