Nei giorni che seguirono l'entrata di Kathleen nello staff della Raimon Jr. High, la ragazza analizzó i comportamenti di Victor Blade.
Sul fascicolo che aveva avuto da Jude e Celia, non vi era scritto molto su questo misterioso ragazzo; quel che era certo, era che avesse una spiccata sicurezza in sè stesso e sul suo modo di giocare.
La mora si era avvicinata al giocatore senza dare nell'occhio di nessuno, grazie a piccoli gesti, come porgergli l'asciugamano a fine allenamento, a riempirgli la borraccia quando ce n'era bisogno o a dargli qualche consiglio.
Stava acquisendo la sua fiducia.
A discapito di come si volesse pensare, Victor non era poi così diffidente e scontroso: aveva anch'egli il suo lato gentile e a tratti compassionevole coi suoi compagni di squadra, ma lo esprimeva a modo suo, per mantenere la sua fama di "duro" che si era fatto.
Da un paio di allenamenti, peró, anche il ragazzo dalla chioma blu aveva iniziato a tirare occhiate alla soldatessa: per lo più la guardava con la coda dell'occhio, altre volte scrutava ció che confabulava con Jude o Mark.
Lei fece in modo di non far capire all'attaccante che si fosse accorta di quegli sguardi, mantenendo il suo solito atteggiamento.
Un giorno, finita la riunione di squadra, l'atleta prese a fissare incessantemente e con fare misterioso e arrogante l'Ufficiale proprio di fronte a lui; Kathleen non rimase impassibile, anzi, spostó le sue iridi azzurre sul ragazzo, assottigliandole appena a vedere la sua reazione.
Non si mosse.
Quando quello scambio di sguardi agguerriti si interruppe e i giocatori andarono a cambiarsi, l'Ufficiale uscii dalla sede calcistica, camminando molto lentamente e dirigendosi verso il suo posto sicuro, la Torre.
La bruna era addestrata a essere attenta e scaltra verso quello che la circondava, così si accorse subito che dei passi dietro di lei la stavano seguendo.
Procedette tranquilla fino a che non arrivó sul sentiero che portava in cima alla collina: si fermó, constatando non ci fosse nessuno oltre loro e si voltó di scatto, ritrovando gli occhi aranciati dell'adolescente.-Non ti facevo così furbo.- cominció a stuzzicarlo lei.
-E io non la facevo così ingenua.- Kathleen non di aspettava quel botta-risposta schietto, così si mise a ridere, squadrando Victor con aria di saccenza.
-Andiamo, Blade.-
Senza dire nulla fece come ordinatogli, seguendo l'ufficiale fino alla cima della collina; dalla Torre, lo spettacolo del sole al tramonto era più nitido che mai. -Perché mi seguivi?--Perchè si comporta in modo strano.- rispose nuovamente con schiettezza l'attaccante. -Voglio capire a che gioco stia giocando.-
-Pensi ch'io scherzi?-
-No ed è proprio per questo che volevo venire a capo di questa situazione.- un gelido vento invernale fece venire i brividi alla ragazza, i suoi capelli color del rame erano così sottili che, raffreddati dall'umidità, le parevano minuscoli spilli a contatto con la sua pelle.
Curvò le labbra in un sorriso con incoscienza e senza rendersene conto, mentre Victor, di fianco a lei, aggrottò un sopracciglio verso l'alto, forse perché non capiva i gesti dell'adulta di fronte a lui o forse per nervosismo.
Ci fu un silenzio quasi imbarazzante dopo quelle gesta: il più giovane fissava la militare, che davanti a lui le dava le spalle osservando il tramonto, una mano nella tasca della falpa, mentre dentro la sua mente viaggiavano mille domande che avrebbe potuto farle.-Sai, Victor...- a sentire il suo nome proprio, l'interpellato rimase di stucco. -Tu mi ricordi molto una persona.-
Finalmente gli occhi celesti di Kathleen rincontrarono quelli di lui, ma stavolta, in mezzo a quelle piccole paglie color del mare, vi era anche un lato di malinconia, tristezza. -Calcolatore, caparbio...avete esattamente le stesse caratteristiche ma avete un solo difetto...-
Si avvicinó di qualche passo al giocatore che la stava guardando confuso e infastidito allo stesso momento.
-Sei impulsivo.- sputó la sentenza la ragazza. -E questo ti porta a commettere degli errori.--Ho imparato a controllare il mio carattere, non penso mi porti problemi.-
-Anche io pensavo di aver capito ogni cosa quando mi sono arruolata in Marina...- la sottoscritta si sedette sulla panchina, lasciando uno spazio a Victor, che anche se con qualche indugio si sedette di fianco. -In veritá Victor non si smette mai di imparare.-
-Se è venuta per farmi la romanzina io non...- le parole del ragazzo furono bloccate quando la mano della donna si alzó, a interrompere il suo discorso.
-No, questa non è la mia intenzione.- disse con tono compiaciuto. -Ragazzo, tu hai delle grandi potenzialità e lo sai di per certo anche tu.- l'interpellato cominció a incupirsi, perdendosi nell'orizzonte. Kathleen continuó schietta il suo discorso. -Qualcosa peró ti impedisce di essere sereno, vero?-
Caló nuovamente un imbarazzante mutismo da parte di entrambi; poi, come risvegliatosi dal trance ma senza interrompere lo sguardo verso il Sole che calava, Victor parló.-Mio fratello.-
La ragazza aveva saputo qualcosa da Jude e Mark sulla situazione famigliare del ragazzo, ma preferii far sfogare il giovane.
-Ha perso l'uso delle gambe quando eravamo molto piccoli, e l'operazione che gli permetterebbe di camminare di nuovo è una spesa troppo elevata.--Sono sicura che se tuo fratello ti vedesse in queste condizioni non ne sarebbe felice. Tu ami il calcio, Victor, lo ti si legge negli occhi.-
-Lei ha mai provato una sensazione del genere?- sputó fuori tutto d'un fiato, come se finalmente anch'egli stesse cercando riparo nella fiducia che provava verso quella ragazza dall'aspetto autoritario.
Kathleen deglutii, nessuno si era mai più interessato al suo passato e per lei era un arduo argomento da trattare.
Ma forse sarebbe servito anche a lei.-Mio padre era Comandante della Marina.- cominció. -È anche per lui che ho deciso di arruolarmi. Anche se era sempre in viaggio non mi è mai mancato nulla, a parte mia madre che è morta quando ero molto piccola e nemmeno ricordo il suo viso.- soltanto nella prima parte della sua storia, il blu rimase sbigottito, senza parole e provó un forte senso di malinconia. -Andava in missione molto spesso, alcune di queste erano pericolose, ma non mi sono mai preoccupata, mi prometteva sempre di tornare a casa.- alla ragazza cominciava a morire la voce in gola e lo sguardo dall'orizzonte si spostó alle mani, che stava torturando fra di loro fra unghie e pellicine. -Mi ricordo ancora quando mi portava nei cantieri navali o al porto, facendomi appassionare al suo lavoro. È sempre stato fiero anche della mia dote calcistica e il mio animo atletico, si è sempre vantato di questo. Un giorno, una macchina della Marina Militare si fermó davanti a casa di mia zia, che mi ospitava quando mio padre partiva. Pensavo fosse tornato prima e mi avesse fatto una sorpresa, ma quando vidi due ufficiali con un telegramma e la divisa di mio padre sulle braccia, non c'è stato bisogno di chiedere.-
-Come è morto?- chiese, freddo e distaccato come al solito, l'atleta.
-La nave è affondata.- fu la risposta. -E un Comandante affonda sempre con la sua nave.- ripetè, consapevole che quel destino potesse capitare anche a lei.
Il giovane di fianco a Kathleen non parló, nè fece alcun cenno o scese una lacrima, anzi, rimase impassibile a fissarla.
Il Sole oramai era sempre meno visibile, rimasto soltanto un piccolo spicchio dietro lo skyline cittadino. -Non c'è davvero nulla che si possa fare per aiutare tuo fratello?- cambió repentinamente il discorso prima che l'emotività prendesse il sopravvento.-Come lei sa io fino a poco tempo fa eseguivo gli ordini del Quinto Settore- disse con sconforto, ma lucido. -ma lo facevo soltanto perchè l'Imperatore mi aveva promesso di pagare la sua operazione. Peró le loro obbligazioni erano troppo pesanti...-
La voce di Victor era così lontano e ovattata; aveva capito bene? Axel aveva ricattato un adolescente soltanto per il suo scopo personale, giusto o sbagliato che sia?
Si vergognava di poter anche solo essere d'accordo con quello che stava facendo.
Doveva vederci chiaro, aveva bisogno di capire ció che fosse passato nella mente di suo marito e ben presto ne sarebbe venuta a capo.
Rimase ad ascoltare Blade ancora per qualche minuto, ma poi, quando entrambi presero le loro strade, quella di Kathleen si sapeva già portasse.
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||Fuoco e Fiamme.|| -Inazuma Eleven Go
Fanfiction•Un amore che trascende il tempo e si scontra con gli ideali. •Una passione abbandonata per seguire un sogno. •Un'amicizia che va oltre ogni confine. •I propri sentimenti che superano l'orgoglio militare. ••• E se colei che ha sempre difeso la verit...