La mattina credo sia la mia parte preferita di tutta la giornata.
Di solito è Vladimir a svegliarmi proprio come stamattina.
Mi girai verso di lui ricambiando tutti i suoi piccoli bacetti facendolo sorridere.
Mi alzai e andai in bagno a mettermi qualcosa di comodo per poi tornare nella nostra camera, ormai vuota, ricordandomi che oggi Vladimir doveva lavorare.
Oggi faceva particolarmente freddo così sotto la felpa avevo indossato anche una t-shirt bianca.
Andai a prendere un bicchiere di succo di frutta e poi mangiai una mela.
Subito dopo arrivò anche Vladimir leggermente incazzato che iniziò a bersi il caffè già pronto.
-successo qualcosa?-,- si...un mafioso del cazzo mi sta dando la caccia-,- in che senso? Che vuoi dire?-,- mi vuole morto Ines ecco cosa!-,- ora mi spieghi perché urli?! Non ti ho fatto mica niente io!-, mi abbracciò quasi subito stringendomi a se.
- non voglio perderti Ines, capisci?-,- si Vladimir ma andrà tutto bene-,- no invece, per uccidermi mi deve attirare nella sua trappola e per farlo mi colpirà nel mio punto debole e quello sei tu-, lo guardai senza parole.
Era nella merda ed io non sapevo cosa fare, mi sentì così inutile...
Mi allontanai lentamente da lui iniziando a fare su e giù per la cucina ormai nervosa.
- Ines siediti-,- no, voglio fare qualcosa-,- e cosa?-,-non lo so Vlad! Non ne ho la più pallida idea ma non voglio starmene con le mani in mano!-,- non ho nessuna intenzione di metterti in pericolo, fino a quando non lo ammazzerò tu rimarrai chiusa e segregata in casa che ti piaccia o no!-, e tornò nel suo ufficio.
Ero arrabbiata, mi trattava da bambina, ma da un lato sapevo che aveva ragione, la mia vita era in pericolo, la nostra vita lo era.
Uscì in giardino cercando di ammirare per la non so quanta volta il paesaggio, se questo era il mio ultimo giorno di vedere il mondo fuori prima che io rimanga chiusa in casa, beh allora approfitterò di ogni singolo secondo.
Andai verso la piscina guardando le piccole foglie verde chiaro che galleggiavano sull'acqua sicuramente fredda.
Poi mi avvicinai alla parte più lontana del giardino.
Non ci ero mai andata, forse perché non uscivo nemmeno tanto spesso fuori.
Era pieno di rose, non avrei mai pensato che questa parte del giardino fosse così bella .
Oltre alle rose c'erano molti altri fiori di diversi colori e dimensioni.
Poi però ad un tratto sentì dei rumori, mi girai di scatto e vidi un enorme cane che mi stava fissando.
Leggermente spaventata indietreggiai ma poi vidi che il cane continuava a guardarmi e a scodinzolare così mi avvicinai di nuovo e lo accarezzai.
Il pelo liscio e lungo era morbido e lucido.
Poteva essere il cane di Vladimir ma non mi aveva mai detto di avere un cane.
Poco importa perché dopo pochi minuti iniziò a piovere e dovetti tornare in casa a malincuore.
Vladimir ora era seduto sul grande divano del salotto mentre guardava una partita di Riesling.
Mi sedetti affianco a lui e poi poggiai la mia testa sulla sua spalla.
-non volevo farti arrabbiare, scusami-,- tranquilla piccola colpa mia, mi dimentico spesso che non fai parte di questo mondo e che forse dovrei andare più piano con te-, gli sorrisi e poi mi addormentai.
Dopo molte ore...
Mi svegliai di scatto sentendo un tonfo.
Alzai lo sguardo verso la parere alla mia sinistra dove si trovava l'orologio che segnava le 15:30.
Avevo davvero dormito molto ma la mia attenzione ora era per il rumore sentito prima.
Veniva dall'ufficio di Vladimir così velocemente mi avvicinai alla porta e senza bussare entrai pentendosene subito.
Vladimir era legato ad una sedia mentre un uomo abbastanza giovane, all'incirca dell'età di Vlad gli puntava una pistola alla testa.
Urlai d'istinto non riuscendomi a fermarmi in tempo e subito dopo un uomo enorme vestito di nero mi bloccò le braccia dietro la schiena.
-ma guarda un po' chi abbiamo qui, la tua amata Ines è venuta a salvarti eh?-, disse ridendo.
Lo guardai con disprezzo per poi sputargli in un occhio, pessima mossa ovviamente.
Si avvicinò velocemente dandomi uno schiaffo così forte da farmi crollare a terra.
Vladimir subito gli urlò contro così forte da far quai tremare le pareti.
L'uomo come se non avesse sentito niente torna a puntargli la pistola contro.
- allora Vladimir facciamo così, io voglio ammazzarti ma che divertimento c'è se non ti faccio prima soffrire un po'?-.
L'uomo si girò verso di me, mi prese per i capelli e mi fece uscire dalla stanza.
Iniziai ad urlare a squarciagola mentre a mia volta sentivo le urla strazianti di Vladimir che gridava il mio nome mischiato a degli insulti e bestemmie per il mio rapitore.
Dopo esser uscito dalla grande villa mi spinse in modo rude dentro la macchina facendomi sbattere la testa.
Quando entrò anche lui mi infilò una siringa nel collo per poi farmi perdere i sensi.
I giorni che susseguirono per Ines furono l'inferno, con tutto questo lei continuò a sorridere entusiasta di uscire da lì per dare la grande notizia a Vladimir...una notizia che sconvolgerà tutti facendo prendere una piega completamente diversa alla loro vita...
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Schiava
Romance~ FINITA ~ Ines Gorman è una ragazza che dopo esser stata rapita 2 anni fa è stata portata in un luogo incredibilmente spaventoso. Ines infatti è stata portata in un luogo per babygirl dove uomini di tutte le età, chiamati anche Daddy, venivano e co...