Capitolo 9

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La mattina mi sveglio grazie a delle leggere carezze.

Mi girai dall'altra parte del letto e davanti ai miei occhi c'era Vladimir già sveglio con i capelli spettinati e gli occhi ancora mezzi aperti.

- buongiorno-, gli dissi baciandolo,- buongiorno amore mio-, dovevo ancora abituarmi a quel soprannome però era dannatamente piacevole.

Insieme eravamo andati a fare la colazione ma poi mi aveva lasciata sola per rispondere al telefono allontanandosi dalla cucina.

Dopo pochi minuti lo sentì urlare, sembrava davvero incazzato.

La curiosità era troppa così mi alzai e andai ad origliare nascondendomi il più possibile.

- non me ne frega un cazzo! Voglio che la mia droga arrivi a destinazione senza problemi, ti pago per questo coglione!-, aveva qualche problema ed ero più che sicura che sarebbe dovuto andare lui di persona questo significa che, anche oggi sarò sola.

- Ines-, ero tornata al posto in tempo,- si?-,- dobbiamo tornare in Russia mi dispiace-,- ah...non fa niente tranquillo-,- perdonami davvero ma ho un problema con un carico-,- è tutto ok, davvero-, gli sorrido e poi vado in camera a prepararmi per il viaggio.

non fa niente tranquillo-,- perdonami davvero ma ho un problema con un carico-,- è tutto ok, davvero-, gli sorrido e poi vado in camera a prepararmi per il viaggio

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Dopo alcune ore...

Per tutto il viaggio Vladimir non aveva fatto altro che parlare con i suoi dipendenti di alcuni problemi e bla bla bla...

Sinceramente ci ero rimasta male, non mi aveva dato poi così tante attenzioni ma lo amavo.

Lui era comunque un uomo adulto con un "lavoro" se così si può dire quindi dovevo farmene una ragione e cercare di capirlo.

Tornati a casa Vladimir mi aveva baciato la fronte e poi era scappato in ufficio credo.

Ero di nuovo sola, come sempre d'altronde.

Mi stavo annoiando a morte e non sapevo cosa fare poi però mi tornarono in mente Grace, Trevor e Adina.

Mi mancavano e anche molto e volevo rivederli, quindi mi venne un'idea.

E se chiedessi a Vladimir di comprare anche loro così da poterli temere qui con noi?

Un'idea favolosa ma difficile da mettere in pratica.

Dopo quest'idea mi annoiavo di nuovo, wow che bella immaginazione che ho non faccio mai un cazzo.

Il telefono di casa squillò e la domestica andò a rispondere ovviamente io curiosa andai ad origliare.

- no, il signor Ivanov ora non è in casa ma può lasciare a me il messaggio-, passò qualche secondo, il tempo per fare sì che la persona che stava dall'altra parte del telefono potesse rispondere,- va bene allora dirò al signor Vladimir che lei verrà stasera a cena-, chi era?,- perfetto, a stasera signor Ivan-.

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