SFOGO

17 dicembre

Ciao Mattia,
Come stai? Sono appena uscita dal tuo bar, ho appena fatto la ricarica. Dopo quattro mesi finalmente ho sentito la tua voce per me; si insomma, non mi faccio viaggi mentali, quello che mi hai detto riguardava solo il tuo lavoro.
Giuro Mattia, il cuore mi batteva fortissimo, sembrava che stava per uscirmi dal petto e, credevo di non riuscire a parlare senza far tremare la mia voce, eppure, ce l'ho fatta.
Non mi è mai successo che il cuore mi batteva così forte e, batteva così forte, anzi fortissimo, per te.
Mi piaci, non riesco più a negarlo. Voglio che tu ti accorga di me. Vorrei che tu mi vedessi come tutto ciò che vuoi, ma non so neanche se tu mi guardi davvero.
Non ti vedevo da quindici giorni e, nonostante in questi giorni ho provato a non pensarti, con scarsi risultati, oggi quando ti ho rivisto ho iniziato a respirare meglio.
Ho paura Mattia, non so che fare con te. Ho quasi trovato il coraggio di parlarne con mia zia, nonostante lei non mi fa più battute su di te e su un ipotetico noi. Ho paura che poi tu ti possa fermare a guardare la nostra differenza d'età. Ho paura di non poterti piacere. Ho paura di essere rifiutata. Ho paura di non poter più venire nel tuo bar per la vergogna. Ho paura ma al tempo stesso muoio dalla voglia di sapere se potrà esserci un noi.
Stanotte ti ho sognato, ero nel tuo bar, tu lavoravi; i soliti clienti ti facevano battute su di me e su un noi, tu avevi risposto che ti dispiaceva perché nove anni di differenza sono tanti.
Si Mattia, sono tanti ma credo di essere una ragazza matura per la mia età, ti prego, non fermarti davanti a un numero anche nella realtà, questo problema, lasciamolo nei sogni.
E dimmi, fammi capire in qualche modo, se anche tu hai bisogno di qualcuno che abbia voglia di tenerti sempre, nonostante le tue lune storte.
Più passa il tempo e, più mi piaci. A presto Mattia.
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