5 • « Mi fai venire voglia di proteggerti. »

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Taehyung non aveva mai picchiato nessuno in vita sua. Mai aveva alzato una mano su un' altra persona.
La rabbia incontrollata che aveva pervaso il suo corpo... Fu troppa da tenere a freno e ancora prima di accorgersene aveva raggiunto Park Jimin per tirargli un sonoro schiaffo sulla guancia.
Tutti, inclusi lo schiaffeggiato, furono sorpresi di quel gesto.
I lineamenti di Jimin si fecero immediatamente più duri. Lo sguardo infiammato.
« Razza di stronzo... » Iniziò ad alta voce, avvicinandosi pericolosamente a Taehyung. Questa volta fu fermato da Jungkook. Lo aveva immediatamente aveva afferrato per un braccio, allontanandolo ma non senza fatica dato che Jimin non ne voleva sapere. Tutto ciò a cui pensava in quel momento era picchiare quel ragazzino sfrontato per fargli capire cosa poteva e non poteva fare.
Taehyung nel frattempo, non aveva mosso un muscolo nonostante il cuore gli battava velocemente.
« Lasciami Jungkook o giuro che le prendi anche tu. »
« Sta arrivando la professoressa e lo sai. Finiresti nella merda per quel idiota. »
Jungkook fu abbastanza convincente e Jimin abbassò le braccia che aveva alzato pronto all' attacco.
Namjoon si era avvicinato a Taehyung, mettendo un braccio dietro le sue spalle. Gesto che non passò inosservato a Jimin.
« Pretendo le tue scuse! »
« Come? » Chiese scioccato Taehyung.
Non poteva essere serio. Voleva le sue scuse? Quando tutta quella situazione era stata causata proprio da lui?
« Sei sordo, ragazzino? Scusati! Adesso, davanti a tutti. »
Jimin si appoggiò al banco, incrociando le braccia al petto mentre Jungkook lo osservava, pronto ad intervenire per l' ennesima volta, in caso.
Taehyung non era assolutamente della stessa idea. Dandogli la schiena, seguì Namjoon al proprio banco nel momento esatto in cui l'insegnante entrò in classe e le lezioni iniziarono.

« Stai ancora tremando. » Sussurrò Hoseok a Taehyung che, in effetti, sentiva ancora il freddo della notte nelle ossa.
Annuì e appoggiò il capo al banco sotto lo sguardo del nuovo amico.
« Ho capito, andrò a prenderti della cioccolata calda. Ti farà bene. »
« Non ce n'è bisogno! »
« Lo faccio con piacere, aspettami. »
Sorridendo, il biondo lo lasciò fare e lo aspettò tranquillamente.
Passarono quindici minuti e Taehyung iniziò a preoccuparsi. Davvero troppo tempo per prendere una cioccolata in fondo al corridoio.
Uscito dalla classe iniziò a guardarsi intorno, Hoseok non c' era.
Si grattò la nuca quando sentì un leggero pianto provenire dai bagni.
Che fosse ... Hoseok?!
Il giovane si precipitò ma andò a sbattere contro la porta che pareva bloccata. La colpì più volte.
« Hoseok. »
« È occupato! » Esclamò dall' interno Yoongi. Riconoscendo immediatamente quel tono freddo, Taehyung colpì con più forza e percependo, ora più chiaramente, la voce tremante del suo amico.
« Lascialo stare! Lascialo stare! »
Stava per colpire di nuovo quando il suo sguardo venne intrappolato da quello di Jimin, insieme ai suoi polsi sospesi in aria.
« Cosa mi dai in cambio? »
« Hobi è tutto okay? Hoseok! » Ignorando completamente chi aveva di fronte, Taehyung aveva immediatamente cercato il ragazzo, seduto in un angolino col viso completamente bagnato e senza respiro.
« Cosa gli hai fatto, razza di stronzo? LASCIAMI! Sei solo una nullità. Sei una nullità, Park Jimin. » La stretta su Taehyung aumentò, trascinandolo all' interno della toilette scolastica e spingendolo verso il muro.
« Ignorerò questa tua boccaccia e te lo chiederò di nuovo. Cosa mi darai in cambio per lasciare stare il tuo amico?
Yoongi, Kookie ... Uscite. E fate uscire anche quel idiota! »
« Devi lasciarlo stare e basta. »
« Non funziona così. Se vuoi questo da me, se davvero ci tieni, dimostralo con i fatti. »
« Qualunque cosa. Okay? » Avrebbe voluto nascondersi. Avrebbe voluto scappare ma il suo orgoglio non gli permetteva neppure di alzare lo sguardo. Così fissava Jimin, sentendo le gambe cedergli.
Ma stretto dal moro, cadere era impossibile.
« Prenderai il posto di Hoseok, allora. »
« COSA? »
« Farai tutto ciò che voglio io, quando lo voglio. Se vorrò torturarti un po', farti male, lo farò. Se ti ordinerò qualcosa, tu la farai. Chiaro? »
Chiaro? Cosa c' era di chiaro in quella dannata situazione?
Cercando di districarsi, Taehyung mosse le braccia per mettere della distanza tra loro ma fu inutile, anzi. Jimin aveva appoggiato la fronte alla sua ma senza tenerezza. Fino a fargli sbattere il capo contro le piastrelle.
« Va bene... E lui sarà lasciato in pace. »
« E così sia, piccolo Taehyungie. »
« Lasciami andare... »
Con assoluta mancanza di gentilezza, liberò Taehyung che finalmente abbassò il capo mentre veniva lasciato solo ed esausto nel bagno.
La giornata non era neanche finita.

Silenzioso, Taehyung che camminava al fianco di Hoseok e Namjoon verso la sala mensa. Non pensava a nulla dato che non ce n' era bisogno. Proprio il giorno prima aveva avuto un' anteprima di quello che gli sarebbe successo e per quanto tutto il suo istinto gli gridava che sarebbe stato meglio allontanarsi, non voleva lasciare Hoseok nelle mani di quei dementi.
Era convinto avesse sopportato anche fin troppo. Aveva bisogno di aria pura da respirare e non solo dolore.
Hobi si faceva sempre più scuro in viso ad ogni passo che lo avvicinava all' agonia, non sapendo come era finita tra Taehyung e Jimin.
Quest' ultimo era al solito tavolo insieme a Seokjin, Yoongi e Jungkook. I loro sguardi addosso. Taehyung non li guardava neppure ma li percepiva chiaramente.
Alzò lo sguardo verso Jimin che con un malizioso sorriso gli fece segno di avvicinarsi.
Hoseok, convinto stesse chiamando lui, sospirò ma Taehyung lo fermò.
« Vuole me! »
« Cosa è successo? » Chiesero sia Hobi che Namjoon, guardando prima Taehyung e poi Jimin che aveva alzato un sopracciglio, non amando aspettare il prossimo.
« Ne parleremo dopo... Okay? Buon pranzo. »
Si avvicinò al tavolo lentamente, senza più degnare di uno sguardo nessuno di loro. Non gli avrebbe dato anche quella soddisfazione.
« Guarda chi si vede... Abbiamo un nuovo cagnolino. Ma questo non scondizola. » Disse Yoongi.
Taehyung chiuse le mani in due pugni facendo per sedersi quando con un calcio la sedia venne fatta sbattere contro le sue gambe.
Jungkook. Gli occhi più dolci del mondo nascondevano anche altro.
« Prendimi da mangiare! O pensavi di sederti qua e basta? »
Le parole lo umiliavano anche più dei gesti insopportabili. Conoscendosi, Tae pensò che non sarebbe riuscito in tutto quello ancora per molto.
Non senza rispondere a tono ad uno di loro.
Prese il vassoio e ci mise sopra tutto ciò che il menù dava per quel giorno.
Bistecca, patate e carote.
Ma quando si girò, il vassoio gli finì letteralmente in faccia.
Stordito e sporco dal condimento, cercò di capire cosa era successo. Yoongi glielo aveva sbattuto in faccia ed ora lo fissava. « Avevi dimenticato la salsa per le patate. »
« Tu ... »
« TU COSA?! »
Taehyung stava per rispondere, ormai pronto ad esplodere quando Jimin si mise tra loro col viso rivolto verso l' amico.
« Lascialo stare! »
« Sei ubriaco, Jimin? »
« Ci penso io a lui. Tu devi lasciarlo stare. »
« Che cazzo ti passa per la testa? »
« Cosa c'è di difficile nel capire che non lo devi toccare? »
Taehyung aggrottò la fronte; Quella conversazione gli sembrava fantascientifica.
Solo due ore prima si era ritrovato chiuso nel bagno con Jimin che gli faceva male mentre ora ... Cosa stava cercando di fare? Proteggerlo?
Si morse le labbra con forza mentre Jimin ora gli prestava la sua attenzione, afferrandolo per la mano questa volta.
Fissando le loro mani unite sotto gli sguardi di quasi tutta la scuola, si lasciò trascinare fuori fino a quando non si fermarono sulle scale.
« Ha ragione: Sei impazzito? »
« Mi fai venire voglia di proteggerti. » Esclamò Jimin, pulendo la guancia di Taehyung dal cibo che gli era stato rovesciato addosso.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora