29 • TAEHYUNG.

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Tenevo in mano l' invito. Si vedeva quanto fosse costoso solo per l' eleganza. Bianco, bordi dorati e la scrittura perfetta che richiedeva la mia presenza ad un ballo in maschera organizzato da Park Jimin.
Lo giravo e rigiravo. Sapevo bene cosa significa e la scelta non era semplicemente partecipare.
C' era ben altro con cui fare i conti; non andare voleva dire dimenticarlo davvero. Passare oltre. Mettere un punto là dove ora c' era una frase incompleta.
Andare significava... Troppo.
Ricostruire un " noi ".
Mi girai a pancia in giù, immergendo il viso nel cuscino.
Non sapevo più cosa fare, cosa pensare. Una parte di me era tornata indietro di mesi, in quei giorni in cui avevo paura. Non avevo più il timore di provare dolore fisico. Mi torturava il pensiero di soffrire ancora. Di sentire il cuore sgretolarsi.
Una parte di me, invece, era profondamente attaccata a lui. Aveva messo le radici nella mia anima. Questa apparteneva per metà a Jimin e il desiderio di risentirmi vivo, era innegabile.

La scelta era stata presa. Avrebbe sicuramente condizionato la mia vita.
Avevo ancora così tanti dubbi per la mente a causa di un carattere fin troppo riflessivo. Ma ormai ero deciso.
Dovevo andare avanti.
Dovevo dimenticare.
Dimenticare il tempo passato senza di lui. Andare avanti con Jimin, stringendo nuovamente la sua mano nella mia.
Ed era per questa ragione che mi trovavo nel grande salone della residenza Park.
Grazie a Seokjin era riuscito ad indossare anche un completo elegante ed una maschera. Mi sentivo tremendamente a disagio ma avrei mandato giù il boccone amaro. Il vestito poco mi importava in quel momento.

La musica era soave e sensuale allo stesso momento

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La musica era soave e sensuale allo stesso momento. La casa elegante accoglieva le persone in un' atmosfera antica mentre i balli si tenevano nel salone principale.
Mi sembrava di aver messo piede in un' altra epoca. Circondato da maschere di ogni tipo, non riconoscevo nessuno dei miei più cari amici.
Anche volgendo lo sguardo alla loro ricerca, non riuscivo a capire sotto quale maschera potevano essere nascosti.
Ma una persona la riconobbi immediatamente.
Non saprei dire come. Ma non appena il mio sguardo incrociò la sua figura, io seppi con certezza fosse lui.

Mi tremavano le mani

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Mi tremavano le mani. Avrei voluto la vicinanza di Hoseok e Namjoon ma non sapevo minimamente dove fossero, nonostante ero sicuro ci fossero anche loro.
Sbuffando, passai le dita tra i capelli, distraendomi solo per qualche secondo e partendo di vista Jimin.
« Ma che... » Neanche il tempo di sbattere le ciglia ed era svanito?
Confuso, lo cercai nuovamente quando il mio braccio venne afferrato.
« Vuoi ballare con me? » Quella voce... La sua.
Mi girai ed era di fronte a me, la maschera mi impediva totalmente la visuale. Che peccato!
Il suo viso dai tratti angelici era una delle cose più meravigliose al mondo.
Annuii mentre una sua mano si dirigeva dietro al mio collo ed una sulla mia, guidandomi lentamente.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora